Lei |
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Un film di Spike Jonze.
Con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara.
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Titolo originale Her.
Drammatico,
durata 126 min.
- USA 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 13 marzo 2014.
MYMONETRO
Lei
valutazione media:
4,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il capolavoro di Spike Jonzedi jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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lunedì 17 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un futuro non troppo lontano Theodore (Phoenix) è un uomo solo e non troppo felice: vive solo, sta divorziando dalla moglie (Mara), gioca ai videogame e ha pochi amici, che però gli vogliono molto bene. Si compra un giorno un Os: un computer con una personalità. Il suo si chiama Samantha e i due si innamorano. Peccato che lei non abbia un corpo e sia solo un sistema operativo. Il cinema di Spike Jonze, fin da Essere John Malkovich, si possono solo definire come geniali. Non fa eccezione Lei, la sua ultima fatica come regista e sceneggiatore, che è stato presentato all’ultimo festival di Roma, dove ha vinto il premio alla migliore attrice a Scarlett Johansson, che nel film fisicamente non compare mai, dato che “interpreta”, nella versione originale, la voce dell’Os Samantha. A parte il contestabilissimo premio; in quanto dare un premio per l’interpretazione ad un attrice che non appare mai mi pare assurdo, dato che mostra solo parte delle sue qualità; il film è splendido, in tutti i sensi. Racconta a storia dell’amore impossibile tra un amore e una macchina e qui è d’obbligo porsi la fatidica domanda: la macchine possono provare sentimenti? E qui Jonze si ricollega sapientemente a Kubrik e al suo HAL 9000. In fondo Samantha è una versione femminile di quest’ultimo e, sebbene le ambizioni di Jonze non siano paragonabili a quelle monumentali di Kubrik, quella del regista-sceneggiatore è una continuazione della riflessione innescata da 2001: odissea nello spazio. Ma se Kubrik poi sviava la riflessione per raggiungere obbiettivi più ampi, Jonze rimane invece su questo argomento per 126 minuti senza annoiare mai, anche se la prima parte è leggermente migliore rispetto alla seconda. Alla fine non ci sono risposte, solo la speranza che un futuro così non si verifichi mai. Visivamente perfetto grazie alla raffinata fotografia di Hoyte Van Hoytema (che curerà la fotografia dell’attesissimo Interstellar di Nolan), alle musiche degli Arcade Fire e alle belle scenografie futuristiche. Joaquin Phoenix poi fa il resto in un’interpretazione monumentale. Oscar e Golden Globe alla miglior sceneggiatura.
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