Viva l'Italia |
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Un film di Massimiliano Bruno.
Con Raoul Bova, Michele Placido, Ambra Angiolini, Alessandro Gassmann.
continua»
Commedia,
durata 100 min.
- Italia 2012.
- 01 Distribution
uscita giovedì 25 ottobre 2012.
MYMONETRO
Viva l'Italia
valutazione media:
3,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Uno sguardo qualunquista al nostro povero paesedi tony.starkFeedback: 727 | altri commenti e recensioni di tony.stark |
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martedì 6 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'onorevole Michele Spagnolo,politico di punta del panorama italiano,vede crollare attorno a sè il suo piccolo impero di raccomandazioni e alleanze clientelari non essendo più in grado, dopo un malore, di eseguire la sua specialità: la pubblica menzogna. Abbandonato nella sua schietta deriva dai cortigiani di un tempo, e ormai prossimo al tracollo, egli scopre non senza un certo stupore che esistono una famiglia e un paese diversi (e migliori!) di quelli che conosceva. Questa la trama ricca di spunti di un film in effetti incompiuto, spesso scontato e banale, a tratti volgare, che cavalca il gagliardo ma imprevedibile destriero dell' antipolitica, e finisce per esserne disarcionato. Raoul Bova è onestamente poco credibile come medico precario, ma anche Rocco Papaleo non è in gran forma, mentre il solo Alessandro Gassman strappa qualche risata, se non altro nella simpatica scena della sua elezione ad amministratore delegato. La regia tenta con scarso successo l' opera tra l'impegnato e il dissacrante, ma tra gli innocui quanto inutili luoghi comuni sparsi qua e là, emergono anche aspetti più discutibili ed inquietanti, come lo scorretto accorpamento di tutti i politici in un' unica ed omogenea fazione. Per gli spettatori più attenti può invece far riflettere il messaggio sulla nostra considerazione della vita, che spesso non è male come crediamo, anche se con una certa malinconia bisogna ammettere che senza un momento di peggioramento non lo scopriremo mai. Il finale sdolcinato non è adatto ad una pellicola in moltri altri passi un po' disfattista, e suscita ,più che speranza, irritazione. Voto:2/5
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