4ng3l
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lunedì 1 ottobre 2012
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un altro capolavoro
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Capolavoro che riesce a raggirare lo spettatore in maniera radicale e totalmente bella oltre che efficace. Una pagina tremenda all'apparenza per una piccola cittadina che si tramuta in un'opera di cura inevitabile per una mentalità che volontariamente è avvolta dal male. Figure importanti tengono alti i pilastri del film, che fà dello stupore la chiave per entrare in un mondo che deve per forza essere salvato. Continui stravolgimenti e tensione a non finire accompagnano il passo degli attori presenti. piuttosto in gamba e fondamentali per esprimere il dolore necessario. Su Jodelle non servono parole, è troppo più brava, stratosferica. Semplicemente un altro grande capolavoro.
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Capolavoro che riesce a raggirare lo spettatore in maniera radicale e totalmente bella oltre che efficace. Una pagina tremenda all'apparenza per una piccola cittadina che si tramuta in un'opera di cura inevitabile per una mentalità che volontariamente è avvolta dal male. Figure importanti tengono alti i pilastri del film, che fà dello stupore la chiave per entrare in un mondo che deve per forza essere salvato. Continui stravolgimenti e tensione a non finire accompagnano il passo degli attori presenti. piuttosto in gamba e fondamentali per esprimere il dolore necessario. Su Jodelle non servono parole, è troppo più brava, stratosferica. Semplicemente un altro grande capolavoro.
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dragoneme
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sabato 29 settembre 2012
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non so che film abbiano visto gli altri!
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QUESTO COMMENTO NON CONTIENE SPOLER. Non so che film abbiano visto gli altri commentatori. Era da anni che non vedevo un triller così ben costruito: la tensione va costantemente incrementando, raggiungendo ben presto un'apice che si mantiene costante per tutto il film, intrigando profondamente lo spettatore. I colpi di scena sono molti, originali e creano un clima che ci fa chiedere costantemente cosa succederà nella scena successiva. Gli attori sono molto bravi, la recitazione è intensa, buona la caratterizzazione dei personaggi. Ciò che rovina il film, a mio avviso, è il finale (che naturalmente non svelerò), ma che lascia intravedere motivazioni dei protagonisti e dinamiche di fondo poco plausibili.
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QUESTO COMMENTO NON CONTIENE SPOLER. Non so che film abbiano visto gli altri commentatori. Era da anni che non vedevo un triller così ben costruito: la tensione va costantemente incrementando, raggiungendo ben presto un'apice che si mantiene costante per tutto il film, intrigando profondamente lo spettatore. I colpi di scena sono molti, originali e creano un clima che ci fa chiedere costantemente cosa succederà nella scena successiva. Gli attori sono molto bravi, la recitazione è intensa, buona la caratterizzazione dei personaggi. Ciò che rovina il film, a mio avviso, è il finale (che naturalmente non svelerò), ma che lascia intravedere motivazioni dei protagonisti e dinamiche di fondo poco plausibili. Peccato. Se avessero curato maggiormente queste sfumature della trama il film sarebbe stato certamente una pietra miliare del genere. Tuttavia la pellicola intriga, entusiasma, coinvolge intensamente tutta l'ora e mezza della durata del film. E in un mercato cinematografico pieno di prevedibilità e piattume (come il tanto osannato quanto banale Avatar, giusto per fare un esempio) non è poco!
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donni romani
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lunedì 10 settembre 2012
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un giallo classico che solleva interrogativi etici
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Una cittadina come tante Cold Rock, in difficoltà economica dopo la chiusura della miniera che dava lavoro a molti cittadini, con i giovani sfiduciati e gli anziani rassegnati, con famiglie disfunzionali dove una madre assiste senza intervenire alla gravidanza della figlia adolescente messa incinta dal proprio compagno, microcosmi dove parlare per esprimere il proprio dolore e il disagio di vivere è talmente inutile che la voce narrante dal film è una ragazza che al tempo dei fatti era muta per scelta, per rinuncia, per disperazione. In un contesto simile la scomparsa di diciotto bambini in pochi anni è chiaro che diventa motivo di inquietudine e di paranoia, dando vita ad un misterioso e mitico personaggio, il "tall man" del titolo originale, l'uomo alto che nel cuore della notte rapisce i bambini e li porta chissà dove.
