diomede917
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domenica 2 dicembre 2012
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tra palco e realtà
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Realtà o finzione…..la vita è un palcoscenico dove ognuno ha un ruolo preciso di grande importanza anche se è piccolo…..dietro questi concetti si sviluppa Una famiglia perfetta l’ultima fatica del regista di Immaturi Paolo Genovese.
Pur essendo il remake di un successo spagnolo dal titolo “Familia”, il film affronta tematiche radicate nella nostra cultura che ha dato i natali a un certo Luigi Pirandello e che tra Personaggi in cerca di autore e Enrico IV ci si ritrovano parecchie analogie.
Protagonista è Leone, un personaggio solo…..eccentrico…..e si presume molto ricco che ingaggia una compagnia teatrale un po’ affamata per rappresentare una famiglia perfetta dalla mattina della vigilia alla mattina di Natale….
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Realtà o finzione…..la vita è un palcoscenico dove ognuno ha un ruolo preciso di grande importanza anche se è piccolo…..dietro questi concetti si sviluppa Una famiglia perfetta l’ultima fatica del regista di Immaturi Paolo Genovese.
Pur essendo il remake di un successo spagnolo dal titolo “Familia”, il film affronta tematiche radicate nella nostra cultura che ha dato i natali a un certo Luigi Pirandello e che tra Personaggi in cerca di autore e Enrico IV ci si ritrovano parecchie analogie.
Protagonista è Leone, un personaggio solo…..eccentrico…..e si presume molto ricco che ingaggia una compagnia teatrale un po’ affamata per rappresentare una famiglia perfetta dalla mattina della vigilia alla mattina di Natale…..ognuna con un proprio ruolo ben definito e ben scritto in un copione dove ci si deve attenere alla virgola.
La scelta del giorno di Natale è fortemente voluta visto che è il momento dove tutti i turbamenti interiori devono confluire nel limbo della felicità illusoria dei festeggiamenti della famiglia perfetta.
Naturalmente questa stravagante situazione avrà conseguenze impreviste su tutti i soggetti in causa, dove i personaggi reali verranno segnati dalla finzione.
E così il capo comico Fortunato, interpretato da un Marco Giallini già pronto per David (da vedere le regole per la tombola per credere), sposato nella vita reale con Carmen (una Claudia Gerini da tanto tempo mai così brava) ma che nella messa in scena la deve concedere al padrone di casa……si trova a dover fare i conti con un rapporto affievolito aggravato dal fatto che nella finzione sua moglie è interpretata da una donna segretamente innamorata di lui con la quale ha avuto una scappatella, una donna che ha gli occhi tormentati di Carolina Crescentini.
In questo strano gioco a incastri Genovese è bravo a destreggiarsi grazie al talento del suo cast (dall’Ilaria Occhini fino ai bambini), evidenziando la forza del loro istrionismo ma riuscendo a tenere nei giusti binari ogni forma di narcisismo come si può notare nella perfomance in chiesa per la messa di Natale di Sergio Castellitto.
Onestamente l’unica nota stonata del film sta nella colonna sonora delle volte decisamente ingombrante con canzoni più consone ai cine panettoni anziché a una commedia sobria e graffiante al tempo stesso. Comunque l’obiettivo che si era prefisso è stato largamente raggiunto e all’uscita del cinema non si esce più buoni ma più consapevoli…..la perfezione non esiste ma accettare i propri limiti e difetti è già un buon viatico.
Voto 7
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andyzerosettesette
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domenica 2 dicembre 2012
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intrecci pirandelliani per un cast in ottima forma
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Paolo Genovese si conferma ottimo regista di commedie corali: dopo la bella prova del primo Immaturi, anche con Una famiglia perfetta mette in scena molti bravi attori ben incastrati in una sceneggiatura quasi senza difetti. Marco Giallini ripete l'eccellente prova di Posti in piedi in paradiso e può ambire al ruolo di massima rivelazione del cinema italiano del 2012, ma anche Sergio Castellitto, Claudia Gerini e Ilaria Occhini fanno un'ottima figura.
E' un film che muove al riso con leggerezza ma anche con toni da commedia amara, tutta giocata sul filo del grottesco.
