mickey97
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sabato 25 agosto 2012
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madagascar 3, consigliato: assolutamente sì
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Alex il leone, Marty la zebr, Melman la giraffa e Gloria l'ippopotamo sbarcati prima nel Madagascar e successivamente in Africa, adesso sentono nostalgia della grande mela e il desiderio di ritornare a casa li porta a nuotare sino a Montecarlo alla ricerca dell'aereo dei pinguini. Ma a causa della scarsa manodopera da parte delle scimmie, l'aereo non riesce ad'arrivare a destinazione e i nostri naufraghi rimangono bloccati sul suolo francese, dove una poliziotta francese pronta a tutto li elegge nemico numero uno ed è pronta a dargli la caccia no di certo per conto della legge ma per il suo folle desiderio di appendere la testa di un leone alla sua parete.
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Alex il leone, Marty la zebr, Melman la giraffa e Gloria l'ippopotamo sbarcati prima nel Madagascar e successivamente in Africa, adesso sentono nostalgia della grande mela e il desiderio di ritornare a casa li porta a nuotare sino a Montecarlo alla ricerca dell'aereo dei pinguini. Ma a causa della scarsa manodopera da parte delle scimmie, l'aereo non riesce ad'arrivare a destinazione e i nostri naufraghi rimangono bloccati sul suolo francese, dove una poliziotta francese pronta a tutto li elegge nemico numero uno ed è pronta a dargli la caccia no di certo per conto della legge ma per il suo folle desiderio di appendere la testa di un leone alla sua parete. Per loro l'unica speranza di raggiungere casa è scappare con il treno di un circo: un impresario americano a Londra potrebbe comprare lo show, ma l'esibizione è tutta da reinventare e ad Alex tocca ripristinare la passione di un tempo andata perduta per via di un incidente verificatosi a Vitalj, la tigre russa in uno dei suoi numeri con i cerchi e quindi far rinascere dalle ceneri il circo Zaragoza. In questo capitolo viene trattata la nobile arte circense, eppure penso che il tema sia stato trattato egregiamente e con grande abilità, molte persone non amano il circo perchè pensano che gli animali vengano trattati male e sfruttati per puro divertimento, ma se proprio devo dirlo vi sbagliate di grosso, per prima cosa gli animali nascono al circo e vengono trattati benissimo e ve lo dice uno che ci è stato molte volte e poi tra addestratore e animatore c'è un rapporto di puro affetto. Comunque, anche se siete convinti dell'ingiustizia nei confronti degli animali vi consiglierei vivamente di andare a vedere il film, decisamente l'opposto di quello che vi aspettate, appena lo vedrete rimarrete davvero estasiati perchè tutto è trattato con estrema cura e Il 3d decisamente spettacolare, uno dei migliori che io abbia visto finora. Ma la cosa più importante, è stata che gli animali si sono ribellati ai comandi degli umani e si sono ripresi il loro circo facendo i numeri che piacciono a loro in un mix di fantasia e creatività, abbiamo visto il famoso trapezio americano, un'ippopotamo e una giraffa ballare in una fune sospesa, una zebra e un leone marino sparati da un cannone e tante altre cose........ alla fine il risultato è stato eccellente e ciò che lo hanno reso tale sono stati i Bellissimi colori, per rendere la scena ancora più meravigliosa. Il film ha voluto alla fine tramandare un messaggio e solo per questo si merita cinque stelle ossia che siamo noi gli animali perchè siamo malvagi, non per il circo ma per altri usi scorretti e il capitano Dubois alla fine ha avuto la sua lezione e con mia grande ammirazione verso i pinguini, è stata spedita insieme ad altri tre agenti nel Madagascar facendoci ricordare che un leone, una zebra, una giraffa e un ippopotamo erano stati portati in questa terra, dove hanno fatto conoscenza dei lemuri e del suo re: Julien ancora una vota grande protagonista. E il re ancora una volta imprevedibile, si innamora di un orso in bicicletta col tutù e cionostante partecipa a rendere il film una commedia tenera per bambini con accenti surreali ed è riuscito a strappare una risata in sala con l'acquisto di una moto nota come la bellissima ducati, in moto con un orso in giro per Roma prodotta fedelmente, specialmente se si vede la città del vaticano con i dipinti di Michelangelo e un colosseo che sembra più bello di come lo è in realtà :-) e devo dire che se la gioca molto con il film d'animazione Rio, dove è stata raffigurata Rio de Janeiro con tana cura. Comunque un film da vedere assolutamente, portate i vostri bambini al cinema e Madagascar 3 farà sorridere anche i genitori.
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spacexion
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domenica 17 giugno 2012
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formula sempre gustosa
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Alex, Marty e i loro amici tornano in un terzo gustoso episodio della saga Madagascar. Riprendendo la formula vincente delle pellicole precedenti, due livelli narrativi si intrecciano e si legano a ritmo di musica e gag sfrenate. Da una parte Alex e Marty, protagonisti di una storia piuttosto classica per un cartone animato coi suoi buoni sentimenti, le amicizie, le rivalità, gli amori. Dall'altra, il sempre più strepitoso e surreale King Julien nonché i cinici pinguini e gli scimpanzé sono protagonisti di gag non-sense, politicamente scorrette e godibilissime per il pubblico di genitori che accompagnano i loro bambini al cinema. Al punto che a tratti, vorremmo vedere i pinguini e i loro improbabili compagni diventare protagonisti.