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Una cittadina come tante Cold Rock, in difficoltà economica dopo la chiusura della miniera che dava lavoro a molti cittadini, con i giovani sfiduciati e gli anziani rassegnati, con famiglie disfunzionali dove una madre assiste senza intervenire alla gravidanza della figlia adolescente messa incinta dal proprio compagno, microcosmi dove parlare per esprimere il proprio dolore e il disagio di vivere è talmente inutile che la voce narrante dal film è una ragazza che al tempo dei fatti era muta per scelta, per rinuncia, per disperazione. In un contesto simile la scomparsa di diciotto bambini in pochi anni è chiaro che diventa motivo di inquietudine e di paranoia, dando vita ad un misterioso e mitico personaggio, il "tall man" del titolo originale, l'uomo alto che nel cuore della notte rapisce i bambini e li porta chissà dove. Quando però ad essere rapito è il figlio dell'infermiera del paese, una Jessica Biel sempre bellissima nonostante le tumefazioni al volto con cui appare in apertura di film, lei non si rassegna, insegue il furgone che si allontana da casa sua, lotta con il cane del rapitore, cerca di ritrovare il bambino a tutti i costi... quella che segue sarà una lunghissima notte, che cambierà le vite di tutti gli abitanti di Cold Rock, di chi resta e di chi andrà via... non si può e non si deve svelare di più della trama del nuovo film di Pascal Laugier perchè i copi di scena e i ribaltamenti di fronte sono tanti, e tutti di ottima fattura, e bisogna scoprirli man mano, scendendo i grandini della follia e della disperazione, accompagnati dalle figure stanche delle madri che hanno perduto i loro figli, e dagli occhi supplici di chi ha ancora un futuro davanti a sè. Teso, asciutto, diretto con mano sicura e girato in locations perfette per un thriller - antiche dimore vittoriane che nascondono tunnel sotterranei che portano alle vecchie miniere, foreste illuminate dalla luna, tavole calde in cui gli abitanti si scambiano sguardi inquieti e complici - "I bambini di Cold Rock" non tradisce le attese della suspance, concedendosi anche il lusso di introdurre degli interrogativi morali sulle scelte che gli adulti compiono nei confronti dei figli, e lasciando che siano le immagini, i silenzi e i dubbi a non-dare risposte scontate, a sussurrare piuttosto che gridare, a suggerire piuttosto che giudicare. Temi inquietanti e scottanti come l'abuso sui minori e l'adozione illegale sono inseriti in un impianto tradizionale con tanto di poliziotto solitario e disilluso, ma restano impresse a lungo le immagini di un bambino che confuso sulla propria origine si aggira sperduto fuggendo da ogni adulto, perchè ha ormai perso la fiducia in coloro che dovrebbero invece proteggerlo e guidarlo. L'amarezza di fondo che lascia il film ci fa capire che non ci troviamo di fronte al solito thriller in cui si arriva alla conclusione liberatoria con la morte o l'arresto del colpevole ma siamo perfettamente calati nel territorio di un film di analisi e di riflessione sociale, sia pure perfettamente orchestrato con le cadenze d'inganno e le scatole cinesi di ogni giallo che si rispetti.
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doc steve
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lunedì 1 ottobre 2012
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un film acerbo
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Il film e' un thriller con una buona fotografia e l'idea di base che poteva funzionare, cioe' applicare il classico colpo di scena dell'inversione dei ruoli in un contesto atipico, per cui lo spettatore identifica per vera una storia che in realta' non lo e',anzi.
Inoltre viene data l'impressione allo spettatore di trovarsi davanti a un film horror-thriller quando invece non lo e'.
Non e' poi un film pessimo perche' comunque durante la visione sa coinvolgere (anche se a tratti noioso, ci sono momenti d'azione ma alla fine risultano abbastanza fini a se' stessi) , nel finale scade molto, a ripensarci nel complesso il resto del film e' un tentativo di giustificare una trama che non regge e che basa tutto sul gia' citato colpo di scena.
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Il film e' un thriller con una buona fotografia e l'idea di base che poteva funzionare, cioe' applicare il classico colpo di scena dell'inversione dei ruoli in un contesto atipico, per cui lo spettatore identifica per vera una storia che in realta' non lo e',anzi.
Inoltre viene data l'impressione allo spettatore di trovarsi davanti a un film horror-thriller quando invece non lo e'.
