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Il fatto che fosse un film italiano mi aveva per un attimo messo in guardia ma poi, con il buonismo relativista che tutti ci accomuna sono entrato. E con grande stupore ho assistito a mezze ore di canzoncine rap in romanesco dal vago sapore sinistro (nel senso purtroppo politico e non collegate in alcun modo alla paura appunto). Con sgomento notavo che gli occhialini 3D servivano solo ad ottenere una sorta di cartolina delle varie scene, di quelle che si comprano a Livigno o in particolari località turistiche. Non si capisce perchè i ragazzi drogati e occupanti abusivi di casa siano i buoni e il nobile, marchese perchè questa è la tradizione romana, il cattivo o meglio il pazzo criminale che rinchiuderebbe, chissà perchè, una donna in una cantina e poi uno di questi sfigati, maltrattandoli. Il film che sembra una sorta di citazione casuale di noti film horror non allude mai neppure lontanamente al pathos creato dai veri horror, restando una sorta di programma politico in bianco e nero, fariseo. L'attore nei panni del marchese è Peppe Servillo che fu in area partito comunista e a tutt'oggi è poco credibile come nobile nella nostra opinione. Usate meglio i soldi, questo il consiglio che ci sentiamo di dare.
Guglielmo Rinaldini
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