babis
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giovedì 24 maggio 2012
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mib 3:1969 da cape canaveral e ritorno
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Appartengo a quello sparuto gruppo di persone che non ha visto gli episodi precedenti, quindi, credo di poter essere più obbiettiva di altri nel giudizio: un film divertente e godibile, con due protagonisti dal carattere opposto, legati, però, dal vincolo di un'amicizia più che fraterna, che li spinge a salvarsi a vicenda dall'attacco di Boris "l'animale" (doppiato superbamente da Pannofino). L'agente J compie un viaggio nel tempo, tornando al 1969, non solo per salvare l'agente K dalla morte, ma anche per salvare la Terra dall'attacco alieno; e grazie a questo percorso, gli verranno rivelati segreti fondamentali per la sua vita. L'interpretazione di Will Smith e Josh Brolin raggiunge buoni livelli e, per finire, finalmente un film in cui il 3D viene sfruttato bene ed in tante scene; quand
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Appartengo a quello sparuto gruppo di persone che non ha visto gli episodi precedenti, quindi, credo di poter essere più obbiettiva di altri nel giudizio: un film divertente e godibile, con due protagonisti dal carattere opposto, legati, però, dal vincolo di un'amicizia più che fraterna, che li spinge a salvarsi a vicenda dall'attacco di Boris "l'animale" (doppiato superbamente da Pannofino). L'agente J compie un viaggio nel tempo, tornando al 1969, non solo per salvare l'agente K dalla morte, ma anche per salvare la Terra dall'attacco alieno; e grazie a questo percorso, gli verranno rivelati segreti fondamentali per la sua vita. L'interpretazione di Will Smith e Josh Brolin raggiunge buoni livelli e, per finire, finalmente un film in cui il 3D viene sfruttato bene ed in tante scene; quando si lanciano dal grattacielo, ad esempio, avevo le vertigini!
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[+] film abbastanza commercializzato e 3d scontato
(di sypnos)
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p-chan
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sabato 2 giugno 2012
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ritorno al futuro
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Da vecchia fan dei Men in Black non potevo proprio perdermi questo nuovo capitolo. Forse la definizione "film capolavoro" delle 5 stelline assegnate è un po' esagerata, ma il potere terapeutico di un bel film che ti riporta nel passato non ha prezzo! E in fondo questo terzo capitolo non è nemmeno paragonabile ai primi due, più "caciaroni" e disimpegnati: qui si entra infatti più a fondo nelle vicende e perfino nella psicologia dei personaggi, andandone a ricostruire le personalità da un punto di vista più introspettivo.
Profondo, intelligente e come sempre divertentissimo: la dimostrazione di come certi film non abbiano ancora esaurito le cose da dire.
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Da vecchia fan dei Men in Black non potevo proprio perdermi questo nuovo capitolo. Forse la definizione "film capolavoro" delle 5 stelline assegnate è un po' esagerata, ma il potere terapeutico di un bel film che ti riporta nel passato non ha prezzo! E in fondo questo terzo capitolo non è nemmeno paragonabile ai primi due, più "caciaroni" e disimpegnati: qui si entra infatti più a fondo nelle vicende e perfino nella psicologia dei personaggi, andandone a ricostruire le personalità da un punto di vista più introspettivo.
Profondo, intelligente e come sempre divertentissimo: la dimostrazione di come certi film non abbiano ancora esaurito le cose da dire.
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guglielmo rinaldini
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domenica 24 giugno 2012
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men in black iii ... semplicemente fantastico!!!