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Alex, Marty e i loro amici tornano in un terzo gustoso episodio della saga Madagascar. Riprendendo la formula vincente delle pellicole precedenti, due livelli narrativi si intrecciano e si legano a ritmo di musica e gag sfrenate. Da una parte Alex e Marty, protagonisti di una storia piuttosto classica per un cartone animato coi suoi buoni sentimenti, le amicizie, le rivalità, gli amori. Dall'altra, il sempre più strepitoso e surreale King Julien nonché i cinici pinguini e gli scimpanzé sono protagonisti di gag non-sense, politicamente scorrette e godibilissime per il pubblico di genitori che accompagnano i loro bambini al cinema. Al punto che a tratti, vorremmo vedere i pinguini e i loro improbabili compagni diventare protagonisti. Un'ora e mezza di cartone animato che scorre gradevolmente e che prova a tenersi lontano dai cliché del genere (con qualche fallimento a tratti ma trascurabili). Una nota di merito per la modellizzazione di Montecarlo (fedele alla realtà fino al millimetro) e una di demerito per quella di Roma, una volta ancora dipinta dagli americani come una sorta di Budapest del XIX.mo secolo con il Colosseo in mezzo. Da antologia il bullet time a colpi di banane.
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(di hans delbruck)
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paolo salvaro
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domenica 26 agosto 2012
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e' andata bene, adesso però fermiamoci qui!
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La trilogia è stata chiusa nel migliore dei modi .... ma adesso fermiamoci qui, non voglio che le peripezie procedano oltre con il rischio di far perdere valore a quella che probabilmente verrà ricordata assieme all'Era Glaciale e Shrek come una delle saghe animate più famose di sempre!
Mi spiego: quando un film ha successo e richiama nelle sale un sacco di gente, i produttori cercano sempre di farne il maggior numero di seguiti possibili, spolpando la trama originale fino all'osso e finendo con l'avvelenare l'idea che hanno di quel film la critica e gli spettatori, un pò come è stato fatto con Saw l'enigmista (ho perso il conto di quanti film ci hanno fatto!).
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La trilogia è stata chiusa nel migliore dei modi .... ma adesso fermiamoci qui, non voglio che le peripezie procedano oltre con il rischio di far perdere valore a quella che probabilmente verrà ricordata assieme all'Era Glaciale e Shrek come una delle saghe animate più famose di sempre!
Mi spiego: quando un film ha successo e richiama nelle sale un sacco di gente, i produttori cercano sempre di farne il maggior numero di seguiti possibili, spolpando la trama originale fino all'osso e finendo con l'avvelenare l'idea che hanno di quel film la critica e gli spettatori, un pò come è stato fatto con Saw l'enigmista (ho perso il conto di quanti film ci hanno fatto!). Non voglio che lo stesso succeda a film come Madagascar, Shrek (che ha già superato il limite massimo) e l'Era Glaciale (che senso ha andare ancora avanti?), per tornare sulle saghe citate poco fa.
Un conto è avere veramente idee e un conto è fare un film con il solo intento di generare introiti e di richiamare la gente, senza avere la minima idea di come continuare la storia e aggrappandosi sugli specchi. I primi cinque minuti di Madagascar 3 sono stati ad esempio palesementi fatti solo per la versione in 3-D (che io non ho guardato) e quindi con il solo intento di renderlo più commerciabile. Ho avuto paura che fossimo arrivati alla frutta anche qui e invece sono stato piacevolmente sorpreso di trovare una serie di nuovi personaggi a collaborare con quelli già noti, fondendosi alla perfezione nella trama. Il personaggio della sadica accalappiatrice francese DuBois che sfidando ed infrangendo tutte le leggi della fisica si getta all'inseguimento di Alex e degli altri è addirittura forse troppo eccentrico per un film destinato soprattutto ai bambini ma fa egregiamente il suo lavoro, spuntando solo quando deve e senza stancare (a differenza di quanto fece a suo tempo, ad esempio, lo Spinosaurus sul terzo Jurassic Park, tornando a parlare di film i cui produttori si sono spinti troppo in là!)
Forse non si ride come sui primi due film della saga, ma è comunque godibile: non annoia, non ci propina cose già viste (re Julien che ruba l'anello al papa rimarrà nella storia) e sposta il centro dell'ironia e della comicità dai soli pinguini (pur sempre mitici) e la trasferisce a tutti i personaggi della pellicola (da quale mente geniale sono saltate fuori quelle parrucche?)