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Paolo Genovese si conferma ottimo regista di commedie corali: dopo la bella prova del primo Immaturi, anche con Una famiglia perfetta mette in scena molti bravi attori ben incastrati in una sceneggiatura quasi senza difetti. Marco Giallini ripete l'eccellente prova di Posti in piedi in paradiso e può ambire al ruolo di massima rivelazione del cinema italiano del 2012, ma anche Sergio Castellitto, Claudia Gerini e Ilaria Occhini fanno un'ottima figura.
E' un film che muove al riso con leggerezza ma anche con toni da commedia amara, tutta giocata sul filo del grottesco. La storia, che racconta una vigilia di Natale trascorsa da una compagnia di attori al soldo di un bizzarro uomo solitario di mezza età che li paga profumatamente per inscenare in una villa nell'incantevole campagna umbra la famiglia felice e convenzionale che non ha, finisce però per essere più sofisticata di quello che sembra. E' difficile non notare un certo parallelismo con un altro film italiano del 2012, la Magnifica presenza di Ozpetek in cui, sebbene con qualche intellettualismo in più, pure si ricorreva abbondantemente a tematiche per certi versi "pirandelliane" di commistione fra realtà e finzione o di disvelamento progressivo della prima a partire dalla seconda, e di confusione fra il ruolo di attore e la vita reale, fra "personaggi" e "persone".
La famigliia felice e le sua cura delle apparenze, minuziosamente sceneggiata dal copione che il burbero Leone interpretato da Castellitto ha imposto agli attori che ha assoldato, finisce per essere più "reale" di quanto vorrebbe, e contemporaneamente svela la finzione di ogni rituale che mette in scena. Così un film che qualcuno potrebbe superficialmente considerare una commedia a tema bonariamente "natalizio" (non certo un cinepanettone, ma pur sempre una semplice commedia rilassante, e anche molto ricca di momenti comici fondati sull'equivoco), diventa invece un'acuta riflessione sul ruolo dell'attore e soprattutto sulle potenzialità dell'improvvisazione, che per tutto il film viene evocata alternativamente come l'errore da non commettere se si vuole evitare di staccarsi pericolosamente dal copione rassicurante, ma anche come la via di uscita dell'attore talentuoso per levarsi d'impaccio dalle situazioni imbarazzanti di chi recita una parte che gli sta stretta. E lo spettatore che più apprezzerà questo livello "metateatrale" è quello che si lascerà coinvolgere dal (e immergere nel) gioco dei diversi piani che si incrociano: realtà e finzione, distacco e coinvolgimento, tecnica e talento, accettando come piacevoli sorprese i frequenti colpi di scena di una sceneggiatura mai davvero prevedibile.
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flyanto
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martedì 4 dicembre 2012
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a cosa si ricorre per avere un natale perfetto
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Film in cui un uomo solo ingaggia una compagnia di attori al fine di recitare con lui la parte di una famiglia affiatata e ben strutturata (tutti eleganti e di bell'aspetto) nel corso del giorno della Vigilia e del Natale stesso. Ognuno ha un ruolo ben stabilito e tutti adempiono adeguatamente al proprio dovere finchè la festa finisce ed ognuno, come avviene tra le più classiche compagnie di attori teatrali, prepara e porta via i propri bagagli verso un futuro di nuovi ingaggi. Molto originale e meno "fantasiosa" di quanto si pensi, questa pellicola così strutturata evidenzia il problema reale sentito ed affrontato da moltissimi individui nel corso delle feste natalizie e non: e cioè la solitudine.
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Film in cui un uomo solo ingaggia una compagnia di attori al fine di recitare con lui la parte di una famiglia affiatata e ben strutturata (tutti eleganti e di bell'aspetto) nel corso del giorno della Vigilia e del Natale stesso. Ognuno ha un ruolo ben stabilito e tutti adempiono adeguatamente al proprio dovere finchè la festa finisce ed ognuno, come avviene tra le più classiche compagnie di attori teatrali, prepara e porta via i propri bagagli verso un futuro di nuovi ingaggi. Molto originale e meno "fantasiosa" di quanto si pensi, questa pellicola così strutturata evidenzia il problema reale sentito ed affrontato da moltissimi individui nel corso delle feste natalizie e non: e cioè la solitudine. Talmente insopportabile da ricercare ad ogni costo ogni "escamotage" al fine di viverla il meno possibile. Chi se lo può permettere, come il padrone di casa (peraltro presa in affitto pur' essa per l'occasione) della vicenda interpretato ottimamente da Sergio Castellitto, giunge ad una mess' in scena veramente elaborata e, si può dire, perfetta, chi no, deve sopportare passivamente tutta la tristezza e l'amarezza che la situazione comporta. Un film, direi, affatto allegro nonostante alcuni dialoghi e situazioni divertenti e simpatici, molto melanconico e ben strutturato nell'insieme. Ed anche tutti gli attori, da Castellto in primis ad Ilaria Occhini, a Claudia Gerini e Francesca Neri ecc. risultano perfettamente amalgamati tra loro in quest' opera corale.