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Men in Black III è un film semplicemente fantastico. La lotta tra il Bene e il Male proietta il simpatico ed onnipresente attore abbronzato in una situazione la cui risoluzione prevederà un andare avanti e indietro nel tempo per impedire a Boris L'Animale (personificazione del Male Assoluto) di uccidere e fare danni irreparabili alle strutture di difesa e intelligence della Terra. Bellissima la frase: "Tu non puoi sconfiggerlo, è difficile. Lui è un essere pentadimensionale". Ma il nostro eroe ci riesce e salva cosìnolte al pianeta anche l'agente K divenuto nel tempo scorbutico. Tecnicamente ineccepibile, dialoghi divertenti ma anche profondissimi, citazionismo e mix di generi di scuola postmoderna, alla fine si comprende il sacrificio della vita di un bravo comandante di colore di cui il nostro eroe scoprirà viaggiando nel tempo di esserne figlio.
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Men in Black III è un film semplicemente fantastico. La lotta tra il Bene e il Male proietta il simpatico ed onnipresente attore abbronzato in una situazione la cui risoluzione prevederà un andare avanti e indietro nel tempo per impedire a Boris L'Animale (personificazione del Male Assoluto) di uccidere e fare danni irreparabili alle strutture di difesa e intelligence della Terra. Bellissima la frase: "Tu non puoi sconfiggerlo, è difficile. Lui è un essere pentadimensionale". Ma il nostro eroe ci riesce e salva cosìnolte al pianeta anche l'agente K divenuto nel tempo scorbutico. Tecnicamente ineccepibile, dialoghi divertenti ma anche profondissimi, citazionismo e mix di generi di scuola postmoderna, alla fine si comprende il sacrificio della vita di un bravo comandante di colore di cui il nostro eroe scoprirà viaggiando nel tempo di esserne figlio. Grande!!!
Guglielmo Rinaldini
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catcarlo
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lunedì 4 giugno 2012
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men in black 3
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Per motivi vari, ho rimandato sempre il mio incontro con gli uomini in nero e, adesso, un po’ me ne dispiace. Non so dire se questo sia il film migliore della serie - come ha detto David Letterman intervistando il regista Sonnenfeld nell’occasione stravagante come i suoi personaggi - ma certamente regala cento minuti di azione e divertimento senza cadute di tono o di stile. La storia è il seguito degli episodi precedenti, ma ne è anche la premessa visto che Will Smith (J.) viene rispedito nel 1969 a salvare la pelle al suo futuro collega K., la cui versione giovanile è interpretata da Josh Brolin con la stessa imperturbabilità di Tommy Lee Jones nella parte per così dire contemporanea (c’è anche una giovane O.
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Per motivi vari, ho rimandato sempre il mio incontro con gli uomini in nero e, adesso, un po’ me ne dispiace. Non so dire se questo sia il film migliore della serie - come ha detto David Letterman intervistando il regista Sonnenfeld nell’occasione stravagante come i suoi personaggi - ma certamente regala cento minuti di azione e divertimento senza cadute di tono o di stile. La storia è il seguito degli episodi precedenti, ma ne è anche la premessa visto che Will Smith (J.) viene rispedito nel 1969 a salvare la pelle al suo futuro collega K., la cui versione giovanile è interpretata da Josh Brolin con la stessa imperturbabilità di Tommy Lee Jones nella parte per così dire contemporanea (c’è anche una giovane O., ma Alice Eve perde clamorosamente il confronto a distanza con Emma Thompson). In questo modo, con la scusa di impedire la vendetta del rude e ispido ipercriminale Boris (Clement), la sceneggiatura può giocare con i piani temporali, tra ammiccamenti al passato – compreso un Andy Warhol che è un agente sotto copertura che non ne può più del ruolo - e una colorata ricostruzione dei giorni che precedettero il lancio di Apollo 11. Circondati dal consueto via-vai di alieni di varie razze (sotto le cui spoglie, benché non accreditati, si nascondono anche Tim Burton e Lady GaGa) e aiutati dall’’illuminato’ Griffin dell’efficace Michael Stuhlbarg, i due MIB uniscono ancora una volta le differenze caratteriali per fare trionfare il bene: la sfida finale avviene sui tralicci che sostengono il razzo che spedirà in orbita Neil Armstrong e compagni. Tutto lo sballottamento non viene neppure notato dai milioni di telespettatori che assistono all’evento (a differenza di un vecchio episodio di Star Trek di ambientazione analoga) ma la verosimiglianza storica non pare essere stata la prima delle preoccupazioni – in quegli anni si parlava di Cape Kennedy, non di Cape Canaveral – mentre la precedenza è stata data al ritmo, sia dell’azione sia dei dialoghi intessuti di battute fulminanti. Insomma, si ride e ci si appassiona per un film che aiuta a svuotare il cervello e consente di uscire dalla sala più leggeri.
