La vita di Adele

Il regista ha messo in evidenza molte cose che sono intrinsiche nei sentimenti e che spesso sono ovattate nel melodramma culturale cinematografico ma anche morale. la capacità e l'impossibilità di modulare la propria vita anche senza ritorsioni morali o dogmatiche . Lei Adele tradisce ma lo fa con quella insensatezza che non preclude alcuna forma dogmatica e impegnativa. Lo fa perché è normale cambiare come è normale guardarsi altrove. La mascolinità della compagna la sconvolge la detiene psicologicamente ma resta un dilemma la sua autenticità. Ottima regia e bellissime le scene di nudo e amplesso che finalmente come nelle migliori performance francesi si esprime con anticonformismo. Non se ne può più di dividere la cinematografia dalla realtà quando è invece tutt'uno ma che gli altisonanti pseudo moralisti inneggiano al malcostume . La vita e l'amore sono unici e bravo il regista ad esaltarli con sentimenti e passione erotica. Sintetico e di grande espressività il dialogo chiarificatore prima del finale