Buongiorno papà

Soggetto del film non sviluppato. L'idea è buona ma la trama resta ferma esageratamente sul protagonista, single convinto che conduce una vita da eterno ragazzo. Strano che il regista e i suoi collaboratori non abbiano pensato a costruirlo meglio. Avrei ammesso uno spazio iniziale maggiore sulla vita spensierata del quarantenne "arrivato e benestante" con un lavoro interessante, macchina sportiva, bellezza e quant'altro ma, con l'arrivo della figlia, praticamente all'inizio del film, si susseguono solo situazioni paradossali che non mettono mai in rilievo l'importanza dell'evento capitato nella sua vita. É eccessivo il fatto che Andrea, il protagonista, non voglia assolutamente accettare il suo nuovo ruolo finendo così per sembrare solo e sempre un insensibile. Alcuni momenti, non sviluppati pienamente tolgono al film la possibilità di decollare verso il gradimento pieno dello spettatore. Esempio: il discorso di Andrea col suocero, ricordando la figlia Valentina e la scena dei regali di Andrea per la figlia. Il film non lo consiglio a chi, come me, si aspettava qualcosa di più profondo visto che l'argomento della paternità è una cosa seria e importante per essere trattato quasi con distacco.