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donni romani
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venerdì 8 giugno 2012
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viaggio nel passato per i men in black
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Tornano gli agenti K e J, tornano gli alieni mostruosi, tornano le armi sofisticate, i grandi effetti speciali, le battute, la musica d'effetto, insomma tornano i Men in Black, a quindici anni dal primo episodio e a dieci dal secondo e buon per noi non sono affatto invecchiati, non si sono infiacchiti, e neanche stancati di dar la caccia ai nemici della Terra. Abituati a dei sequel stanchi e privi di idee si rimane piacevolmente sorpresi da Men in Black III perchè ha il pregio di avere una solida sceneggiatura, interpreti sempre brillanti e in parte - a Will Smith e a Tommy Lee Jones si unisce questa volta Josh Brolin nella versione giovane di K - visto che per questa terza avventura gli autori si concedono il lusso, e il divertimento, di un viaggio indietro nel tempo, addirittura nel mitico 1969, alla vigilia del lancio da Cape Canaveral dell'Apollo 11.
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Tornano gli agenti K e J, tornano gli alieni mostruosi, tornano le armi sofisticate, i grandi effetti speciali, le battute, la musica d'effetto, insomma tornano i Men in Black, a quindici anni dal primo episodio e a dieci dal secondo e buon per noi non sono affatto invecchiati, non si sono infiacchiti, e neanche stancati di dar la caccia ai nemici della Terra. Abituati a dei sequel stanchi e privi di idee si rimane piacevolmente sorpresi da Men in Black III perchè ha il pregio di avere una solida sceneggiatura, interpreti sempre brillanti e in parte - a Will Smith e a Tommy Lee Jones si unisce questa volta Josh Brolin nella versione giovane di K - visto che per questa terza avventura gli autori si concedono il lusso, e il divertimento, di un viaggio indietro nel tempo, addirittura nel mitico 1969, alla vigilia del lancio da Cape Canaveral dell'Apollo 11. L'atmosfera dal sapore retrò rende possibili situazioni brillanti e battute che soprattutto chi ha vissuto quegli anni apprezzerà, prime fra tutte la visita alla Factory di Andy Warhol, di cui scopriremo la vera identità. La caccia al villain di turno, il bogodiano Boris, è un pretesto per le solite scene d'azione, per reiterare in chiave brillante l'eterna lotta bene-male senza sfumature o concessioni alla psicologia, ma del resto gli uomini in nero sono fatti per vincere, lo si sa, e il divertimento è garantito solo se si sta al loro gioco, ai loro ritmi, alle loro stravaganze. Una chicca di questo terzo episodio è la presenza dell'alieno Griffin, timido e impacciato, che prevede le illimitate possibilità di futuro con sguardo limpido e disincantato, perfettamente reso da Michael Stuhlbarg. E non stona la nota sentimentale con cui in sottofinale apprenderemo qualche segreto mai svelato finora sulla vita dei due agenti. Due ore di divertimento onesto e solido, con una squadra ormai talmente affiatata da far presagire una seria possibilità di altre avventure a caccia di alieni da imprigionare.
