Blue Jasmine |
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Un film di Woody Allen.
Con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay.
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Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 98 min.
- USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 dicembre 2013.
MYMONETRO
Blue Jasmine
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una Blanchett luminosa per un Allen spento.di Alexander 1986Feedback: 12308 | altri commenti e recensioni di Alexander 1986 |
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martedì 18 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La bella e sofisticata newyorkese Jasmine (Cate Blanchett) vive una vita da favola: casa lussuosa, vestiti griffati, compagnie altolocate. Tutto merito del marito Hal (Alec Baldwin), uomo d'affari forse non troppo onesto. Eventi nefasti porteranno Jasmine sul lastrico, costringendola a chiedere ospitalità alla sorellastra Ginger (una bravissima Sally Hawkins), donna che sembra vivere felice con poco. Riuscirà l'eroina di questa storia a cominciare una vita normale, o non sarà piuttosto lei a guastare quelle di coloro che cercano di aiutarla? La grazia di una Blanchett indiscussa dominatrice della scena e la regia sorniona di Allen tingono questo 'Blue Jasmine' dei colori della commedia a sfondo sociale. In effetti circa metà della pellicola mette in risalto il prevedibile conflitto tra due modus vivendi agli antipodi, metaforizzati dalle due sorelle anche esteticamente. E Jasmine è un personaggio che fa di tutto per rendersi odioso: è viziata, snob, nevrotica, con smanie di grandezza frustrate. Ma è anche - e questo lo si capisce più in là nella narrazione - un personaggio tragico come pochi. Ella è l'angelo caduto di un eden che non tornerà mai più, ma in cui dispera di riaccedere con tutte le sue forze. Chi la disprezza definisce Jasmine 'fasulla', ma a torto. Più che 'fasulla', è 'finta' (c'è una bella differenza); come 'finto', per non dire 'posticcio', è il mondo fatato da cui proviene, in cui la verità è un pericolo e deve essere bandita. Ma non importa, quel paradiso di cartapesta è comunque l'unico luogo in cui Jasmine si sa muovere e sa vivere. Al di fuori di ciò, il suo destino è agonizzare come un pesce fuor d'acqua. L'idea alla base di questo film è bellissima, sebbene non originale. Molti debiti andrebbero ricondotti al teatro di O'Neill e a F. Scott Fitzgerald, la cui lezione è tornata in auge nell'America della crisi economica. La Blanchett lega il suo volto a un personaggio femminile destinato a restare negli annali, e vince un Oscar scandaloso per il fatto di essere solo il secondo in carriera. Bene gli attori di contorno. Il film non è un capolavoro per colpa di una scrittura non brillante, o comunque non sempre ispirata. Ed è sempre un peccato, quando a peccare è Allen.
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