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«Mistery», la realtà alternative di una persona «normale»
di Mariuccia Ciotta Il Manifesto
Wuhan, megalopoli che riunisce tre città, è un incrocio di sentimenti e di classi sociali diverse,metafora perfetta della Cina, secondo il 47enne regista Lou Ye, anche perché situata al centro del Paese. Mistery, film d’apertura del «Certain Régard», espande le sue trame nei tre mondi di Wuhan, tra nuovi e vecchi ricchi, poveri e barboni. Il secondo «grande balzo in avanti» giova al Pil ma non ai cervelli cinesi, scissi irrimediabilmente, come ci racconta il film del cineasta di Shangai, multipremiato ai festival, «adottato» da Cannes (a cominciare da Purple Butterfly, 2003) e coprodotto ora dai francesi (Les Films du Lendemain, Arte, Wild Bunch). [...]
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