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peppe2994
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domenica 3 giugno 2012
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mib 3:un salto nel passato e ritorno al futuro
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Premettendo di non aver visto i primi due episodi,un prodotto più che discreto che almeno è riuscito a non deludere il sottoscritto e la gente in sala alquanto divertita da questa pellicola.Will Smith e Tommy Lee Jones/Josh Brolin risultano una buona combinazione,due caratteri nettamente opposti,coinvolti in un film di poca azione ma di una qualità non eccessiva che tende a richiamare lo spetttatore nella visibilità di una trama piuttosto pensata.Probabilmente è questo che ha reso il film apprezzato da molti e pur non conoscendo i contenuti degli altri due,sono pur certo che qualcosa è cambiata in positivo.Un ritorno al passato per l'Agente J,al solo e l'unico scopo di salvare K da Boris l'animale,il giorno preima che quest'ultimo venisse ucciso ovvero il 15 Luglio 1969 Per evitare di perdere il collega.
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Premettendo di non aver visto i primi due episodi,un prodotto più che discreto che almeno è riuscito a non deludere il sottoscritto e la gente in sala alquanto divertita da questa pellicola.Will Smith e Tommy Lee Jones/Josh Brolin risultano una buona combinazione,due caratteri nettamente opposti,coinvolti in un film di poca azione ma di una qualità non eccessiva che tende a richiamare lo spetttatore nella visibilità di una trama piuttosto pensata.Probabilmente è questo che ha reso il film apprezzato da molti e pur non conoscendo i contenuti degli altri due,sono pur certo che qualcosa è cambiata in positivo.Un ritorno al passato per l'Agente J,al solo e l'unico scopo di salvare K da Boris l'animale,il giorno preima che quest'ultimo venisse ucciso ovvero il 15 Luglio 1969 Per evitare di perdere il collega.Infine un ritorno al futuro,entrambi sani e salvi nuovamente colleghi di lavoro.Lo spazio temporale è stato un buon tema da trattare,per niente confuso ma particolarmente intensificato un prodotto che si volge al positivo,piuttosto allegro e non severo,riesce a riportarti al fascino del passato e del futuro.Due realtà equiparatamente ben trattate senza eccessivi sbilanci,senza che vengano trascurate da una regia poco attenta,bensì preparata e non banale.
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kibaaa
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sabato 2 giugno 2012
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e siamo arrivati al 3° film
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Dopo aver visto i primi 2 episodi devo dire che questo non mi ha per niente deluso.
Molto ben fatto sopratutto le interpretazioni degli attori, un grande come sempre Will Smith, un ottimo Tommy Lee Jones e una bella interpretazione di Josh Brolin.
Una storia a mio parere ben studiata sopratutto nel finale un bel colpo di scena ed è stato bello l'introduzione dell'alieno chiamiamolo "veggente".
Un film molto bello e come sempre a distinguere il film con un'ottima dose di ironia anche durante gli scontri più duri.
Forse l'unica scena che mi è piaciuta di meno è stata la scena delle moto che per la cronana esistono veramente e il progetto è italiano, però è stata l'unica scena che mi è piaciuta meno.
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Dopo aver visto i primi 2 episodi devo dire che questo non mi ha per niente deluso.
Molto ben fatto sopratutto le interpretazioni degli attori, un grande come sempre Will Smith, un ottimo Tommy Lee Jones e una bella interpretazione di Josh Brolin.
Una storia a mio parere ben studiata sopratutto nel finale un bel colpo di scena ed è stato bello l'introduzione dell'alieno chiamiamolo "veggente".
Un film molto bello e come sempre a distinguere il film con un'ottima dose di ironia anche durante gli scontri più duri.
Forse l'unica scena che mi è piaciuta di meno è stata la scena delle moto che per la cronana esistono veramente e il progetto è italiano, però è stata l'unica scena che mi è piaciuta meno.
In conclusione ora aspetto l'uscita del dvd per prenderlo cosi li ho tutti e 3 e consiglio a tutti di andarlo a vedere.