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nino pell.
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lunedì 3 dicembre 2012
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trama intrigante per un finale insignificante
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Un film sicuramente caratterizzato da una trama particolare ed intrigante che riesce ad attirare l'attenzione dello spettatore grazie ad una serie di intrecci tutti da seguire e scoprire un poco alla volta. Lo si può definire un thriller amoroso (nel senso comunque abbastanza soft del termine)dove realtà e finzione si mescolano bene tra loro e dove squisiti momenti di commedia esilarante (grande Marco Giallini che riesce a dare il meglio di se)si fondono con mistero ed incomprensione nel capire bene certi comportamenti dello strano protagonista burattinaio. Ma alla fine gli obiettivi prefissati da quest'ultimo sembrano crollare e il film si risolve in maniera prevedibilmente positiva ed allegra.
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Un film sicuramente caratterizzato da una trama particolare ed intrigante che riesce ad attirare l'attenzione dello spettatore grazie ad una serie di intrecci tutti da seguire e scoprire un poco alla volta. Lo si può definire un thriller amoroso (nel senso comunque abbastanza soft del termine)dove realtà e finzione si mescolano bene tra loro e dove squisiti momenti di commedia esilarante (grande Marco Giallini che riesce a dare il meglio di se)si fondono con mistero ed incomprensione nel capire bene certi comportamenti dello strano protagonista burattinaio. Ma alla fine gli obiettivi prefissati da quest'ultimo sembrano crollare e il film si risolve in maniera prevedibilmente positiva ed allegra. Una sorta di cinepanettone che comunque, vuoi per la presenza di attori importanti, vuoi per lo sforzo (mah, insomma) di creare qualcosa di diverso dalla solita argomentazione a base di corna e scappatelle, si erge (o si illude di ergersi) un tantino al di sopra della media. Prodotto appena corretto.
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angela.busacca
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domenica 16 dicembre 2012
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natale con i "tuoi"........
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Corale ed espressivo, con una sceneggiatura che, seppur debitrice di qualche idea da precedenti produzioni estere (lo spagnolo Familia e lo statunitense Natale in affitto) riesce a calarsi in un'atmosfera prettamente italiana, il film di Paolo Genevose presenta alcune certezze (Marco Giallini e Claudia Gerini), un graditissimo ritorno (il Castellitto più "leggero" e surreale, perfettamente in tono con i temi della commedia) ed offre una grande prova della "nonna" Ilaria Occhini, vera "magnifica presenza" e primadonna della vicenda. Impianto teatrale, con personaggi che si alternano sulla scena di un finto Natale perfetto, scritto e condotto, in "presa diretta" dal solitrario Leone, che non solo ha noleggiato una intera compagnia tetrale per "regalarsi" la famiglia che non ha, ma ha anche fornito un dettagliato copione e predisposto una scenografia ideale (il casale con le luci di Natale, la grande cucina per la preparazione del cenone, le stanze dei figli adolescenti, ma con arredamento e poster anni '80 che strappano ai diretti interessati il commento "tutta roba preistorica.
