Hitchcock

A leggere "Hitchcock" pensi subito "alla fine qualcuno muore".
E' in effetti quello che accade addentrandosi nei meandri di questo film che resuscita e rielabora illustri fantasmi e le loro visioni in maniera sempre più caricaturale man mano che la pellicola macina minuti: veniamo così a conoscenza di un Hitchcock così superficialmente elaborato da sembrare un coprimario di Beautifull, di mogli straordinarie, di amici meschini, di attrici (Joahnsson) la cui presenza nel film serve solo a fini pubblicitari, di avidi produttori...
La cosa più frustrante è l'osservare la moria dei pochi validi spunti narrativi, che pure sbocciano qua e la lungo il film, arenati immediatamente per far spazio a drammi cotonati degni di un Harmony.
E così si, qualcosa muore, infine: l'interesse per una pellicola che una volta visionata lascia una sola riflessione, ronzante, in mente: se non si fosse chiamato "Hitchcock", avrei mai visto questo film?
La risposta la lascio a chi ha un'oretta e mezza da impiegare nel frustrarsi.
Concludo sottolineando che il mio disappunto non deriva dalla prostituzione postuma e coatta di poveri, geniali registi, ma dal fatto che neppure il più naive dei papponi svenderebbe così insulsamente il meglio che ha in scuderia.