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Gareth Evans sposta l'azione dagli spazi chiusi e limitati del palazzo del precedente The Raid e realizza il suo sequel ambientandolo per le strade e per gli edifici di tutta Jakarta. A partire dalle location, tutto in questo sequel è realizzato più in grande: i combattimenti, la storia, i personaggi, l'azione ed anche la durata complessiva. La trama inizia due ore dopo la fine del film precedente, con Rama che è costretto ad andare in prigione per avvicinare il figlio di un boss di una banda indonesiana. Rama si infiltrerà poi in questa banda, in lotta contro un clan giapponese, per far luce sulla corruzione nelle forze di polizia, ma anche per proteggere la sua famiglia. Vero punto di forza di questo sequel sono i combattimenti spettacolari, violenti, spesso lunghi e di massa, ma mai fini a se stessi: sono infatti i combattimenti che in certi punti mandano avanti la storia, oltre che i dialoghi. Gareth Evans gira con grande tecnica e invenzione: la macchina da presa si muove rapida durante i combattimenti e lenta durante le scene di tensione che li precedono. The Raid 2 è un film violento, teso, citazionista (chiari rimandi a Kill Bill e Solo Dio Perdona per passare anche a citare Barry Lyndon), un film che amalgama perfettamente la storia con le botte, l'azione con alcuni momenti drammatici e che ha tutti i requisiti per essere considerato un capolavoro del genere, ma forse non solo.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
