Il lato positivo - Silver Linings Playbook |
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Un film di David O. Russell.
Con Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence, Jacki Weaver, Chris Tucker.
continua»
Titolo originale Silver Linings Playbook.
Commedia,
durata 117 min.
- USA 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 7 marzo 2013.
MYMONETRO
Il lato positivo - Silver Linings Playbook
valutazione media:
3,49
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il lato positivodi catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
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mercoledì 27 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo qualche anno un po’ interlocutorio, è un piacere ritrovare Robert De Niro così in forma. Seppur sfavorito dal doppiaggio, il suo Pat sr. si allinea con merito a un lungo elenco di personaggi indimenticabili, molte volte alle prese con qualche disturbo della personalità. Forse non è proprio corretto cominciare dal grande Bob nel raccontare il bel film di Russell, ma la sua ottima prova è un valido metro per giudicare le altre interpretazioni che si rivelano tutte dello stesso livello: la coppia costituita da De Niro e Jacki Weaver gareggia per intensità con quella principale composta da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, giustificando l’entusiasmo che ha portato tutti e quattro alle nomination da cui poi è scaturita la statuetta di migliore attrice protagonista per Lawrence. La ragazza – lo si può ben dire, visti i soli ventidue anni – pare trasformata rispetto a quella vista in ‘Hunger games’ e dà vita a una Tiffany fragile ma determinata contro la quale va a sbattere (per caso? Forse…) Pat jr, che nasconde dietro lo sguardo di ghiaccio un mondo di insicurezze che Cooper rende con notevole profondità. Il giovanotto ci mette davvero troppo a innamorarsene (o a capire di esserne innamorato) quando, quasi subito, c’è un primo piano, impreziosito dalle gote arrossate in seguito a una corsa, che stenderebbe chiunque: però c’è da capirlo, visto che è appena uscito da una clinica e deve combattere contro una personalità bipolare esplosa scoprendo la moglie in flagrante adulterio. Del resto tutta la pellicola parla di difficoltà psichiche: Tiffany combatte contro la depressione originata dalla morte del marito mentre Pat sr. è un maniaco ossessivo con la fissa dei Philadelphia Eagles (si è pure beccato una sorta di Daspo per comportamenti violenti allo stadio) e delle scommesse, alle quali rischia di sacrificare patrimonio e famiglia. Ma, malgrado le difficoltà, Pat jr. si ostina a cercare il lato positivo (ovvero ‘il bordo argentato delle nuvole’, come da titolo del romanzo di Matthew Quick da cui il regista ha tratto la sceneggiatura), ripetendosi come un mantra ‘Excelsior!’ (letteralmente ‘più in alto!’) fino a dimostrare - pur tra frenate e difficoltà, sempre con l’aiuto di Tiffany – che l’ottimismo alla fine paga (ovvero è ‘il sale della vita’). Affermazioni, queste ultime, che non possono non richiamare alla memoria il cinema di Frank Capra, il cui fantasma pare aleggiare anche nella lacrimogena scena madre finale: il resto della narrazione sembra invece delineare una sorta di Billy Wilder dei giorni nostri, grazie alla capacità di stemperare le amarezze con i sorrisi (e viceversa) e alla vitalità nonché al ritmo di dialoghi taglienti e sovente trascinanti. La qualità della scrittura di Russell si rispecchia nella regia, che ambienta la storia in un anonimo sobborgo fatto di villette con giardino e può così concentrarsi – con l’aiuto della fotografia di Masanobu Takayanagi – sui volti e sugli stati d’animo dei personaggi. Un insieme di aspetti (lati) positivi che conferma ancora una volta che non è tanto importante ciò che si racconta, ma come lo si racconta. Ridotta all’osso, difatti, abbiamo qui una storia di caduta e redenzione che passa attraverso l’amore e una gara di ballo, in cui la diversità sociale è sempre meglio dell’ipocrisia (vedi la finta coppia felice composta da Ronnie e Veronica), eppure ‘Il lato positivo’ è un film che coinvolge ed emoziona dall’inizio alla fine: riesce così più facile sorvolare con serenità su qualche salto logico, compreso quello abbastanza evidente proprio nel sottofinale, (attenzione, spoiler!) in cui Pat jr., con in tasca la lettera in cui si dichiara, deve farsi spingere dal padre a rincorrere Tiffany (però così De Niro ci guadagna un’altra bella scena…).
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