luca capaccioli
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lunedì 29 aprile 2013
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eccezionale!
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Iron Man 3 è un film diretto da Shane Black e il terzo capitolo della saga dedicata ad uno dei personaggi più amati della Marvel, nonché il primo film successivo a The Avengers. Quando vede la sua villa distrutta per mano di un nemico che non ha eguali, Antony "Tony" Stark/Iron Man (Robert Downey Jr.), ritrovatosi a migliaia di chilometri da casa, è costretto ad intraprendere un lungo ed estenuante viaggio, per di più con un'armatura malfunzionante. Sarà solo grazie al suo ingegno e al suo coraggio che dovrà superare il pericolo e proteggere le persone a lui più care. In questo film vediamo un Tony Stark decisamente più cupo, con meno senso dell'umorismo e con attacchi di panico e incubi dovuti all'esperienza vissuta a New York durante la battaglia finale in The Avengers, contro dei e alieni.
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Iron Man 3 è un film diretto da Shane Black e il terzo capitolo della saga dedicata ad uno dei personaggi più amati della Marvel, nonché il primo film successivo a The Avengers. Quando vede la sua villa distrutta per mano di un nemico che non ha eguali, Antony "Tony" Stark/Iron Man (Robert Downey Jr.), ritrovatosi a migliaia di chilometri da casa, è costretto ad intraprendere un lungo ed estenuante viaggio, per di più con un'armatura malfunzionante. Sarà solo grazie al suo ingegno e al suo coraggio che dovrà superare il pericolo e proteggere le persone a lui più care. In questo film vediamo un Tony Stark decisamente più cupo, con meno senso dell'umorismo e con attacchi di panico e incubi dovuti all'esperienza vissuta a New York durante la battaglia finale in The Avengers, contro dei e alieni. Anche Virginia Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) e Happy Hogan (Jon Favreau) acquisiscono un ruolo più rilevante rispetto ai precedenti capitoli dedicati al Vendicatore Dorato. Anche stavolta, il colonnello James "Rhodey" Rhodes (Don Cheadle) è inserito nel cast, ma non nei panni di War Machine, bensì di Iron Patriot, un'armatura dipinta di rosso e di blu. Gli effetti speciali e visivi di questo film sono epici, in particolare nell'ultimo scontro, ricchissimo d'azione, in cui Tony passa da un'armatura all'altra per fermare Adrich Killian (Guy Pearce), ossia lo spietato fondatore dell'A.I.M (Advanced Idea Mechanics) e sviluppatore della tecnologia Extremis. Il cambio di regia, quindi, non si è rivelato come una cosa negativa, anzi, per certi versi ha apportato delle migliorie rispetto agli altri due film. La colonna sonora, seppur orecchiabile, non è comunque ai livelli dei precedenti capitoli, nei quali erano presenti alcune canzoni degli AC/DC. In ogni caso, Iron Man 3 rimane, a mio parere, uno dei migliori film prodotti dai Marvel Studios, assolutamente da vedere.
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doc steve
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domenica 5 maggio 2013
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non così bello
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Mi spiace vedere così tante recensioni positive...io non so cos'abbiano visto gl'altri e non so se abbiano mai visto i precedenti film ma non e' stato un film grandioso come viene detto. Se al primo iron man era uno dei migliori film sui supereroi, questo non si avvicina neppure
Sicuramente ci sono idee ottime per chiudere una trilogia, in particolare per i film sui supereroi della nuova generazione: dimostrare l'uomo sotto l'armatura, sia che anche un eroe puo' venire traumatizzato e che nonostante sia l'armatura a dare poteri a Tony e' lui a essere l'eroe e non l'armatura.
Robert Downey Jr. come al solito e' fantastico, Lui e' Tony .
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Mi spiace vedere così tante recensioni positive...io non so cos'abbiano visto gl'altri e non so se abbiano mai visto i precedenti film ma non e' stato un film grandioso come viene detto. Se al primo iron man era uno dei migliori film sui supereroi, questo non si avvicina neppure
Sicuramente ci sono idee ottime per chiudere una trilogia, in particolare per i film sui supereroi della nuova generazione: dimostrare l'uomo sotto l'armatura, sia che anche un eroe puo' venire traumatizzato e che nonostante sia l'armatura a dare poteri a Tony e' lui a essere l'eroe e non l'armatura.