Non e' poi un film pessimo perche' comunque durante la visione sa coinvolgere (anche se a tratti noioso, ci sono momenti d'azione ma alla fine risultano abbastanza fini a se' stessi) , nel finale scade molto, a ripensarci nel complesso il resto del film e' un tentativo di giustificare una trama che non regge e che basa tutto sul gia' citato colpo di scena... tutta la tensione si conclude con un nulla di fatto sembra perche' e' tutto falso....ad esempio come il classico cliche' sul fatto che la storia finora narrata e' solo un sogno, piu' che un film quasi una prova di un regista alle prime armi che sperimenta una tecnica narrativa...
Il dilemma etico che vorrebbe giustificare le azioni dei protagonisti non convince... e' anche lui molto forzato. Se si fosse sforzato di rendere piu' reale e solida la trama poteva uscirne un bel film, sicuramente molto meglio della precedente opera del regista, film votato alla pura violenza con una trama così stupida da far sbellicare.
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wolvie
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sabato 6 marzo 2021
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reazionario fino al midollo
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Continui rapimenti di bambini avvengono nella depressa cittadina di Cold Rock.
Tutti gli indizi si concentrano sull' avvistamento di un uomo alto (il Tall Man del titolo originale), vestito di nero, che le superstizioni degli abitanti del luogo ammantano di mistero e di suggestioni.
Julia è un infermiera, unica assistenza sanitaria dei reietti del luogo.
Lei sembra l' elemento comune di diverse sparizioni, ma una notte, l' uomo nero entra anche in casa sua.
Ma non tutto è come sembra o come potrebbe apparire.
Una trama così scombiccherata ed improbabile era da tempo che non la incontravo.
Il sottotesto è che i figli dei cosiddetti redneck, per avere una possibilità di vita sociale più consapevole ed affermata, devono essere affidati a borghesi facoltosi e ben istruiti, di città ben sviluppate.
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Continui rapimenti di bambini avvengono nella depressa cittadina di Cold Rock.
Tutti gli indizi si concentrano sull' avvistamento di un uomo alto (il Tall Man del titolo originale), vestito di nero, che le superstizioni degli abitanti del luogo ammantano di mistero e di suggestioni.
Julia è un infermiera, unica assistenza sanitaria dei reietti del luogo.
Lei sembra l' elemento comune di diverse sparizioni, ma una notte, l' uomo nero entra anche in casa sua.
Ma non tutto è come sembra o come potrebbe apparire.
Una trama così scombiccherata ed improbabile era da tempo che non la incontravo.
Il sottotesto è che i figli dei cosiddetti redneck, per avere una possibilità di vita sociale più consapevole ed affermata, devono essere affidati a borghesi facoltosi e ben istruiti, di città ben sviluppate.
Non ci credo!!!
Un film profondamente reazionario e sbagliato.
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shanks
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sabato 10 novembre 2012
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bella sospresa
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Strani avvenimenti accadono a Cold Rock; periodicamente, i bambini che abitano la cittadina, spariscono in circostanze misteriose, lasciando la stessa sgomenta davanti a tale circostanza. Una donna combattiva, ci porterà alla soluzione del mistero.
Strutturato come un horror, il film diretto da Laugier è in realtà un teso thriller, che ammicca per inquadrature ed atmosfere a pellicole diversissime tra loro come "Seven" o "Un gelido inverno", con il quale condivide una critica sociale.
La comunità infatti viene lasciata al proprio destino, rea di essere troppo ignorante per inserirsi nella società. E' un punto focale questo, che viene sempre e continuamente ripreso dal regista.
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Strani avvenimenti accadono a Cold Rock; periodicamente, i bambini che abitano la cittadina, spariscono in circostanze misteriose, lasciando la stessa sgomenta davanti a tale circostanza. Una donna combattiva, ci porterà alla soluzione del mistero.
Strutturato come un horror, il film diretto da Laugier è in realtà un teso thriller, che ammicca per inquadrature ed atmosfere a pellicole diversissime tra loro come "Seven" o "Un gelido inverno", con il quale condivide una critica sociale.
La comunità infatti viene lasciata al proprio destino, rea di essere troppo ignorante per inserirsi nella società. E' un punto focale questo, che viene sempre e continuamente ripreso dal regista.
Tra lunghi piani sequenza, atmosfere dark e qualche spiegone di troppo, c'è il tempo di entrare nelle pieghe della storia e tifare per Jessica Biel, (mai cosi stropicciata) percorrendo una strada che definire tortuosa è il minimo.
Si, una bella sospresa.
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[+] commento troppo buono
(di alucard666)
[ - ] commento troppo buono
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cenox
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mercoledì 27 febbraio 2013
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se c'è la crisi....
