Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Umberto Riccioni Carteni |
Attori | Fabio Volo, Zoé Félix, Ennio Fantastichini, Nicola Nocella, Jean-Michel Dupuis Marina Rocco, Ahmed Hafiene, Pino Micol, Federico Baccomo, Isa Barzizza, Erika Blanc, Luisella Boni, Adriano Braidotti, Simone Nepote André. |
Uscita | giovedì 7 febbraio 2013 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 2,15 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 novembre 2017
Questo film è tratto dal romanzo di Federico Baccomo Duchesne, caso editoriale del 2009 con oltre 35.000 copie vendute, che nasce da un blog sul mondo degli avvocati milanesi in carriera. In Italia al Box Office Studio illegale ha incassato 902 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Andrea Campi è un avvocato di successo col vizio dell'Inter e del sushi. Single e cinico, impossibile stabilire quale condizione abbia originato l'altra, Andrea lavora in un prestigioso studio legale che si occupa di fusioni e operazioni societarie. Il suicidio di un collega e l'acquisizione di un'azienda farmaceutica da parte di una multinazionale araba lo forzano a vincere l'impasse in cui è precipitato, abbandonando scrivania e apatia. Lontano dall'ufficio, Andrea si accorge di vivere una vita inconsistente fatta di apparenze, relazioni superficiali, sesso indolente, soddisfacimenti di istinti biologici primari. A rivelarglielo sono gli occhi e la competenza di una giovane collega francese, immune al suo fascino e alle sue battute. L'irriducibilità di Emilie non dura a lungo e, complici le artificiose notti di Dubai, gli avvocati avversi cedono le armi e scoprono l'amore. Ma agli affari economici non fanno bene agli affari di cuore, che capitolano insieme ad Andrea, di nuovo solo. Licenziatosi, si ritirerà a meditare sulle 'cause perse' e sui treni da prendere.
Mutuando il titolo del suo terzo romanzo, un posto nel mondo è quello che cercano da sempre i personaggi interpretati da Fabio Volo, eterno Peter Pan resistente al matrimonio eppure in cerca di una donna e un sentimento che lo responsabilizzi una volta per tutte. Ma non è mai la volta definitiva perché nel film successivo il nostro è ancora daccapo. Cambia professione, magari città ma lo stato di 'singletudine' persiste, riavviando il nastro e la ricerca della maturità. La reiterazione di questa ricerca è l'aspetto più interessante di Studio illegale, trasposizione del romanzo omonimo di Federico Baccomo. L'idea di formazione (o di crescita) che emerge dalla commedia di Umberto Carteni non contempla per il suo protagonista il superamento della 'linea d'ombra'. Alla maniera dell'uomo ordinario e simpatico incarnato da Volo (e attestato dalla sua filmografia), il suo avvocato non diventa mai davvero grande, nessuna esperienza è definitiva e qualsiasi cosa faccia, può sempre tornare indietro, rimandando all'infinito le scelte irreversibili e compiacendosi della propria narcisistica immaturità. Studio illegale, che vorrebbe informare e divertire lo spettatore sulla categoria meno amata dagli italiani, quegli avvocati così sensibili al rapporto col denaro e segretarie in tailleur d'ordinanza, finisce di fatto per essere cannibalizzata da Fabio Volo. Perché la commedia è costruita a misura dei suoi fan, che ritroveranno l'universo esistenziale del loro diletto afflitto dalla stessa febbre: il dubbio della scelta tra una vita libera all'insegna di ciò che conta di più (amici, amori) e l'affermazione individuale, ieri nella variante del posto fisso tanto caro alla cultura della piccola borghesia anni Sessanta (La febbre), oggi in quella carrieristica e rampante sospesa tra grandi opportunità e massima disponibilità. Se Il giorno in più si divideva tra Milano e New York, Studio illegale dimostra la stessa apertura al movimento, spostandosi dalla Brianza agli Emirati Arabi, dove gli avvocati innamorati perderanno l'innocenza su quella macchina di verità che è il processo sentimentale. Se alcune note umoristiche sono indovinate, lo sono meno i ruoli di contorno, poco articolati in fase di scrittura ma ben interpretati da Ennio Fantastichini, Nicola Nocella, Marina Rocco, Pino Micol. La sceneggiatura concede poche battute a ciascuno ma è quanto basta per ricavare una mappa di tipi e caratteri sconsolanti, dove gli uomini sono sempre scaltri e le donne ammiccanti. Al cinismo amorale del mondo legale fa naturalmente seguito la finta indignazione del protagonista subito dissimulata nell'epilogo e in un bacio colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Il mondo che Federico Baccomo 'metteva sulla pagina' e alla berlina affonda nella fissità di un unico punto di vista, quello di un uomo medio con la battuta pronta che 'accoglie' i doveri di una vita adulta. Almeno fino al prossimo film.