Robert Downey Jr. come al solito e' fantastico, Lui e' Tony ..non c'e' molto da dire. Certe scene come quando Tony chiama l'armatura nel sono o salva Pepper, sono in effetti molto belle.
Effetti speciali molto belli come al solito...
Pero' il film ha troppi difetti e mancanze.
E parlo delle scene di panico di Tony...pessima, delle situazioni scontate come il bambino o il flash back o il novello McGyver.
Molte idee sono davvero pessime, il continuo cambio di armature, il finale, la scena dopo i titoli di coda (inutile e quasi offensiva), il nemico che dopo due film ancora e' sempre lo stesso tipo cioe' iron man nel fumetto ha un sacco di nemici di tutti i tipi in questi film e' sempre sempre un miliardario che vuole distruggerlo e se nel primo poteva andare, nel secondo era ripetitivo, nel terzo e' patetico, l'idea del mandarino sarebbe stata bella se fin'ora e dopo ci fosse stato qualcuno di altrettanto forte come nemico, per non parlare degl'aiutanti del nemico, anonimi e poco originali, alcune scene come iron man che si carica con una batteria d'auto, la figura di Pepper tenda a essere piatta rispetto al passato e solo nel finale si cerca di farla risaltare ma..insomma...
il finale con la voce fuori campo e tutto si risolve come nulla...bho'
"Tony ritornera' " ok va beneeee... speriamo che si torni all'originale come in iron man 1 e The Avengers
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luca capaccioli
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giovedì 29 agosto 2013
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sotto l'armatura!
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Diretto da Shane Black, Iron Man 3 è il terzo capitolo della saga dedicata al celeberrimo Vendicatore Dorato della Marvel Comics creato da Stan Lee, Don Heck, Jack Kirby e Larry Lieber nel 1963. Basato sulla serie Extremis scritta da Warren Ellis, è inoltre il film d’apertura della cosiddetta “Fase 2” dell’Universo Cinematografico Marvel, che si concluderà nel 2015 con The Avengers: Age of Ultron. La vicenda comincia a Berna, in Svizzera, il 31 dicembre del 1999, quando Anthony “Tony” Stark (Robert Downey Jr.) e la sua ragazza di allora, la ricodificatrice di DNA ed inventrice di Extremis di nome Maya Hansen (Rebecca Hall), vengono avvicinati da un certo Aldrich Killian (Guy Pearce), fondatore dell’A.
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Diretto da Shane Black, Iron Man 3 è il terzo capitolo della saga dedicata al celeberrimo Vendicatore Dorato della Marvel Comics creato da Stan Lee, Don Heck, Jack Kirby e Larry Lieber nel 1963. Basato sulla serie Extremis scritta da Warren Ellis, è inoltre il film d’apertura della cosiddetta “Fase 2” dell’Universo Cinematografico Marvel, che si concluderà nel 2015 con The Avengers: Age of Ultron. La vicenda comincia a Berna, in Svizzera, il 31 dicembre del 1999, quando Anthony “Tony” Stark (Robert Downey Jr.) e la sua ragazza di allora, la ricodificatrice di DNA ed inventrice di Extremis di nome Maya Hansen (Rebecca Hall), vengono avvicinati da un certo Aldrich Killian (Guy Pearce), fondatore dell’A.I.M. (Advanced Idea Mechanics) zoppicante, il quale chiede al miliardario di finanziargli un progetto. Tony lo illude dicendogli che lo avrebbe aspettato sul tetto dell’edificio, ma in realtà se ne disinteressa totalmente. Nel presente, Tony non riesce più a dormire ed è tormentato da incubi e attacchi di panico dovuti alle esperienze vissute a New York nella battaglia finale in The Avengers, contro il perfido Loki e il suo esercito di Chitauri, e trascorre moltissimo tempo a progettare nuovi modelli di armature, il che lo sta affatica maggiormente a causa delle pochissime ore di sonno, trascurando la sua amata Virginia “Pepper” Potts (Gwyneth Paltrow). Come se tutto ciò non bastasse, un nuovo nemico si fa avanti: il Mandarino (Ben Kingsley), uno spietato terrorista che lancia continue minacce al presidente degli Stati Uniti, attaccando varie zone dell’America. Quando la sua villa viene distrutta per mano del nemico, Tony, ritrovatosi successivamente a migliaia di chilometri di distanza, è costretto ad intraprendere un lungo ed estenuante viaggio, per di più con un’armatura notevolmente danneggiata. Solo grazie al suo ingegno e all’aiuto di un bambino di nome Harley (Ty