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Il film vale le tre stelle solo perchè è presente un mutamento delle idee che si fa lo spettatore sulla protagonista, che diventa antagonista per poi infine divenire addirittura eroina. Ma parlando di trama cercando di non spoilerare nulla, possiamo affermare che questo thriller ben congegnato pecca e non poco nella spiegazione del film stesso, poichè l'uomo "misterioso" che assilla il paesino sperduto di Cold Rock privando le famiglie dei propri figli, non lo fa con intenzioni malvagie (a suo pensare), ma per liberare i bambini da un futuro incerto e senza sbocchi, in quella che viene considerata una cittadina "morta". Un po' eccessivo no?? Sembra quasi che una madre povera non possa amare i propri figli.
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Il film vale le tre stelle solo perchè è presente un mutamento delle idee che si fa lo spettatore sulla protagonista, che diventa antagonista per poi infine divenire addirittura eroina. Ma parlando di trama cercando di non spoilerare nulla, possiamo affermare che questo thriller ben congegnato pecca e non poco nella spiegazione del film stesso, poichè l'uomo "misterioso" che assilla il paesino sperduto di Cold Rock privando le famiglie dei propri figli, non lo fa con intenzioni malvagie (a suo pensare), ma per liberare i bambini da un futuro incerto e senza sbocchi, in quella che viene considerata una cittadina "morta". Un po' eccessivo no?? Sembra quasi che una madre povera non possa amare i propri figli...e comunque in tempi come questi chissà mai che "l'uomo alto" faccia un salto anche in Italia...FATE ATTENZIONE!
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new flesh
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martedì 27 maggio 2014
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il gioco della narrazione
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Le diverse influenze di cinema di genere con conseguenti cambi repentini di registro sono lo scheletro su cui viene montata la storia (e soprattutto il modo di narrarla)de "i bambini di Cold Rock",che prende a pretesto il tema di per sè non originalissimo del rapimento di bambini e ce lo propone da almeno un paio di punti di vista decentrati.Un orbitare attorno alla conclusionoe culmine di uno straniamento reiterato e calcolato, che a pensarci bene potrebbe essere stato il punto di partenza nella stesura dell'idea e che, nel tentativo di classificare questa pellicola rende plausibile l'opzione "divertissment".Ma il fatto è che il gioco funziona: in tempi brevi (il film dura un’ora e mezza),il mescolarsi di tensione horror (alcune sequenze addirittura sembrano richiamare l’atmosfera da incubo che precede l’entrata in scena di Freddy Krueger ,con tanto di commento musicale molto simile),poliziesco,e dramma sociale,tiene incollati allo schermo coinvolge e appassiona,ma forse esalta un' oncia in più lo spettatore più smaliziato rispetto al fruitore occasionale di horror,a patto che si decida di stare all’unica regola:non dare per scontato nulla finchè il film non parte.
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Le diverse influenze di cinema di genere con conseguenti cambi repentini di registro sono lo scheletro su cui viene montata la storia (e soprattutto il modo di narrarla)de "i bambini di Cold Rock",che prende a pretesto il tema di per sè non originalissimo del rapimento di bambini e ce lo propone da almeno un paio di punti di vista decentrati.Un orbitare attorno alla conclusionoe culmine di uno straniamento reiterato e calcolato, che a pensarci bene potrebbe essere stato il punto di partenza nella stesura dell'idea e che, nel tentativo di classificare questa pellicola rende plausibile l'opzione "divertissment".Ma il fatto è che il gioco funziona: in tempi brevi (il film dura un’ora e mezza),il mescolarsi di tensione horror (alcune sequenze addirittura sembrano richiamare l’atmosfera da incubo che precede l’entrata in scena di Freddy Krueger ,con tanto di commento musicale molto simile),poliziesco,e dramma sociale,tiene incollati allo schermo coinvolge e appassiona,ma forse esalta un' oncia in più lo spettatore più smaliziato rispetto al fruitore occasionale di horror,a patto che si decida di stare all’unica regola:non dare per scontato nulla finchè il film non parte.Il che rimane comunque un gran bel merito.