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Dopo il buon successo di "Diverso da chi?", Umberto Carteni adatta per il grande schermo il romanzo di Federico baccomo e trasforma Fabio Volo in un avvocato ambizioso, alienato e pienissimo di se, che non ha fatto i conti con l'amore...quello vero. Il punto di vista è quello di un praticante e racconta il cinismo degli avvocati, quelli che hanno messo da parte amici, vita privata, [...] Vai alla recensione »
Film tratto dall'omonimo romanzo di Federico Baccomo in cui si racconta del quotidiano operato di alcuni cinici avvocati milanesi, tra cui Fabio Volo, molto interessati a guadagnare denaro ed agi personali piuttosto che optare per una scelta di vita in cui le relazioni interpersonali ed i valori morali ed umani contano di più. Ma proprio al personaggio di FABIO Volo toccherà [...] Vai alla recensione »
A distanza di quattro anni dalla sua opera prima, il nostrano Umberto Carteni torna ad imbracciare la macchina da presa e lo fa per dirigere questo “Studio illegale”, prodotto abbastanza scialbo e prevedibile. Già da un primo sguardo alla locandina, infatti, si può intuire il plot di base: l’avvocato Andrea Campi, personaggio che non avrebbe sfigurato nella “ricerca [...] Vai alla recensione »
Umberto Carteni, dopo "Diverso da chi?" ci propone un'interessante commedia collocata nel mondo degli studi legali. In una società abitata da uomini in giacca e cravatta, conformati all'etichetta e all'immagine, si svolge quella che è la storia di colpi bassi nelle trattative legali, ma che è anche una storia d'amore.
...Altrimenti ne parlerei molto molto male.
Non ho resistito oltre la mezz'ora. Personaggi fumettistici. Non è un film.
Alcune volte, usciti dal cinema ci si pone una domanda. Ma che senso ha un film così? Una sintesi di “Studio illegale”, un film che definirei assente. Molta attualità, la crisi, i valori, l’arrivismo, il senso della vita, ma tutto trattato con un tono sciatto, amorfo. La storia è banale, direi banalissima ed è tutto scontato, nulla di nuovo sotto al sole [...] Vai alla recensione »
Non fa tanto ridere e la parte seria è molto smielata.
giudico Studio illegale un ottimo film perche' esula dalla solita commedia italiana noiosa e patetica. é divertente, mai sopra le righe e si avvicina all'umorismo anglosassone. Volo, di cui non sono mai stata fan, in questo film è decisamente bravo: disincantato e reale. Fantastichini, le zie,Micol, Rocca e la brava francese zoe mi hanno divertito molto : questo secondo me [...] Vai alla recensione »
non concordo con la critica "intellettuale" che si spreca in modo positivo con i vari boldi, de sica jr, pozzetto.. il film è piacevole e divertente: il pubblico in sala apprezza e i film sono per il pubblico non per giornalisti piu' o meno faziosi! non è posssibile stroncare un film BELLO per la presenza di Volo di cui io non sono mai stata fan, ma che trovo bravo interprete [...] Vai alla recensione »
Tutto il mondo attuale,di chi è cinico,e la corsa del successo per strade illegali,e anche l'amore ,che sembra vero,ma con uno scopo solo,quello del successo,e della disillusione sentimentale. Un film da vedere,e fa un pò riflettere.
Mi spiace ma il film solo a tratti mi ha strappato un mezzo sorriso. Il filo conduttore è quasi inesistente e quindi il prodotto è decisamente banale. Peccato, in bocca al lupo per il prossimo, e che crepi.
Trentasette anni, figlia d'arte, Verdiana Bixio ha assunto l'estate scorsa la carica di presidente della casa di produzione che ha sfornato serie di grande successo come Un medico in famiglia, I Cesaroni, e Tutti pazzi per amore, oltre a importanti coproduzioni internazionali come Sissi nel 2010 e una miniserie su Grace Kelly, di prossima produzione. Studio Illegale, il film di Umberto Carteni con Fabio Volo, attualmente nelle sale, rappresenta dunque una grande novità per un'azienda come Publispei, per la prima volta impegnata con una produzione cinematografica.
Lui (Fabio Volo) è italiano, single, stakanovista, senza amici, con madre e zia fin troppo giovanili, ricco e annoiato. Lei è parigina, elegante, severa e con qualche ambiguità da femme fatale. Sono due avvocati di grido di diritto internazionale. Si incontreranno nel bel mezzo di una delicata transazione finanziaria. Si innamoreranno. Peccato che i clienti contrapposti li obblighino a guardarsi con [...] Vai alla recensione »
Andrea lavora a Milano in uno studio di diritto internazionale; la sua è una vita di solitudine, rotta da incontri occasionali con donne disponibili. Poi l'avvocato si vede affidare un caso complesso: la vendita a un emiro di un'industria farmaceutica di Pordenone. Il legale di parte avversa, la bella francese Emilie, è un osso duro; di cui Andrea si ritrova presto innamorato.
Andrea Campi (Volo) è un avvocato di successo nella Milano da bere 2.0. Lavora senza sosta, tampona le pretese alternate a volgarità del capo (Fantastichini) e fondamentalmente trascura se stesso, rifugiandosi a tifare Inter in una mensa di filippini. Non c'è ombra femminile all'orizzonte se non quella di due zie svitate (Barzizza e Blanc). Il "colpo di fulmine" arriva quando in ascensore incontra [...] Vai alla recensione »
A Milano l'avvocato in carriera Andrea sgobba nel faraonico studio di un arrogante capetto. Finché incoccia nella collega francese Emilie, legale della controparte in un losco affaire fra Torino e Dubai. Ahi, l'amore. Disastrosa commedia sentimentale, imbarazzante per banalità e mancanza di umorismo. Fabio Volo, che con quei baffetti sta da cani, è simpatico, ma non basta, anche perché è attorniato [...] Vai alla recensione »
Fabio Volo ama fare tante cose (libri, tv), ma quella che gli viene meglio è recitare. Possiede un'accattivante personalità giocata sul doppio registro di un'egocentrica protervia e una smarrita malinconia che lo rende adatto anche ai ruoli romantici, gli ci vorrebbe solo il film giusto. Qui è buono lo spunto, un avvocato rampante che comincia a prendere coscienza del vuoto di una vita in carriera; [...] Vai alla recensione »