Simpkins) sarà in grado di farsi coraggio per fronteggiare il nemico e proteggere le persone a lui più care. In questo film si accentua in maniera molto marcata un lato più cupo e tormentato della psicologia di Tony Stark, al quale non manca comunque il senso dell’umorismo anche nelle situazioni più difficili. Acquisiscono un ruolo decisamente più ampio Pepper Potts e James “Rhodey” Rhodes che, interpretato nuovamente da Don Cheadle, appare nel film con il nome di Iron Patriot, ovvero l’armatura di War Machine che viene ridipinta di rosso, bianco e blu per richiesta del presidente, il quale lo assume per proteggere la popolazione, terrorizzata a causa degli attacchi del Mandarino. Gli effetti speciali sono sempre sbalorditivi e le scene d’azione sono impeccabili, in particolare quando Tony passa da un’armatura all’altra nello scontro finale per sconfiggere Aldrich Killian che, ritornato dopo tredici anni in forma smagliante in seguito al progetto Extremis, si rivela come il vero Mandarino, mentre il personaggio interpretato da Kingsley è solo una pedina, un attore di nome Trevor Slattery. Non manca il cameo di Stan Lee ed ottima la colonna sonora composta da Bryan Tyler, nonostante non ci siano alcune canzoni degli AC/DC, presenti invece negli altri due capitoli. Affascinante anche la sequenza della prima parte dei titoli di coda, che comprende varie scene di tutti e tre i film dedicati ad Iron Man. Seppur con alcune notevoli differenze rispetto ai fumetti, Iron Man 3 si rivela uno dei migliori film dei Marvel Studios, adatto ad un pubblico di tutte le età.
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stephen k.
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giovedì 25 aprile 2013
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uno dei migliori film di marvel studios
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Iron Man 3 si presenta al pubblico internazionale come un film che segna il ritorno di un eroe, che va incontro ad un nuovo nemico, senza limiti, che gode di un potere nuovo, e soprattutto va incontro anche alla morte e alla paura di perdere ciò che ha di più prezioso. Sicuramente Iron Man 3 è un ottimo film, che si discosta dai precedenti film della trilogia a causa della presenza di elementi del genere thriller e altri elementii della fantascienza e del fantasy. FIlm dal ritmo incalzante ee veloce che porta una notevole suspense in colui il quale lo guarda e che porta a un finale sorprendente e a colpi di scena come quando si scopre quale sia il vero nemico. Jon Favreau, già regista dei precedenti film della trilogia, viene sostituito alla macchina da presa da Shane Black e parcheggiato su un letto d'ospedale, dal quale si rialzerà alla fine del film.
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Iron Man 3 si presenta al pubblico internazionale come un film che segna il ritorno di un eroe, che va incontro ad un nuovo nemico, senza limiti, che gode di un potere nuovo, e soprattutto va incontro anche alla morte e alla paura di perdere ciò che ha di più prezioso. Sicuramente Iron Man 3 è un ottimo film, che si discosta dai precedenti film della trilogia a causa della presenza di elementi del genere thriller e altri elementii della fantascienza e del fantasy. FIlm dal ritmo incalzante ee veloce che porta una notevole suspense in colui il quale lo guarda e che porta a un finale sorprendente e a colpi di scena come quando si scopre quale sia il vero nemico. Jon Favreau, già regista dei precedenti film della trilogia, viene sostituito alla macchina da presa da Shane Black e parcheggiato su un letto d'ospedale, dal quale si rialzerà alla fine del film. La nuova regia si dimostra eccellente, che porta nuovi elementi all'interno della pellicola. Gli effetti speciali sono ottimi, le musiche di Brian Tyler sono buone, ma di meno rispetto a quelle del primo e secondo film firmate AC/DC. Robert Downey Jr interpreta ottimamente, come del resto in ogni film di Iron Man, la parte di Tony Stark. Brava anche Gwyneth Paltrow e ottimo Guy Pearce nella parte del cattivo. Dopo avere visto il film e le vicende umane ed eroiche che si susseguono nella pellicola, alla fine del film lo spettatore si può porre una domanda: è l'uomo che fa l'armatura o è l'armatura che fa l'uomo? Ottimo film, assolutamente da vedere.
