Prometheus |
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Un film di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green.
continua»
Titolo originale Prometheus.
Fantascienza,
durata 124 min.
- USA, Gran Bretagna 2012.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 14 settembre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Prometheus
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Prometheus: Alien secondo il creatore di Lostdi xXSeldonXxFeedback: 4847 | altri commenti e recensioni di xXSeldonXx |
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sabato 29 settembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anno 2089. Alcuni reperti archeologici ritrovati in diverse parti del globo testimonierebbero la venuta sulla Terra, risalente a migliaia di anni fa, di esseri extraterrestri, responsabili della vita sul nostro pianeta, chiamati Ingegneri. Un gruppo di uomini (non troppo consapevoli dello motivo del viaggio) parte a bordo dell'astronave Prometheus in rotta verso un pianeta indicato dai nostri avi come luogo di provenienza dei nostri creatori; lo scopo della spedizione é quello di trovare le risposte riguardo le nostre origini e eventualmente la vita eterna. L'equipaggio è composto, tra gli altri, dal capitano Janek (Idris Elba), dall'archeologa responsabile del ritrovamento, la dottoressa Shaw (Noomi Rapace), dalla gelida supervisore della Weyland Company, miss Vickers (Charlize Theron), e dall'enigmatico androide David (Michael Fassbender). Arrivati sul pianeta, i nostri si addentrano in quella che sembra una struttura aliena; iniziano le ricerche ma, neanche a dirlo, le cose non andranno come si aspettavano.
Dopo aver posto pietre miliari del cinema horror e sci-fi come "Alien" e "Blade Runner", Sir Ridley Scott riprende in mano la saga del mostro xenomorfo con l'intenzione di andare alla ricerca dell'origine della vita (non solo umana). Il film però delude sotto molti aspetti e non riesce minimamente a ricreare la tensione e la semplice coerenza di "Alien", né a trattare temi delicati e profondi come quelli sull'origine della vita o sull'esistenza di Dio.
Evidente é (soprattutto all'inizio) il tentativo di riprodurre le atmosfere e le premesse del secondo film di Scott, basti vedere la composizione dell'equipaggio, i cui membri ricordano per atteggiamento alcuni dei personaggi del film del 1979, o le atmosfere ricche di tensione e di mistero. Come al solito il perfezionismo del regista si nota nella splendida fotografia e scelta delle luci, che, insieme ad alcune scelte registiche, agli ottimi effetti speciali (anche se a volte un po' fini a sé stessi) e alla scenografia decisamente maestosa ma al contempo angosciante, sono alcuno dei punti di forza del film. Le musiche del compositore Marc Streitenfeld invece non si rivelano essere al livello di quelle degli altri film di Scott (sempre accompagnati da colonne sonore di spicco) e tantomeno di quelle di "Alien", tassello fondamentale per la tensione e le atmosfere del film.
Ma il vero punto debole di "Prometheus" è la sceneggiatura: la mano che tiene la penna è infatti quella di Damon Lindelof (Lost), per il quale, come ha ben dimostrato nella famosa serie televisiva, ogni risposta porta con sé altre due domande. Se però l'espediente di alzare continuamente la posta in gioco, sommando eventi ad eventi e spunti a spunti, per poi dimenticarne molti solo abbozzati e decisamente poco approfonditi, può funzionare per la struttura spezzettata delle serie americane, dove bisogna tenere lo spettatore sulle spine fino al giorno successivo, non si può dire lo stesso per un film nel quale sarebbe stato preferibile concentrarsi su pochi temi ma approfondirli per bene, come era stato per il primo Alien, caratterizzato da una trama lineare ma decisamente originale e sorprendente.
Anche i personaggi messi sullo schermo sono forse troppi e descritti troppo superficialmente; primo su tutti quelo della Theron, che, nonostante le ottime potenzialità di una figura del genere, rimane letteralmente nascosta per tutto il film. La protagonista, che molto prende dalla Ripley di Sigourney Weaver, risulta invece ben caratterizzata, e riesce, con le sue paure e la sua inesperienza, ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio di tensione e mistero, il tutto grazie alla recitazione calibrata ma intensa di Noomi Rapace. Un'enorme nota di merito va invece a Michael Fassbender e al suo personaggio che, soprattutto nella prima metà del film, si eleva al di sopra degli altri, sia per capacità recitative, che per interesse suscitato dall'androide da lui interpretato: figura enigmatica e ambigua che, in questo viaggio per trovare i nostri creatori, può già confrontarsi con i suoi, aiutandoli e sfruttandoli per giungere alle risposte che anche lui è venuto a cercare, si rivela ben presto motore trainante di tutto il film.
Un grande difetto che accomuna quasi tutti i personaggi, in particolare quelli secondari, è il loro comportamento, che varia da una scena all'altra: per rendere possibili alcuni avvenimenti il carattere di alcuni all'improvviso cambia completamente in maniera ben poco realistica, portandoli a compiere azioni assurde o a non compierne di ovvie; tutto ciò ovviamente non aiuta a delineare profili profili psicologici chiari e coerenti.
D'altro canto gli spunti di riflessione che emergono dai dialoghi tra David e la dottoressa Shaw, sull'origine della vita e sull'esistenza di Dio, spunti sono e spunti rimangono: questi temi così importanti e delicati vengono solo accennati ogni tanto, giusto per poter dire che il film tratta anche di questo; sotto questo aspetto vengono davvero sottoutilizzate le figure dell'androide e soprattutto degli ingegneri, che appena si fanno vivi, invece di togliere qualche dubbio allo spettatore, si rivelano solo violenti e capaci di aumentare le domande che circolano intorno al film: le risposte le troverete alla prossima puntata...
Il film nel complesso appare come il tentativo di un abile regista di confezionare un buon prodotto, lottando contro una trama sconclusionata e ricca di situazioni già viste e riviste (cosa che ultimamente accade troppo spesso a Scott) e considerata la pesante ereditá lasciata dai precedenti capitoli; la possibilità di riscatto per "Prometheus" sta proprio nei già annunciati due sequel che speriamo portino anche risposte, oltre che altre domande, spiegando meglio le azioni (per ora) senza senso di di alcuni personaggi, in particolare di David, e che forniscano un vero collegamento con la saga del mostro xenomorfo, la cui presenza viene continuamente suggerita durante l'intero film, ma mai mostrata; se le prossime "puntate" sapranno continuare la vicenda senza dimenticarsi risposte per strada, allora anche questo film potrà essere visto in un'ottica più ampia e completa e considerato come incipit di una storia coerente e completa.
Per ora però appare solo come un tassello fuori da un puzzle di cui ancora non si sono visti gli altri pezzi.
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