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andrea alesci
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sabato 17 ottobre 2015
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un vibrante salto temporale per salvare k
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Bastano due lettere a Barry Sonnenfeld per fare ancora una volta centro: J e K. Due segni grafici in completo nero, tanto vicini nell’alfabeto quanto distanti nei caratteri esibiti con sopraffina naturalezza da Willie Smith e Tommy Lee Jones. Basta nominarli per evocare quella strana coppia ormai entrata di diritto nella hall of fame dei più famosi duo cinematografici. Di nuovo in scena per il terzo capitolo di Men in Black, al medesimo tempo sequel e prequel di quel che fu al principio nel lontano 1997.
Tre lustri dopo, la segreta agenzia di controllo del flusso alieno sulla Terra torna ancor più luccicante, portando sullo schermo la brillante sceneggiatura di Etan Coen e dando materia al suggerimento di Smith per un crossover temporale che potesse far scavare nella misteriosa giovinezza del compìto O.
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Bastano due lettere a Barry Sonnenfeld per fare ancora una volta centro: J e K. Due segni grafici in completo nero, tanto vicini nell’alfabeto quanto distanti nei caratteri esibiti con sopraffina naturalezza da Willie Smith e Tommy Lee Jones. Basta nominarli per evocare quella strana coppia ormai entrata di diritto nella hall of fame dei più famosi duo cinematografici. Di nuovo in scena per il terzo capitolo di Men in Black, al medesimo tempo sequel e prequel di quel che fu al principio nel lontano 1997.
Tre lustri dopo, la segreta agenzia di controllo del flusso alieno sulla Terra torna ancor più luccicante, portando sullo schermo la brillante sceneggiatura di Etan Coen e dando materia al suggerimento di Smith per un crossover temporale che potesse far scavare nella misteriosa giovinezza del compìto O.
Ed ecco che ci ritroviamo a vivere un’altra avventura fra bizzarre forme aliene, armi e oggetti di strabiliante fascino (grandioso il giroscopio inventato dallo stesso regista), apparizioni di personaggi famosi (Andy Warhol che in realtà era un agente MiB sotto copertura), eventi epocali (il viaggio dell’Apollo 11 verso la Luna), uno sfrenato balsamico citazionismo e l’incredibile incontro tra l’agente J e il giovane agente K, interpretato come perfetto sosia di Tommy Lee Jones da un convincente Josh Brolin.
Un salto temporale con il quale J tenta di salvare la vita al K del futuro, messa in pericolo da Boris L’Animale (Jemaine Clement), unico sopravvissuto della razza dei Bogloditi e riuscito a fuggire dal Lunar-Max, carcere di massima sicurezza creato sulla Luna e nel quale era imprigionato da quarant’anni: ossia da quel 1969 in cui l’agente K l’aveva arrestato amputandogli un braccio. Scenario complicato? Bè, non così tanto finché la missione vera e propria ha inizio, allorché l’evaso Boris decide di tornare al 1969 per uccidere K e creare un presente in cui i Bogloditi invadono la Terra, in cui K non esiste, in cui soltanto l’agente J se ne ricorda, supportato dalla tesi dell’agente O (Emma Thompson) su una possibile frattura temporale dentro la quale J si fionda con l’aiuto di un dispositivo fornitogli da Jeffrey Price verso quel 15 luglio 1969, ossia ventiquattr’ore prima che Boris uccida K e cambi il destino dell’universo. Ora sì che tutto è più complicato, no?
Un frullato di emozioni che ci tiene incollati allo schermo per seguire le peripezie di questi eleganti agenti segreti finiti in un corridoio temporale che può ancora disegnare un futuro nel quale K esista e sia il partner dell’agente J. Un futuro dove tornare grazie all’aiuto del bizzarro Arcaniano Griffin (Michael Stuhlbarg) e di quel piccolo ArcNet che i due men in black dovranno piazzare sulla punta dello shuttle diretto verso la Luna, perché una volta liberato nell’atmosfera si trasformi in un inscalfibile scudo spaziale attorno al pianeta Terra.