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marinabelinda
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venerdì 3 maggio 2013
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il numero perfetto
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Iron Man è una garanzia. E questa volta anche la garanzia, almeno a mio parere visto il finale (aperto, ma neanche tanto), che tutto a un limite. E da protagonista di gran classe Iron Man, ritrova Stark (pur dicendo che sarà sempre Iron Man) e chiude all'apice del successo.
E' un bel film tenuto insieme da elementi tanto semplici quanto geniali.
Non si può pretendere una gran trama, quello che conta è l'azione e gli effetti speciali eccezionali. In ogni caso, la morale, come nella miglior tradizione Disney, e in ogni caso del cinema americano, c'è: l'uomo non si può sostiuire a Dio. E' fallibile, può migliorarsi (la trasformazione morale di Tony Stark richiamata nella prima scena), ma rimane comunque fallibile e insicuro.
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Iron Man è una garanzia. E questa volta anche la garanzia, almeno a mio parere visto il finale (aperto, ma neanche tanto), che tutto a un limite. E da protagonista di gran classe Iron Man, ritrova Stark (pur dicendo che sarà sempre Iron Man) e chiude all'apice del successo.
E' un bel film tenuto insieme da elementi tanto semplici quanto geniali.
Non si può pretendere una gran trama, quello che conta è l'azione e gli effetti speciali eccezionali. In ogni caso, la morale, come nella miglior tradizione Disney, e in ogni caso del cinema americano, c'è: l'uomo non si può sostiuire a Dio. E' fallibile, può migliorarsi (la trasformazione morale di Tony Stark richiamata nella prima scena), ma rimane comunque fallibile e insicuro. Tony Stark ha attacchi di panico, senza armatura combina le sue brave stupidaggini, sia in azione, sia con Pepper Potts. Ma resta un bravo ragazzo, che proprio da bravo ragazzo, comprende perfettamente il bambino che sarà suo prezioso collaboratore.
Chi invece, pur frustrato o disperato, ha creduto di potersi sostituire a Dio (Guy Pierce), anche minacciando punizioni e nascondendosi dietro immagini tanto finte, quanto pericolose (il Mandarino: prevedibile ma ben realizzato), si è venduto (Rebecca Hall) o si è perso. E guarda caso, nel film il fuoco divampa e si impossessa dei corpi modificati, quasi a richiamare il mito di Faust e a rappresentare la dannazione contemporanea.
Sul piano tecnico, invece, mi è sembrato davvero intelligente il crossover, sicchè Iron Man 3 è la conclusione della Trilogia, ma parte da dove era terminato The Avengers (e l'armatura War Machine utilizzata dal colonnello James Rhodes -bravissimo Don Cheadle- ricorda molto il costume di Capitan America). E vada l'aver conosciuto supereroi (con superproblemi, come Tony del resto) e alieni terribili, ma l'essere umano è anche più pericoloso.
Ultimo aspetto che mi permetto di sottolienare è la presenza di attori davvero raffinati (e la raffinatezza è richiamata dalla proiezione di Dawnton Abbey in ospedale): oltre a Robert Downey Jr. (che davvero ha fatto di tutto, compreso cantare bene), Guy Pierce, Ben Ben Kingsley e Don Cheadle. E se attori così, si trasformano chi in caricatura (Kingsley), chi in demonio moderno, partendo sostanzialmende da nerd (Pierce), chi in spalla energica (Cheadle), e paiono pure divertirsi nel farlo, sembra quasi un ammonimento, per noi 'comuni mortali': ogni tanto, un po' di autoironia non può che far bene, qualsiasi cosa si faccia.