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Corale ed espressivo, con una sceneggiatura che, seppur debitrice di qualche idea da precedenti produzioni estere (lo spagnolo Familia e lo statunitense Natale in affitto) riesce a calarsi in un'atmosfera prettamente italiana, il film di Paolo Genevose presenta alcune certezze (Marco Giallini e Claudia Gerini), un graditissimo ritorno (il Castellitto più "leggero" e surreale, perfettamente in tono con i temi della commedia) ed offre una grande prova della "nonna" Ilaria Occhini, vera "magnifica presenza" e primadonna della vicenda. Impianto teatrale, con personaggi che si alternano sulla scena di un finto Natale perfetto, scritto e condotto, in "presa diretta" dal solitrario Leone, che non solo ha noleggiato una intera compagnia tetrale per "regalarsi" la famiglia che non ha, ma ha anche fornito un dettagliato copione e predisposto una scenografia ideale (il casale con le luci di Natale, la grande cucina per la preparazione del cenone, le stanze dei figli adolescenti, ma con arredamento e poster anni '80 che strappano ai diretti interessati il commento "tutta roba preistorica..."), riservandosi però il diritto di improvvisare, modificare, creare nuove situazioni e provocare i "suoi" familiari....fino ad un finale multilivello, con qualche colpo di teatro ed alcune sorprese, che permettono di lasciare nello spettatore un retrogusto dolce, in puro stile nataliazio. Un bel film, con sceneggiatura attenta e, in alcuni punti, volutamente sopra le righe (da ricordare: le regole della tombola familiare, spiegate da Marco Giallini ed i tentativi di fuga di Fracesca Neri) ma piacevole ed in grado di valorizzare tutti gli interpreti. Accanto alle meritate lodi per i protagonisti adulti, vorrei segnalare la buona prova dei piccoli fratelli-per -finta Angelo e Daniele: anche loro attori, chiamati per interpretare i figli più piccoli di Leone/Castellitto, rispettosi della parte seppur con piccole rivendicazioni (la "guerra" per il bambinello nel presepe), rappresentano i due modi di vivere il Natale: nel finale, quando le luci della commedia si spengono e risplendono quelle di una bella ed assolata mattina di Natale, la sceneggiatura regala, attraverso i loro risvegli, i loro saluti e l'idea della giornata che li aspetta, ognuno nella propria vita reale, una sferzata finale di cinismo: probabilmente la più crudele, perchè a rappresentare il binomio famiglia/solitudine non sono più gli adulti, ma proprio i bambini....
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 23 giugno 2013
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piccolo capolavoro con una cast eccezionale
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Il film è tipicamente natalizio, ma siamo in presenza di qualcosa di completamente diverso, molto diverso. Gia dalla prima scena si capisce la trama del film: In una villa di campagna nei pressi di Todi, un cinquantenne misterioso, ricco e solo, di nome Leone, decide di affittare una compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto in occasione delle feste natalizie. L’uomo ha predisposto minuziosamente il copione, ma egli ama anche improvvisare, così non si capisce mai dove finisce la commedia e dove inizia la realtà.
Non si comprende quando l’attore recita o quando interpreta veramente se stesso, i un susseguirsi di finzione, realtà, finzione che è alla base del film.
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Il film è tipicamente natalizio, ma siamo in presenza di qualcosa di completamente diverso, molto diverso. Gia dalla prima scena si capisce la trama del film: In una villa di campagna nei pressi di Todi, un cinquantenne misterioso, ricco e solo, di nome Leone, decide di affittare una compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto in occasione delle feste natalizie. L’uomo ha predisposto minuziosamente il copione, ma egli ama anche improvvisare, così non si capisce mai dove finisce la commedia e dove inizia la realtà.
Non si comprende quando l’attore recita o quando interpreta veramente se stesso, i un susseguirsi di finzione, realtà, finzione che è alla base del film.
In questa scenografia va in scena la vita reale degli attori con i loro problemi, le loro aspirazioni, le loro aspettative. Ma recitano davvero tutti oppure qualcuno fa sul serio? E fino a quando la finzione rimane tale o sconfina nella realtà?
E la realtà è davvero più brutta della finzione?
Non si può non notare, nel film, certi contrasti dal Natale perfetto con la famiglia riunita al gran completo, costretta ad essere felice, ma è una felicità di facciata perché la realtà è ben diversa.
Il regista, Paolo Genovese, riesce a mischiare tanti sentimenti, riuscendo ad inserire anche alcuni momenti di autentica comicità all’interno di film dove tutti recitano alla perfezione, abili a sorridere di fronte ai riflettori (e cioè quando è presente Leone) ma altrettanto bravi ad essere meno allegri quando i riflettori si spengono ed ognuno rimane con i suoi problemi.