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elgatoloco
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sabato 1 ottobre 2016
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interessante perché non"scioglie l'enigma"
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Se nel mondo"puro"(?)della logica"L'enigma non esiste"(Wittgenstein), esso esiste nella vita e in quanto tenta di renderla non imitandola semplicemente, ma"ridandola"in forma altra, come il cinema, quando è"arte", magari"riproducibile", per dirla con Walter Benjamin. Qui, "The Tall Man"(titolo riferito alla diceria dominante a Cold Rock, per cui le sparizioni di bambini sarebbero doveute a un"Uomo alto", appunto, mentre il titolo italiano è troppo rivolta all'abitudine italiota di commuoversi quando si parla di"bambini")di Pascal Laugier, è un classico esempio di ciò, con la complessità polisemica dell'opera, che in realtà non conosce soluzione.
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Se nel mondo"puro"(?)della logica"L'enigma non esiste"(Wittgenstein), esso esiste nella vita e in quanto tenta di renderla non imitandola semplicemente, ma"ridandola"in forma altra, come il cinema, quando è"arte", magari"riproducibile", per dirla con Walter Benjamin. Qui, "The Tall Man"(titolo riferito alla diceria dominante a Cold Rock, per cui le sparizioni di bambini sarebbero doveute a un"Uomo alto", appunto, mentre il titolo italiano è troppo rivolta all'abitudine italiota di commuoversi quando si parla di"bambini")di Pascal Laugier, è un classico esempio di ciò, con la complessità polisemica dell'opera, che in realtà non conosce soluzione. Dramma sociale(della povertà)?Troppo facile, pur se questa componente è individuabile. Dramma a tinte thriller o anche horror(almeno a livello connotativo)?Forse, ma non solo. Dramma tout court?Sarebbe limitativo, pur se non del tutto falso affermarlo,. proprio perché"The Tall Man"è questo e anche molto altro, rientrando nell'ambiguità dell'opera d'arte, polisemica sempre e dunque aperta a tante possibili letture che si integrano senza mai elidersi, senza mai escludersi. Chi si appassiona per i brividi provati troverà molto belle le sequenze del e nel bosco, quelle della fuga, anche con mezzi vari, chi ricerca il mistero con una possibile interpretazione, propenderà piuttosto per la visione dell'opera d'arte(quasi un'icona)racchiusa in una casa tra quelle"brucianti"di Cold Rock, ancora tante altre sequenze possono motivare in modo precipuo varie persone...Anche Jessica Biel, tra l'altro, che è Julia, l'infermiera de facto protagonista del film, che sarebbe(?)"corale"è presenza non sbagliata, diremmo, in quanto la sua quasi"indecisione"nel rendere il ruolo, fa parte dell'anzidetta ambiguità feconda, che si presta a varie letture... El Gato
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ralphscott
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domenica 23 settembre 2012
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di buone intenzioni
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Verrebbe da lodarne l'originalità,ma se poi mi concentro gli spunti sviluppati non son del tutto nuovi (la miniera custode di segreti,la mente malata che vorrebbe sanare la società malata,ecc.). Il tema trattato resta tuttavia interessante. Le pecche sono altre,a cominciare dalla suspence che latita. La sceneggiatura propone in maniera inusuale un forte impatto sin dalle prime sequenze,dove "la madre" si aggrappa al furgone come fosse una donna bionica. Ecco,lo spettatore si aspetta (giustamente) la creazione di atmosfere che un film di questo tipo dovrebbe privilegiare,mentre invece assiste ad altro,con l'assenza di sequenze prodromiche. Più tardi,anche l'inseguimento nel bosco risulterà sciapo.
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Verrebbe da lodarne l'originalità,ma se poi mi concentro gli spunti sviluppati non son del tutto nuovi (la miniera custode di segreti,la mente malata che vorrebbe sanare la società malata,ecc.). Il tema trattato resta tuttavia interessante. Le pecche sono altre,a cominciare dalla suspence che latita. La sceneggiatura propone in maniera inusuale un forte impatto sin dalle prime sequenze,dove "la madre" si aggrappa al furgone come fosse una donna bionica. Ecco,lo spettatore si aspetta (giustamente) la creazione di atmosfere che un film di questo tipo dovrebbe privilegiare,mentre invece assiste ad altro,con l'assenza di sequenze prodromiche. Più tardi,anche l'inseguimento nel bosco risulterà sciapo. E le cose non cambiano nelle scene di interni,fatta eccezione per il rapimento nella casa di Jessica Biel. Quest'ultima,attrice poco espressiva,si riscatta in parte nella conversazione in carcere da una recitazione,in buona parte del film,monocorde. Insomma,un thriller non banale che in mano a realizzatori con più mestiere sarebbe diventato sicuramente più incisivo. Peccato.
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