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catcarlo
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martedì 14 maggio 2013
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iron man 3
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La cosa migliore è la sequenza dei titoli, posta in conclusione, costruita con immagini provenienti da tutti e tre gli episodi della serie e montate a ritmo adrenalinico secondo uno stile da telefilm anni Settanta, il tutto accompagnato dalla roboante colonna sonora di Brian Tyler. Con un nuovo regista e sceneggiatore mentre il vecchio, Jon Favreau, si è tenuto il piccolo ruolo di Happy Hogan, il terzo capitolo dedicato a Iron Man (ma io sono all’esordio, per me ‘Iron man’ è la canzone dei Black Sabbath) è stato pensato e costruito come un blockbuster e il suo mestiere lo fa bene, seppur non andando troppo per il sottile: due ore filate in cui è l’azione a fare la parte del leone, con solo qualche momento qua e là per riuscire a tirare il fiato.
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La cosa migliore è la sequenza dei titoli, posta in conclusione, costruita con immagini provenienti da tutti e tre gli episodi della serie e montate a ritmo adrenalinico secondo uno stile da telefilm anni Settanta, il tutto accompagnato dalla roboante colonna sonora di Brian Tyler. Con un nuovo regista e sceneggiatore mentre il vecchio, Jon Favreau, si è tenuto il piccolo ruolo di Happy Hogan, il terzo capitolo dedicato a Iron Man (ma io sono all’esordio, per me ‘Iron man’ è la canzone dei Black Sabbath) è stato pensato e costruito come un blockbuster e il suo mestiere lo fa bene, seppur non andando troppo per il sottile: due ore filate in cui è l’azione a fare la parte del leone, con solo qualche momento qua e là per riuscire a tirare il fiato. Si confermano le tendenze dei film di supereroi degli ultimi tempi: il protagonista tende ormai alla mezza età e comincia a essere stanco (anche perché soffre di attacchi di panico lascito della lotta contro gli alieni di ‘The avengers’) ma finisce per trovarsi a lottare basandosi più che altro sulle proprie forze e la propria intelligenza perché gli aggeggi di cui si circonda fanno cilecca più del dovuto. Se è vero che Tony Stark è meno problematico di alcuni suoi colleghi, ha più di loro il dono dell’ironia, grazie anche alla capacità di sdrammatizzare di Downey jr. che riesce a funzionare pure quando è ripreso in primo piano all’interno di una delle sue armature (specie quando è intrappolato nella non proprio perfetta Mk42). Attorno a lui, tutto il cast dà l’impressione di divertirsi parecchio: Paltrow ha ammesso in un’intervista che lavorare in una pellicola del genere rilassa, mentre Ben Kingsley sfrutta alla perfezione la parte del Mandarino, in cui può gigioneggiare in libertà, tifare per il Liverpool e ammiccare, nella sua ultima scena, a ‘Viale del tramonto’. La sceneggiatura non si fa certo mancare le citazioni, anche se qualcuna si perde nel doppiaggio, ma ha il pregio di tenere un buon ritmo sapendo distribuire tocchi di commedia: l’importante è non domandarsi come possano succedere così tante cose in così poco tempo (a parte un prologo, tutta la storia si svolge a Natale) per non parlare di una successione dei fatti che non si preoccupa sempre di avere una logica e di uno sviluppo che non concretizza tutte le premesse. Niente da dire, invece, sugli effetti speciali, che per una volta non sono curati dalla Industrial Light & Magic: notevoli anche se tirate un po’ per le lunghe (il prezzo da pagare alle copie in 3D?) sono sia la distruzione della villa di Stark, sia il gran finale nel porto, in cui, seppure a fatica, infine defunge il cattivone di turno – Guy Pearce comincia ad essere abbonato ai ruoli di villain. Nelle sequenze conclusive c’è un tirare le fila di tutti i personaggi, con quello principale che pare decidersi a ripensare la propria esistenza con annesso rapporto di coppia: non essendo Bruce Wayne, però, finirà per ritornare, come difatti è scritto dopo gli interminabili titoli di coda. Il rullo sembra davvero infinito, ma vale la pena aspettare che scorra non solo per leggere la promessa di una nuova puntata, ma anche per vedere la breve scena che conclude il tutto con un ultimo sorriso.
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ultimoboyscout
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giovedì 7 novembre 2013
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noi creiamo i nostri demoni.
