World War Z |
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Un film di Marc Forster.
Con Brad Pitt, Mireille Enos, James Badge Dale, Daniella Kertesz, Matthew Fox.
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Titolo originale World War Z.
Azione,
durata 116 min.
- USA 2013.
- Universal Pictures
uscita giovedì 27 giugno 2013.
MYMONETRO
World War Z
valutazione media:
3,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Zombie e geopolitica, cosa altro desiderare?di Giordano StefaniFeedback: |
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giovedì 19 febbraio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le premesse non erano buone: la gestazione del film è stata a dir poco travagliata e quello che ne è uscito fuori a prima vista ha molto poco a che fare che il libro dal quale è tratto. Nonostante ciò a mio parere è semplicemente il miglior film di genere degli ultimi anni, nettamente superiore a tutti i Resident Evil ed i 28 giorni dopo che volete. L’incipit è molto semplice: Brad Pitt è un funzionario delle Nazioni Unite a riposo che si ritrova giocoforza a dover rientrare in azione per tentare di scoprire le cause della diffusione di un misterioso virus che trasforma le persone in famelici, veloci e molto aggressivi infetti cannibali (i classici zombie moderni, per capirci) e fermarlo, per proteggere la sua famiglia da Mulino Bianco ma anche qualche altro miliardo di persone (o forse ormai i non infetti sono molti meno?). La sua interpretazione è secondo standard ottima (verrà mai girato un film nel quale non viene massacrato o ferito quasi mortalmente?)i comprimari sono buoni (tra i quali menzioniamo un Pierfrancesco Favino all’altezza della situazione) ed i non morti convincenti (siamo dalle parti di Io sono leggenda sotto questo aspetto). Quello che permette al film di salire sul gradino più alto del podio della mia personalissima classifica di categoria è però lo svolgimento di una trama decente (merce rara in questo particolare filone cinematografico) e ben solida al di là dell’aspetto prettamente adrenalinico (che comunque non manca nonostante l’assenza di scene particolarmente cruente), ma soprattutto la costruzione di uno scenario geopolitico globale veramente curato e perfettamente integrato funzionalmente nella narrazione (ed è forse proprio in questo aspetto che ritroviamo finalmente il libro, più principio ispiratore che fedele sceneggiatura).
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