Smashed |
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Un film di James Ponsoldt.
Con Mackenzie Davis, Brad Carter, Bree Turner, Kyle Gallner, Mary Elizabeth Winstead.
continua»
Titolo originale Smashed.
Commedia,
durata 91 min.
- USA 2012.
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semplicisti!
di no_dataFeedback: 3 |
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sabato 21 settembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mi permettano Lor signori esternare disappunto riguardo le recensioni sopra lette; chiudendo il brrip in vlc, apro firefox e mymovies (..imdb) alla ricerca del mio parere: ebbene non lo trovo, bensì: "Triste è senza dubbio, la figura del marito, immaturo e superficiale nel rapporto con la moglie. Mai vicino e davvero presente quando Kate desidera ripulirsi e partecipare alle riunioni di gruppo degli alcolisti. Positive le figure di Jenny, sponsor ed ex alcolizzata, che ha sostituito l'alcool con la gastronomia, e Dave, vice-preside della scuola elementare che intercetta il bisogno d'aiuto della donna, riconoscendo i sintomi dell'alcolismo. Un film senza pretese, una commedia dal retrogusto amaro" . Per chi vuol continuare a leggere, beh..il disappunto direi tanto per iniziare nel definire triste la parte del marito: come non scorgere il malessere pinkmaniano, quel nichilismo da sud o ovest degli Stati Uniti, quella morale scettica e pigra che permea appunto le gesta del Jesse criminale di Breaking Bad e che forse solo lì è possibile; il come filmico riempie un luogo geografico destinato alla narrazione..e si ritrova questo gusto qui in questa California i guess, non ho indagato)un po' piovosa e stanca, come là, in quel New Mexico di plumbee nuvole, grandi cieli e menti grigie. Come poi non scorgere lo sguardo critico, profondamente critico, di tutti i meccanismi e che incanala le scelte narrative? Come può essere definito semplicemente "positivo" il ruolo del vice principal? E' un perdente, si sputtana con la protagonista (anti eroe del presente, narcisista e sensuale, tenera da un lato ma tenebrosa nel suo alter ego, e la fine ne è dimostrazione) e concede sì il suo sguardo benevolente a Kate, ma con le mire di un segugio a caccia, per quanto sia un po' escatologico e scontato e forse il tipo di personaggio ne esca un po' sconvenientemente deriso. Tutto sommato, la mia somma è che "personaggi positivi" ce ne siano pochi, il filo conduttore del sottobosco sia una (un po' scontata?) critica all'ipocrisia del vivere metropolitano della classe media - medio alta (non scordiamo i ricchi danarosi del marito hang overiano), e che ne esca fuori un bel novanta minuti da gustare. I dialoghi, che in ultima analisi sono gli investimenti maggiori della sceneggiatura, sono ben strutturati e interessanti. Lo consiglierei. E ben inteso, ognuno libero di leggere con la chiave che vuole!
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