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La prima cosa che viene da chiedersi vedendo il film è se sia l'uomo a fare l'armatura o l'armatura a fare l'uomo. Robert Downey jr. porta per la quinta volta sul grande schermo l'ero Marvel in assoluto più amato. Jon Favreau lascia il timone a Shane Black, che firma pure la sceneggiatura assieme a Drew Pierce. Sceneggiatura che mescola varie storie e un cast che si arricchisce di nomi importanti, con un cattivo che sa incarnare a dovere il male: è uno scienziato capace di manipolare i media e conosce tecniche di guerriglia letali. Ridestare l'attenzione sull'eroe più spiritoso non era facile dopo le critiche al secondo episodio e il ciclonico box office di "The Avengers": per questo Favreau è stato sostituito da Black che riporta Tony Stark alle origini, a doversi ricostruire da principio l'armatura e non solo, abbandona parte dell'istrionismo (e delle battutacce) dei primi due episodi per seguire la strada già battuta da Nolan, reinventando un terzo capitolo cupo e crepuscolare non del tutto in linea coi toni spensierati di casa Marvel.
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La prima cosa che viene da chiedersi vedendo il film è se sia l'uomo a fare l'armatura o l'armatura a fare l'uomo. Robert Downey jr. porta per la quinta volta sul grande schermo l'ero Marvel in assoluto più amato. Jon Favreau lascia il timone a Shane Black, che firma pure la sceneggiatura assieme a Drew Pierce. Sceneggiatura che mescola varie storie e un cast che si arricchisce di nomi importanti, con un cattivo che sa incarnare a dovere il male: è uno scienziato capace di manipolare i media e conosce tecniche di guerriglia letali. Ridestare l'attenzione sull'eroe più spiritoso non era facile dopo le critiche al secondo episodio e il ciclonico box office di "The Avengers": per questo Favreau è stato sostituito da Black che riporta Tony Stark alle origini, a doversi ricostruire da principio l'armatura e non solo, abbandona parte dell'istrionismo (e delle battutacce) dei primi due episodi per seguire la strada già battuta da Nolan, reinventando un terzo capitolo cupo e crepuscolare non del tutto in linea coi toni spensierati di casa Marvel. Stark si vedrà costretto ad affrontare non solo nemici letali come Killian e la sua nemesi fumettistica, il Mandarino, ma anche i suoi demoni interiori, per dimostrare il valore delle sue scelte, per rinascere dopo la morte. La fase 2 Marvel è cominciata, quella che porterà un'infornata di nuovi cinecomics, quella ricca si di humour ma che farà toccare il fondo ai propri eroi per poi vederli risollevare. Più thriller che classico film sui supereroi, in questo si vede la mano di Black, sceneggiatore di sicuro successo soprattutto di buddy cop movies, e la cosa colpisce parecchio visto che nei cinecomics in generale il regista rimane piuttosto anonimo e omologato. Il protagonista, in particolare, è un personaggio tipicamente alla Shane Black, uno ciancicato, sfasciato e che è sceso ben al di sotto del fondo, uno che lotta e sana le proprie ferite non leccandole bensì battagliando per ritrovare i propri valori versando lacrime e sudore. Basti pensare a Martin Riggs o a Joe Hallenbeck personaggi storici nati dalla penna dello stesso regista/sceneggiatore.
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fedeleto
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martedì 16 giugno 2015
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un armatura di ferro e un cuore umano
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Tony stark , dopo gli eventi di New York nel film avengers, soffre di attacchi di panico.Dieci anni prima liquido' un tizio che ora ha creato il modo per rigenerare il corpo e creare bombe umane.La lotta sarà l unica speranza ma prima di tutto bisogna combatterr se stessi.Shane Black (kiss kiss bang bang) dirige forse il film più profondo della trilogia, dandoci un iron man più umano e fragile, che fatica ad uscire da iron man.Un film sull identità sullla lotta verso se stessi, e ovviamente non manca l azione, peccato per il personaggio del mandarino che poteva essere usato molto meglio.Ad ogni modo per chi pensasse che arrivando al terzo capitolo non si potesse più avere originalità nel personaggio di iron man sbagliava di grosso.
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Tony stark , dopo gli eventi di New York nel film avengers, soffre di attacchi di panico.Dieci anni prima liquido' un tizio che ora ha creato il modo per rigenerare il corpo e creare bombe umane.La lotta sarà l unica speranza ma prima di tutto bisogna combatterr se stessi.Shane Black (kiss kiss bang bang) dirige forse il film più profondo della trilogia, dandoci un iron man più umano e fragile, che fatica ad uscire da iron man.Un film sull identità sullla lotta verso se stessi, e ovviamente non manca l azione, peccato per il personaggio del mandarino che poteva essere usato molto meglio.Ad ogni modo per chi pensasse che arrivando al terzo capitolo non si potesse più avere originalità nel personaggio di iron man sbagliava di grosso.Grande come sempre Robert Downey Jr.