Sopra le righe indubbiamente la recitazione della 41enne Claudia Gemini, ma un plauso va anche ad Ilaria Occhini 78 anni, che riesce a dare molta profondità ad un personaggio, quello della nonna, che è la patriarca della famiglia.
Il film si porta dietro una certa suspence, svelata solo alla fine, nelle ultime scene.
E’ originale, ben fatto, impeccabile sotto ogni punto di vista: un piccolo capolavoro.
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fabris piermaria
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mercoledì 5 dicembre 2012
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il ritorno della commedia all'italiana
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Leone, cinquantenne misterioso e solitario, vive in una splendida ed enorme villa nella campagna umbra vicino Todi. Per alleviare la solitudine decide di affittare un'intera famiglia per il giorno di Natale, interpretata da una compagnia sgangherata di attori. A tutti viene assegnata una parte ed un copione per le 24 ore, con la minaccia di un mancato pagamento nel caso ci si ritrovi a non rispettarlo. Il film alterna momenti divertenti e trascinanti, ma mantiene una malinconia di fondo tipica della commedia all'italiana. Il binomio tra i problemi della vita reale degli attori e la parte da loro immedesimata è il grande punto di forza della trama, unito alla scheggia impazzita Leone, interpretato da un sontuoso Sergio Castellitto, che alle volte non rispetta il copione e crea imprevisti e colpi di scena volti alla provocazione della compagnia.
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Leone, cinquantenne misterioso e solitario, vive in una splendida ed enorme villa nella campagna umbra vicino Todi. Per alleviare la solitudine decide di affittare un'intera famiglia per il giorno di Natale, interpretata da una compagnia sgangherata di attori. A tutti viene assegnata una parte ed un copione per le 24 ore, con la minaccia di un mancato pagamento nel caso ci si ritrovi a non rispettarlo. Il film alterna momenti divertenti e trascinanti, ma mantiene una malinconia di fondo tipica della commedia all'italiana. Il binomio tra i problemi della vita reale degli attori e la parte da loro immedesimata è il grande punto di forza della trama, unito alla scheggia impazzita Leone, interpretato da un sontuoso Sergio Castellitto, che alle volte non rispetta il copione e crea imprevisti e colpi di scena volti alla provocazione della compagnia. Tutto il cast è di livello, a partire da un ottimo Marco Giallini (Fortunato), perfetto come capocomico e come spalla, Claudia Gerini (Carmen) che sfodera una prova al di sopra della media, la fantastica ed esperta Ilaria Occhini (Rosa), una malinconica Carolina Crescentini (Sole), ma anche i giovani Eugenia Costantini e Eugenio Franceschini (Luna e Pietro). Paolo Genovese, partendo dalla sceneggiatura del film spagnolo Familia (1996) sfodera una commedia importante e superiore a quelle che ultimamente vengono proposte sugli schermi, strizzando l'occhio alla nostra tradizione cinematografica che non deve essere dimenticata.
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mancio79
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venerdì 4 gennaio 2013
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"spettacolo"
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Una commedia brillante, un'idea molto originale, con un buon cast con alcune eccellenze (Giallini, Castellitto, Gerini).
Tutto (o quasi, se non fosse per la recitazione asettica della Neri)riuscito, con tanto di sopresa finale multipla, che sembra quasi dare al film una coda continua.
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luigi chierico
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domenica 25 maggio 2014
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piacevole. bravo il regista
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Natale con i tuoi,Pasqua con chi vuoi,ma c’è chi non ha nessuno,proprio nessuno con cui trascorrere questa festa tanto attesa, non soltanto dal mondo cristiano ma anche da laici e non credenti.Questo giorno di festa per chi vive in miseria e solitudine è invece il giorno più triste dell’anno.Il ricco e solitario Leone(il grande Sergio Castellitto),ricorre a qualunque soluzione pur di non rimanere solo,quindi il protagonista di questo interessante racconto,assolda una compagnia di attori che dovrà fargli compagnia. Ognuno dovrà ricoprire il ruolo di parenti stretti: una moglie,figli,una mamma ed un fratello con sua moglie.Spetta a Fortunato (ad un eccezionale Marco Giallini),responsabile di questa improvvisata compagnia,assegnare i ruoli da ricoprire.
