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Alla ricerca di Vivian Maier |
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Un film di John Maloof, Charlie Siskel.
Con John Maloof, Mary Ellen Mark, Phil Donahue, Vivian Maier
Titolo originale Finding Vivian Maier.
Documentario,
durata 84 min.
- USA 2013.
- Wanted
uscita giovedì 17 aprile 2014.
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Una storia meravigliosa
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| martedì 10 marzo 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Avevo sentito parlare di questo documentario, ne avevo letto ma ora che Rai5 lo sta mandando in onda, non faccio che vederlo e rivederlo: ha su di me un potere ipnotico. La storia è incredibile e John Maloof risulta come un angelo custode che ci ha fatto conoscere Vivian Maier, vissuta dal 6 febbraio 1926 al 20 aprile 2009. Ora, che cosa c'è di speciale nella storia di una baby-sitter nata a New York ma originaria di un paesino di poche anime delle Alpi francesi (forse ebrea, forse i suoi genitori andarono a New York per sfuggire alle leggi razziali) che ha scattato centinaia di migliaia, forse milioni di foto, senza mai farle vedere a nessuno, salvo poi scoprire, una volta che lei se n''è andata, che era una grande, grandissima fotografa? E' la stessa storia di Van Gogh, celebre dopo la morte, è la storia di Irene Nemirovski, la somma scrittrice denunciata dai francesi e morta ad Auschwitz, i cui romanzi furono affidati alle figlie in una valigia, è la storia di Sandor Marai, lo scrittore ungherese celebre postumo. Ma qui, c'è un fatto straordinario. Sembra una favola: pochi giorni dopo la morte di Vivian, entra in azione, del tutto casualmente, il giovane John Maloof, l'autore di questo splendido documentario. E' un frequentatore di aste, appartiene a una famiglia di antiquari di mercati, ha fiuto: così, quando a un'asta vicino a casa sua, acquista quegli scatoloni non immaginava di trovarsi di fronte a un tesoro nascosto in duemila rollini a colori non sviluppati, altri migliaia in bianco e nero, filmini, collezioni le più disparate, dai biglietti alle camicette di questa donna alta un metro e 80 che non faceva che scattare foto, sempre e ovunque, con la sua Rollelflex. E così John parte alla sua ricerca, intervista coloro che le avevano dato vitto e alloggio, in cambio di badare ai bambini, gli stessi che poi l'hanno ritrovata anziana e le hanno assicurato una casa, lei che era stata sempre povera. Con i bambini era spesso brusca, anche cattiva: non tutti hanno un buon ricordo di lei, ma tutti concordano sul fatto che doveva aver subito chissà quali violenze per essere così e che era una donna estremamente sola, sola ma con la sua arte. E Maloof ha saputo renderci il ritratto di un'artista accompagnandolo con le musiche splendide di J. Ralph e con inquadrature degne di lei. Per esempio, quando racconta dell'ultimo incontro con una signora che aveva avuto Vivien al suo servizio per anni, un incontro frettoloso dopo 40 anni con lei che cercava inutlilmente di trattenere quella che riteneva una sua amica ma era solo una datrice di lavoro frettolosa che si recava al mare d'estate, ecco che Maloof inquadra una strada innevata e un mare d'inverno desolato. E' come se Vivien avesse guidato Maloof nella sua ricerca e il risultato è davvero straordinario. Mai un omaggio a un'artista postuma fu più coinvolgente e davvero questo documentario è un capolavoro!
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