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gerlock_holmes
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giovedì 17 ottobre 2013
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tony è diventato "grande"
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Rispetto ai primi 3 film (incluso the avengers) qui troviamo un Tony più maturo, meno spavaldo e arrogante. Questa metamorfosi, che può sembrare una "perdita di smalto" di Stark, si traduce in una più profonda introspezione del personaggio che mostra sfaccettature nuove e sorprendenti. Di sicuro la perdita di sicumera è controbilanciata da un maggior "spessore" e sviluppo del personaggio a tuttotondo, con ansie e timori del tutto inaspettati in un soggetto come Tony Stark. La versione "da grande" di Stark può piacere o meno, ma secondo me rappresenta il degno capitolo finale della saga.
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luca scialo
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sabato 16 maggio 2020
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una stella in più per la scena dei salvataggi nel cielo
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La pellicola chiude il triangolo della serie (come quella sul petto di Tony Stark) che ha visto l'approdo sul grande schermo di un Super eroe dall'armatura di metallo e dal cuore artificiale. Che ha dato anche il La ad una fortunata serie, fruttata miliardi di incassi: The Avengers. Cambia la cabina di regina, con Shane Black che prende il posto di Jon Favreau. Qui "relegato" al solo ruolo di guardia del corpo fin troppo zelante di Tony Stark, tanto zelante da finire all'ospedale. Shane Black non è comunque uno sprovveduto, visto che proviene dalla regia di un cult come Arma letale o di Kiss kiss bang bang. Film quest'ultimo che ha ufficialmente candidato Robert Downey Jr nel ruolo di Iron Man.
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La pellicola chiude il triangolo della serie (come quella sul petto di Tony Stark) che ha visto l'approdo sul grande schermo di un Super eroe dall'armatura di metallo e dal cuore artificiale. Che ha dato anche il La ad una fortunata serie, fruttata miliardi di incassi: The Avengers. Cambia la cabina di regina, con Shane Black che prende il posto di Jon Favreau. Qui "relegato" al solo ruolo di guardia del corpo fin troppo zelante di Tony Stark, tanto zelante da finire all'ospedale. Shane Black non è comunque uno sprovveduto, visto che proviene dalla regia di un cult come Arma letale o di Kiss kiss bang bang. Film quest'ultimo che ha ufficialmente candidato Robert Downey Jr nel ruolo di Iron Man. Questo terzo episodio si pone sulla stessa lunghezza d'onda del precedente, alzando ulteriormente l'asticella di effetti speciali, colpi di scena, capovolgimenti di fronte, battute ironiche per spezzare, esasperazione della trama. Tirando in ballo perfino il Presidente americano, che finisce nell'armatura di Iron Patriot. Non mancano scene spettacolari, come il bombardamento della casa di Starck o l'arrivo di un esercito di Iron man, ma soprattutto, il salvataggio da parte di Stark in cielo di 11 persone precipitate dall'Air Force One. Comandando il suo robot a distanza. Così come non manca il riferimento all'attualità e alla ormai annosa diatriba tra Usa e Medio Oriente. Chiamando in causa il personaggio del Mandarino (interpretato dal sempre ottimo Ben Kingsley), apparentemente feroce capo terrorista ma poi nella realtà buffo attore di quart'ordine. Manipolato dal vendicativo Aldrich Killian (Guy Pearce), che nel capodanno 2000 era stato umiliato dall'arrogante Tony Stark. Killian è a sua volta aiutato dalla graziosa Maya Hansen (Rebecca Hall), inventrice di Extremis, un siero sperimentale rigenerante capace di guarire da lesioni invalidanti. Ma anche in combutta col vice presidente, interessato dal siero avendo una figlia invalida. Insomma, Iron man 3 è una macedonia molto ricca (super eroi, intrighi politici, scienza e fantascienza, ironia, colpi di scena, effetti speciali spettacolari, sentimenti), ma che in quanto tale rischia di diventare anche indigeribile e disorientante.
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