Django Unchained |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington.
continua»
Titolo originale Django Unchained.
Western,
durata 165 min.
- USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 17 gennaio 2013.
MYMONETRO
Django Unchained
valutazione media:
3,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un tributo al western rivisitato da Tarantinodi BlackDragon89Feedback: 3689 | altri commenti e recensioni di BlackDragon89 |
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domenica 27 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il cacciatore di taglie Dr. King Schultz scova e libera lo schiavo nero Django, in quanto vecchia conoscenza dei fratelli Brittle che il tedesco sta cercando per incassarne la taglia. Tra i due così nasce e si consolida un rapporto di amicizia professionale, e quando Schultz scopre che la moglie di Django è tenuta serva di uno dei maggiori proprietari terrieri del Mississipi, decide di accompagnarlo nella ricerca, spinto da uno strambo ed innaturale senso di attaccamento e responsabilità.
Fan dichiarato del patrimonio storico di Sergio Leone, Tarantino offre al pubblico un omaggio alla sacra scuola western italiana, con tanto di riferimenti al celebre "Trinità", alla "Trilogia del Dollaro" e allo stesso "Django" di Sergio Corbucci. Si tratta in ogni caso di puri fanservice, che si limitano il più delle volte a colonne sonore, citazioni verbali e frequenti zoom-in tipici delle rappresentazioni anni '60; rispetto alle vecchie opere il lavoro di Tarantino presenta nuove tematiche, un nuovo soggetto e persino nuovi ritmi. Diciamocelo pure, di western l'opera ha ben poco, forse solo il background. A partire dalla struttura, il tutto si basa su un principio di forte sperimentazione che ha sempre caratterizzato il regista statunitense; il film sembra dividersi in tre filoni narrativi, giustificati dall'estesa durata e da andamenti per lo più altalenanti, e da picchi di climax che per la prima volta trovano luogo in più punti della stessa trama. Se per un amante del sano Action questa può dimostrarsi una valida intuizione, è anche vero che per chi conosce e ama Tarantino le meccaniche paiono fin troppo strane ed insolite, ed è altrettanto vero che, tolte le firme tipiche del suo stile (salti temporali, umorismo stilistico e sangue a fiotti), potrebbe anche svanire l'impressione di trovarsi davanti al discendente di "Reservoir Dogs", "Pulp Fiction" e "Kill Bill", marchi lontani dal progetto odierno per spontaneità, autenticità e freschezza.
In generale comunque, se estraniato dal contesto Tarantiniano, si tratta di un film superbo in quasi tutti gli aspetti: gli effetti scenici, il montaggio grafico e sonoro ed un sano umorismo d'autore trasportano il pubblico all'interno di un'avventura fuori dal comune, accompagnati da un cast eccelso e spettacolare, che non perde nemmeno in fase di doppiaggio. Certo è che mancano all'appello quei vecchi personaggi che ai tempi avevano fatto innamorare, quei Vincent Vega, Mr. Pink, Mr. Wolf, Beatrix Kiddo, persino Hans Landa e Aldo Raine, quei personaggi di cui è difficile dimenticarsi perchè esilaranti ed unici nel loro genere. Del resto si tratta pur sempre di un tributo al sacro western, e come tale non mancano i vecchi canoni, seppur rivisitati: un cacciatore di taglie, un protagonista spavaldo ed infallibile ed un proprietario terriero infimo e noncurante. Sotto queste premesse è comprensibile quanto arduo sia trovare un picco di originalità nella creazione delle figure, originalità che tuttavia era logico aspettarsi dal Re del Pulp.
In definitiva, la valutazione di "Django Unchained" si bipartisce in due strade differenti; da un lato il lavoro eccezionale, superbo e al passo con i tempi di un Action-Western sopra ogni aspettativa, che riesce come sempre a toccare temi delicati senza mai cadere nel drammatico; dall'altro l'eccessiva lontananza per struttura e sperimentazione dai capolavori passati, forse per la ricerca di nuovi spunti, o forse semplicemente per un crudo, misantropico e "vile" fan-market.
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