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Natale con i tuoi,Pasqua con chi vuoi,ma c’è chi non ha nessuno,proprio nessuno con cui trascorrere questa festa tanto attesa, non soltanto dal mondo cristiano ma anche da laici e non credenti.Questo giorno di festa per chi vive in miseria e solitudine è invece il giorno più triste dell’anno.Il ricco e solitario Leone(il grande Sergio Castellitto),ricorre a qualunque soluzione pur di non rimanere solo,quindi il protagonista di questo interessante racconto,assolda una compagnia di attori che dovrà fargli compagnia. Ognuno dovrà ricoprire il ruolo di parenti stretti: una moglie,figli,una mamma ed un fratello con sua moglie.Spetta a Fortunato (ad un eccezionale Marco Giallini),responsabile di questa improvvisata compagnia,assegnare i ruoli da ricoprire.Fortunato dovrà ricoprire la parte del fratello di Leone,Carmen(la bella e brava Claudia Gerini),che nella realtà è sua moglie,dovrà essere la moglie di Leone,mentre Sole(Carolina Crescentini),che nella vita è l’amante di Fortunato,nella finzione dovrà essere sua moglie. Infine ci sono Pietro(Eugenio Franceschini)e Luna(Eugenia Costantini),chiamati ad essere i 2 figli ventenni,che durante la messa in scena si innamoreranno.Fortunato prepara minuziosamente la sua compagnia istruendola sul copione per la festa di Natale, le frasi idiomatiche,il gioco della tombola,un classico in tutte le case.Gli attori sono chiamati in questo geniale film a recitare in una recitazione, attori degli attori.La lussuosa casa con annesso giardino è pronta, la tavola sontuosamente imbandita,tutti prendono posto e nell’immediatezza non si afferra che siano tutti dei commedianti in cerca d’autore.Tutto sembra filare secondo gli accordi e le aspettative di Leone quando proprio lui non è soddisfatto del piccolo figlio Daniele(Giacomo Nasta),non lo vuole riconoscere, lo vede troppo grosso, e tanto basta. Si apre così una discussione che sembra trasformare la festa, sebbene in finzione,in una serata di cattivo umore per tutti.
La vicenda corre su questo filo ma tutto riprende in armonia.Forse in tutte le case vi è una famiglia apparentemente perfetta nella sera di Natale.Contrasto tra parenti,tra genitori.Figli,parenti ed amici.Qualcosa che non va per il verso giusto,secondo i desiderata, e che porta il malumore prima o dopo aver festeggiato una ricorrenza perpetuata per oltre 2000 anni.
Attori e protagonisti per restare nei loro ruoli dovranno invertire le loro parti reali con le ovvie conseguenze,in un immaginario scambio di coppie,gelosia reale e finta,abbandoni,baci dovuti come da copione.Lo spettatore dimenticando che sta vedendo una commedia di commedianti,non distingue più il vero dal falso,il reale dall’irreale.In questo il film è veramente eccellente.I protagonisti tutti perfettamente all’altezza con momenti di grande bravura,la presenza di Ilaria Occhini,nella parte della madre e della bella Francesca Neri(l’ospite improvviso Alice)aggiungono senza nulla togliere agli altri.
Alla fine ciascuno torna alla realtà di tutti i giorni, trovando qualcosa da rimproverarsi, forse si è entrati troppo nella parte della finzione, mentre Leone dovrà restare ancora una volta in compagnia della Solitudine, perché la solitudine è qualcosa che se la senti dentro e ti accompagna ovunque anche se sei tra tanta gente che ti ignora.
Definire quindi il film semplicemente commedia o. peggio ancora, una pochade è estremamente riduttivo,apparentemente divertente, ma in fondo lascia tristi come la solitudine.chibar22@libero.it
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melania
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domenica 9 dicembre 2012
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originale,delicato
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Commedia all'italiana,molto bella,delicata,con una trama davvero originale.Fa molto riflettere sul problema della solitudine e sul tema della famiglia.Sergio Castellito è uno splendido attore,il film è un po' surreale ma tiene desta l'attenzione fino alla fine.Ti lascia un senso di malinconia,ma è bello e consigliabile.
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