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Documentario su un multimiliardario americano proprietario dell'impero delle multiproprieta'e della sua stramba moglie e famiglia.Innanzitutto complimenti alla regista per la scelta del soggetto e testimone durante l'arco di diversi mesi di ripresa della caduta di suddetto impero.
Il film doveva essere un ritratto dell'america piu' opulenta, difatti i protagonisti stavano costruendo una casa che sarebbe diventata piu' grande e sfarzosa di Versaille,la regista chiede ad un punto"questa e' la tua camera?" e la moglie del magnate risponde no questo e' l'armadio,invece si trasforma per via della crisi economica inuna crisi anche dell'intera societa' americana e di una famiglia in particolare.
Via via assistiamo al ridimensionamento dello stellare budget familiare,tanto che durante un viaggio la protagonista non va' con la macchina e l'autista personale e dimostra di essere talmente lontana da una vita di gente normale il nome dell'autista ad una ditta di noleggio macchine.
Bellissimo anche il racconto dei domestici, in particolare di quella che per avere un po' di quiete, va' a passare un paio d'ore di svago nella casa delle bambole dei figli,in quella che pero' potrebbe sembrare un comune monolocale per noi gente normale.
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