Ender's Game |
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Un film di Gavin Hood.
Con Harrison Ford, Asa Butterfield, Hailee Steinfeld, Viola Davis, Abigail Breslin.
continua»
Fantascienza,
durata 114 min.
- USA 2013.
- Eagle Pictures
uscita mercoledì 30 ottobre 2013.
MYMONETRO
Ender's Game ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Fantascienza, non solo! Film davvero affascinante!
di hollyver07Feedback: 11360 | altri commenti e recensioni di hollyver07 |
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giovedì 7 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciao. Piccola premessa, non ho letto il libro dal quale è stato tratto il film quindi... la mia opinione in merito alla pellicola non è correttamente mediata dalla conoscenza dello scritto originale (mi sovviene... probabilmente un gran bel libro). Premesse a parte, sono davvero contento d'aver visto questo film, è uno di quei rari casi (ahimè..!) di pellicole fantascientifiche che riescono ad amalgamare l'aspetto puramente ludico a quello ponderale proposto da: storia, incipit di riflessione, personaggi, contesto ed interazione fra tutti gli aspetti che ho citato. La trama, propone le vicende legate ad una futuribile terra, estremamente trasformata nella struttura sociale - controllo delle nascite, globalizzata anche nell'Ordinamento della Struttura di Potere e Controllo, completamente multietnica ecc. ecc.. Questa interessante, possibile/plausibile, visione della nostra terra è da lungo tempo (50 anni) chiamata a fronteggiare una mortale minaccia portata da una civiltà aliena composta da esseri per natura simili ad insetti (sembra una soluzione semplicistica ma a ben vedere... ha un suo perchè - E non sono gli scorpioni del recensore ma chiaramente somigliano a formiche) i quali, nel corso del loro primo attacco, avevano provocato la morte di molti milioni di terrestri. In merito, la sceneggiatura, volutamente non si sofferma a spiegarne le origini ed i perchè dell'aggressione. In questo ambito di perenne minaccia, per fronteggiare la stessa, si era giunti alla clonclusione che i giovani, intesi dai bambini agli adolescenti) possedessero le capacità necessarie a fronteggiare la minaccia. Dette capacità, sopratutto di natura psicointellettiva, sono particolarmente evidenti in Ender (notevolmente interpretato da Asa Butterfield) che sarà scelto dal Colonnello Graff (un Harrison Ford ben intonato al ruolo). La scelta del leader, un "quasi" predestinato (...!?) il suo background personale (...il terzo figlio... in un modo a natalità controllata!), il duro percorso addestrativo, la crudele iniziazione alla guerra e lo sviluppo/maturazione di una profonda coscenza individuale, sono le tematiche che Gavin Hood (regìa e sceneggiatura) amalgama senza far decadere la spettacolarità delle scene dinamiche; davvero un lavoro notevole di Hood. In questo film egli propone, non saprei dire quanto casualmente o in seguito a precise scelte, un'impressionante quantità di elementi narrativi che si prestano a numerose interpretazioni soggettive, peraltro senza perdere di vista il riferimento con la spettacolarità richiesta in un dinamico film di fantascienza contemporanea. ulteriori spunti che ritengo siano traibili ed associabili ad "Ender's game" sono: - La forte similitudine di alcuni elementi che intercorrono tra questo film e "Starship trooper" (insetti, umanità militarizzata, ottica intransigente del potere, il pianeta d'origine e sfumature varie) - Alcuni dialoghi interessanti ed ambiguamente sfaccettati, ad es. quando Ember chiede quale sia il suo vero nemico - Il giuoco come presunto training cognitivo, la simulazione del combattimento/guerra sono cose già presente ai nostri giorni, nello specifico del film, è uno stratagemma estremamente funzionale ed ha il pregio di "parlare" direttamente e comprensibilmente a tutti i livelli d'età - La guerra "preventiva", come il giuocare anche certi abberranti metodi "politica" internazionale sono abbastanza consueti e contemporanei - Una sorta di personale sospetto... il personaggio di Ender (terzo figlio) è, per certi versi, curiosamente affine agli umani modificati di "Gattaca" di Andrew Nichol ed all'inconsapevolezza del cacciatore di androidi di Philip K. Dick ( e qui troviamo il Blade Runner che fu Harrison Ford) ed è proprio il dubbio che Hood abbia sfruttato l'idea di una ambiguità del personaggio principale che mi impedisce di considerare come capolavoro questo film. Ad ogni buon conto, penso si tratti di un film davvero notevole, ben realizzato e ricco di spunti riflessivi. Intrattenimento garantito per qualsiasi età e, nonostante abbia sollevato qualche personale perplessità, foriero di un ottimo intrattenimento. Altro da dire...? Sinceramente affascinante! Da vedere e rivedere per apprezzarne tutte le sfumature proposte! Saluti e buona visione
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