Blue Jasmine |
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Un film di Woody Allen.
Con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay.
continua»
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 98 min.
- USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 dicembre 2013.
MYMONETRO
Blue Jasmine
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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LUNA CALANTEdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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domenica 15 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Generalmente un film la cui vicenda e narrazione è continuamente interrotta da flashback non è di mio gradimento; è come leggere un romanzo senza seguire l’ordine dei capitoli, o ascoltare qualcuno che perde in continuazione il filo del discorso. Il film è così impostato, ma la vicenda e lo spettacolo non ne soffre, poiché lo scopo non è quello di narrare una storia, ma di costruire un personaggio: Jasmine. Il regista ci riesce in maniera superlativa affidandosi alla capacità di una grande attrice: Cate Blanchett, che in questo film ce la mette proprio tutta per ambire ed ottenere l’Oscar come migliore attrice protagonista, riconoscimento che sarebbe meritatissimo. Qui la Cate è perfettamente calata nel personaggio, è proprio magnifica, è lei che vive il dramma di Jasmine, la sua angoscia interiore, trasformando anche la sua grazia in un volto solcato dal dolore. Il passato la rincorre, la perseguita, ma non la cambia, e se il suo passato è stata la causa del suo oggi, il suo oggi le fa commettere gli stessi errori. Non si può nascondere a sé stessi la verità, facendosi gioco della menzogna, o celandola in una vuota giustificazione “ma io non sapevo”. Il passato fatto di inganni la perseguita, ma non le ha insegnato molto, commette gli stessi errori continuando a farsi del male. Il figlio sembra dirle : “ chi è causa del suo male pianga se stesso”, e Jasmine travagliata, abbandonata da tutti, continuerà a far uso di antidepressivi per soffocare la sua rabbia di incapacità, e nei continui soliloqui nell’illusione di essere ascoltata da qualcuno, quando ormai attorno a sé si è fatto silenzio, quando attorno a sé ha fatto terra bruciata. Il regista però è Woody Allen quindi il film a mio avviso va letto e visto al di là di quello che si dice e si vede. L’alta finanza è inganno, speculazione, frode senza scrupoli, ma gode del rispetto del gran mondo in cui si aggira pavoneggiando nell’eleganza e nel lusso. Diventa cieca e spietata e non si accorge più di quel che le accade attorno, finisce col non vedere l’evidenza e così da sola finisce nel baratro, nell’autodistruzione, è il fallimento! Per chi non trova la soluzione nella morte, ogni tentativo di ripresa è vano, il ricordo del passato lo perseguita, lo porta a commettere errori su errori sino al fallimento del proprio Io. L’arroganza diventa commiserazione, il lusso disprezzo,la forza fragilità, l’amore inganno, la spregiudicatezza paura, la bellezza oltraggio, il complimento offesa. Con la ricchezza c’è l’inganno e il tradimento, con la povertà l’onestà e l’amore, nell’una il fascino nell’altra l’ assenza di sex appeal. Jasemin è l’alta finanza e direi, parafrasando Monti ,“due volte sull’altare, due volte nella polvere”. Poco da dire sul protagonista Alec Baldwuin, se non avesse tradito anche la moglie non avrebbe trovato nulla da dire. Efficace l’insignificante figura della sorella povera,( povera sorella !) affidata alle doti di un’ottima Sally Hawkins. Efficaci le riprese fotografiche e la musica. Un lungo applauso a Cate Blanchett, che volentieri tornerei a vedere per meglio gustarne ogni gesto, ogni parola, ogni fotogramma. chigi
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