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Trovo molto buona la sintesi di presentazione di questa serie televisiva con attori e tecnici Italo/Serbi/Anglo/Irlandesi/Americani. Quando è uscita 2 anni fa, secondo me ha fatto, in tutt'altro contesto, ovviamente, la fine della serie "Roma" della HBO. Lì agiva la suggestione e il confronto con il successo globale del "Gladiatore"; qui il successo e il modello di Cameron "Titanic" del '97, guardacaso proprio nel 2012 per il centenario, rieditato in 3D(pure se, come ammette il regista, non può considerarsi un 3D puro, quanto di una ripulitura, fantastica, in 3D),che ho visto in italiano e in originale senza sottotitoli. Stessa procedura: prime 2 puntate di "Roma", la curiosità, la attenta ricostruzione a Cinecittà; e tante altre cose...poi la delusione, il flop. Quì, statistiche e share alla mano, stessa situazione: sarà appassionante e coinvolgente come il capolavoro di Cameron? Iniziale curiosità e share più che buoni, poi, sempre più giù...flop! Secondo me anche in questo caso, la cerca ossessiva dell'entusiasmo e delle forti emozioni ha accecato gli spettatori. Abbiamo un quadro storico nel complesso ottimamente ricostruito, dove si assiste a un primo sconvolgimento epocale, all'alba delle nuove tecnologie, nella stagione delle enormi ondate migratorie, della nascita delle ideologie estreme;degli "ismi" di destra folle e di sinistra diversamente folle, partoriti sempre e comunque in un modo dove veramente si inseguiva il delirio di dominare le forze della natura e di forgiare a proprio piacere la società. In questo turbinio sono ben inserite le storie dei protagonisti, mai storie d'amore a se stanti, ma sempre connesse, spesso duramente e crudelmente, alle contraddizioni isteriche di quel mondo. Sarebbe molto istruttivo fare un montaggio di varie scene per una ricostruzione storico-sociale simbolica dell'Europa all'alba del nuovo secolo. Vengono rappresentate bene, ovviamente in sintesi le idee portanti del grande blocco liberale britannico: il liberalismo di sinistra(diremmo gobettiano, in Italia, per quella miseria di sinistra liberale della nostra storia!),rappresentato da Lord Pirrie(Jacobi),alla continua ricerca del dialogo con il sindacato e il partito Labourista, quello conservatore di molti industriali, ancora ancorati a una visione crudelmente classista, con concessioni davvero minime(le destre liberali hanno avuto responsabilità enormi per le affermazioni degli "ismi", anche in Russia, vedi Kerenskji): al centro, riesce a muoversi abilmente il giovane Churchill. E poi l'ultramiliardario Morgan(molto bravo Noth) apparentemente tutto proiettato in avanti, pure se di fondo scettico, disincantato. La religione è , in questo caso, il cianuro delle discordie popolari. Un vero macigno anche per i sindacalisti più motivati. I movimenti separatisti. L'indolenza irresponsabile e perversa di quasi tutta la ricca borghesia. Un lavoro da rivedere e ri-rivedere, per apprezzare la ricchezza di strati e di stimoli. Il cast mi sembra ben assortito, forse con un tono un po' didattico, ma utilissimo: ripeto, non è, non vuole essere alternativo a Cameron. E' altra cosa: ma ottimi davvero i costumi e certe ricostruzioni ambientali. Ottima, pure se digitalizzata la nave. E poi quel finale "aperto", angoscioso, ricco di pathos. Mark riabbraccia Sofia, intensissimamente: sopravviveranno? o saranno vittime? La vecchia Rose dorme e sogna di rivivere l'amore con Jack...O è morte silenziosa, un ricongiungimento, oltre la vita? Titanic/Fascino/Mito.
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