Pellicola decisamente fuori dall’ordinario dello statunitense Spike Jonze che ne cura la regia oltre ad averne partorito soggetto e sceneggiatura; con quest’opera che può essere classificata come un film sentimentale fantascientifico, Jonze si conferma uno degli autori più eccentrici di Hollywood.
Il film colpisce per la sua originalità costituita dall’elemento fantascientifico, che indubbiamente offre elementi di interesse per lo spettatore. In questo particolare contesto viene realizzata un’opera che scandaglia i sentimenti umani ed i rapporti sentimentali e di relazione, analizzandone con cura e delicatezza i particolari. Jonze compie un’operazione di analisi introspettiva davvero molto profonda e sicuramene lodevole, tuttavia la pellicola alla lunga ne risente, risultando gravemente appesantita e ben poco godibile per il pubblico, che se non riesce a cogliere l’essenza dell’opera ed a farsi coinvolgere, viene esposto pesantemente al rischio noia.
In ogni caso il film rimane eccessivamente verboso e certamente troppo lungo.
Eccessiva anche la continua presenza davanti alla telecamera del protagonista, interpretato dal talentuosissimo Joaquin Phoenix; il grande attore americano riesce a tenere botta mirabilmente, tuttavia si deve registrare un eccesso di scene in cui viene lasciato da solo davanti alla macchina da presa, con un’operazione che cinematograficamente è molto ardita e non facile da comprendere ed accettare per la maggior parte degli spettatori.
Oltre a Phoenix il cast è composto da alcune bravissime attrici come Amy Adams, Rooney Mara e Olivia Wilde, che pur cavandosela bene nelle parti loro assegnate, paiono in definitiva sprecate in dei ruoli che non sono in grado di valorizzarle per via dello scarso minutaggio e del tipo di performance richiesta, che prevede poche battute, molte inquadrature e scarse possibilità di caratterizzare il personaggio.
Si segnala anche la partecipazione dell’attore Chris Pratt, qui prima di raggiungere la celebrità e un po’ in sovrappeso tanto che si fatica quasi a riconoscerlo.
Bella la lettera finale recitata da Phoenix nella scena che chiude la pellicola.
Gli amanti della fantascienza d’azione rimarranno delusi: si apprezza particolarmente l’avere evitato la solita deriva immancabile in film di questo genere, con il computer che impazzisce e si rivolta contro l’uomo.
Nella versione originale la voce femminile del computer è di Scarlett Johansson, in quella italiana di Micaela Ramazzotti.
Delicate le musiche, molto adatte all’opera.
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