La fantasia del garbuglio narrativo e la verve delle coppie Smith/Brolin e Smith/Jones sono gli ingredienti perfetti per il capitolo più riuscito dell’intera serie, mostruosa avventura che nessun neuralizzatore può cancellare. Un’incursione nel mondo di Barry Sonnenfeld che sa riservare momenti emotivi di grande impatto, portandoci al principio generatore della seriosità di K (la morte del padre di J quel giorno a Cape Canaveral quando catturò Boris) e mostrandoci tramite Griffin tutti i possibili destini che le nostre scelte possono determinare. A volte basta poco per stupire e incantare: solo qualche lettera in giacca e cravatta.
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inesperto
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martedì 14 febbraio 2017
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will, tommy e josh
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Tanta simpatia ed un finale commovente per questo terzo capitolo. Molto divertente Josh Brolin.
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elgatoloco
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lunedì 26 giugno 2017
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al netto di interpretazioni iper-interpretanti...
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Non si vada alla ricerca di simboli impropri, iper-interpretando: "Boris the beast"non è Ben Laden, non è Al-Bhagdadi(nel 2012 l'IS non si era ancora profilato come tale, tra l'altro...), non è quintessenzializzazione dei residui (ormai residui residuali...)del comunismo , del resto ormai appartenente all'archeologia della SF(negli anni Cinquanta e Sessanta Alieni=Rossi), ma è altra cosa, non ben definita, ancora e che forse andrà deifnendosi(o invece mai più?)nei film a seguire della serie...? Ormai , dunque, puri divertissements spazio-temporali dove il"back to past"è una sorta di"I remember"che il regista Sonnenfeld compie, with Will Smith e il"triste"(almeno questa la sua espressione)Tommy Lee Jones, negli anni 60(i "mitici"Sixties, ormai viranti ai Seventies, visto che siamo nel 1969, anno"mirabilis"delll'allunaggio, inutilmente negato da qualcuno.
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Non si vada alla ricerca di simboli impropri, iper-interpretando: "Boris the beast"non è Ben Laden, non è Al-Bhagdadi(nel 2012 l'IS non si era ancora profilato come tale, tra l'altro...), non è quintessenzializzazione dei residui (ormai residui residuali...)del comunismo , del resto ormai appartenente all'archeologia della SF(negli anni Cinquanta e Sessanta Alieni=Rossi), ma è altra cosa, non ben definita, ancora e che forse andrà deifnendosi(o invece mai più?)nei film a seguire della serie...? Ormai , dunque, puri divertissements spazio-temporali dove il"back to past"è una sorta di"I remember"che il regista Sonnenfeld compie, with Will Smith e il"triste"(almeno questa la sua espressione)Tommy Lee Jones, negli anni 60(i "mitici"Sixties, ormai viranti ai Seventies, visto che siamo nel 1969, anno"mirabilis"delll'allunaggio, inutilmente negato da qualcuno...), con tanto di "Factory"di Andy Warhol, la tranche più riuscita e gustosa del film, con l'invenzione dell'"alieno buono"(il pendant positivo è sempre necessario...). Smith =ilare, Lee Jones serioso e di poche parole, un cliché inveterato che viene rispolverato e fatto ri-funzionare con efficacia, con scarsa presenza femminile"accessoria"(non a caso "Men in black", mai"Women in black", a meno che non venga in mente a qualcuno/a di porre anche la"controparte"?), dove il gioco iper-teconologico è il gioco della sparizioni continua di persone e oggetti, con il rischio della confusione di ruoli, anche in questo caso, ma qui ci addentreremmo in discorsi che vanno al di là di un modesto contributo para-recensorio... Questo iper-(ormai pi ù che post-)moderno , che certo ha varie sfaccettature ma poi si indirizza in modo abbastanza univoco, tende a qualcosa di preciso o , appunto, rimane divertissement puro e semplice? ai Sequels l'ardua(?) sentenza. El Gato
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