12 anni schiavo |
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Un film di Steve McQueen (II).
Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti.
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Titolo originale 12 Years a Slave.
Biografico,
durata 134 min.
- USA 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 20 febbraio 2014.
MYMONETRO
12 anni schiavo
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il dramma eterno dell'uomo visto da Mc Queendi enzo70Feedback: 46623 | altri commenti e recensioni di enzo70 |
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mercoledì 26 febbraio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Visto che è dalla parte del pubblico, è inutile dilungarsi nelle chiacchiere, tipiche della critica, molto meglio una cronaca della sala cinematografica durante la proiezione di questo bellissimo film di Steve Mc Queen. All’inizio silenzio, il film ha diverse sovrapposizioni temporali che creano un po’ di sconcerto, poi la storia si ricompone sullo schermo e lo spettatore inizia a rilassarsi. Ma dura poco, questo non è un film da spa o per signorine, storia vera, drammaticamente vera, quella di Solomon Northup, magistralmente interpretato da Chiwetel Ejiofor, uomo libero divenuto schiavo. E mentre sullo schermo vanno in onda le scene del dramma di Solomon, l’angoscia domina la sala, il fiato diventa corto, si sente, ogni frustata che dilania le carni degli schiavi arriva dritta nella sala cinematografica, dritta al cuore; ogni angheria di ogni sovraintendente, meschinità dell’uomo che offende l’uomo, unisce la sala in un silenzio fatto solo di silenzio ed angoscia. Poi prende la scena Michael Fassbender, l’attore preferito di Mc Queen, ed il tono della storia diventa ossessivo, il rigore dell’uomo prende il sopravvento sulle meschinità dell’umanità, le contraddizioni si sentono, gli spettatori venuti in coppia parlano tra di loro, chi sta da solo, parla da solo, come può un uomo, disse una canzone. Poi arrivano i buoni, per una volta nella storia il nord ha avuto ragione, Salomon è tornato libero ed ha avuto la possibilità di scrivere la sua storia e far uscire intensi lacrimoni ai sempre più attoniti spettatori. E un film è un grande film quando alla fine, mentre scorrono i titoli di coda, tutti rimangono seduti senza parlare, diventa difficile lasciare quella poltrona dove abbiamo appreso la storia di Salomon.
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