Il mio giudizio è quindi positivo, ma ripeto, ora fermiamoci qui: sono tornati in america ed hanno deciso di partire assieme al circo tutti insieme, hanno sconfitto la cattiva di turno e trovato una famiglia, abbiamo raggiunto finalmente un punto fermo perciò non credo che a qualche produttore salti in mente di fare Madagascar 4, ma non si può mai sapere! Con tutti il rispetto mi auguro di no, non perchè non credo a prescindere che si possa fare un'altra bella pellicola di questa saga, ma perchè penso che a volte si debba essere in grado di mettere la parola FINE per davvero.
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joan holden
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lunedì 27 agosto 2012
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cambia la formula, ma il risultato resta vincente
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C'era da temere che la saga di Madagascar eguagliasse i risultati altalenanti di un'altra celebre serie targata Dreamworks, quella di Shrek: un primo film carino, un secondo decisamente migliore e un terzo assai deludente.
Non è così: il nuovo capitolo che narra le peripezie delle quattro stelle dello zoo di New York si mantiene sui buoni livelli del film precedente, pur cambiando la formula.
La prima avventura aveva come tema principale la crisi d'identità di Alex, diviso tra la sua personalità "addomesticata" e la sua vera natura di animale selvaggio; nella seconda era il turno di Marty di cadere in confusione, smarrendo il suo "io" nella moltitudine del branco, mentre Alex era ancora una volta impegnato a fare i conti col suo passato.
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C'era da temere che la saga di Madagascar eguagliasse i risultati altalenanti di un'altra celebre serie targata Dreamworks, quella di Shrek: un primo film carino, un secondo decisamente migliore e un terzo assai deludente.
Non è così: il nuovo capitolo che narra le peripezie delle quattro stelle dello zoo di New York si mantiene sui buoni livelli del film precedente, pur cambiando la formula.
La prima avventura aveva come tema principale la crisi d'identità di Alex, diviso tra la sua personalità "addomesticata" e la sua vera natura di animale selvaggio; nella seconda era il turno di Marty di cadere in confusione, smarrendo il suo "io" nella moltitudine del branco, mentre Alex era ancora una volta impegnato a fare i conti col suo passato.
L'azione era statica: prima il Madagascar, poi il Kenya e il vero nemico che i protagonisti dovevano affrontare erano le loro paure e le loro insicurezze.
Qui tutto cambia. La pellicola inizia come il film d'azione che non ti aspetti, con scene d'inseguimento e piani d'assalto (il recupero dei pinguini) alla James Bond e Mission Impossible. E l'azione, con brevi attimi di respiro, prosegue per l'intero film, complice una trama che ben si presta: la missione è raggiungere la Grande Mela attraversando l'Europa e al contempo fuggire dall'inseguimento tallonante di una testarda accalappiatrice.
Non c'è tempo per le riflessioni intimiste, e le dinamiche che intercorrono tra i protagonisti si sono esaurite. Questo è l'unico punto debole del film: i personaggi di Gloria e dell'ex-ipocondriaco Melman sono quasi trascurati e viene meno il rapporto contrastato tra Alex e Marty, uno dei cardini dei film precedenti.
Il ruolo di personaggi in evoluzione ricade quindi sulle spalle dei nuovi arrivati, gli animali del circo in disgrazia, in particolare sulla tigre Vitaly.
L' agguerrita francese DuBois prende la veci della tosta vecchietta newyorkese dei precedenti episodi: ma la semplice antipatia dell'anziana si trasforma qui in una spietata caccia mortale.
Dubois è un'invasata, fiuta le tracce, non si dà mai per vinta: è più bestiale degli stessi animali e a finire dietro le sbarre alla fine è proprio lei.
Ma la forza di Madagascar sono sempre loro: i comprimari che con la loro geniale eccentricità danno vita alle gag migliori del film. Stiamo ovviamente parlando dei mitici pinguini, più sgamati e attrezzati di agenti della CIA, e dell'istrionico e irresistibile Re Julien.
L'elemento circo rischiava di diventare un boomerang, invece viene reinventato genialmente e fa spettacolo a sé. Si tratta di un circo coloratissimo e psichedelico, una versione animale del Cirque du Soleil, e sotto il tendone nasce anche qualche batticuore: oltre al legame ormai saldo che lega Gloria e Melman, si aggiungono gli sguardi languidi tra Alex e Gia e l'improbabile coppia formata da Re Julien e un' orsachiotta. Per una volta il lemure accantons il suo leggendario egocentrismo e rivolge tutte le sue attenzioni all'amata poco loquace (ma lui basta per due) e motorizzata, con la quale scorrazza per le strade di una Roma antica da cartolina.
Meno citazioni cinefile e molta ironia surreale in più (il numero dei cerchi di Vitaly, Je ne regrette rien che "resuscita" gli accalappiatori), la solita colonna sonora accattivante e un 3D per una volta realmente valorizzante: Madagascar 3 è un film divertito che diverte, una metafora del viaggio che si rivela più importante della meta stessa.
Perchè alla fine la vita dietro le sbarre non risulta più così allettante e la tanto agognata "casa dolce casa" a rivederla sembra decisamente troppo piccola.
Allora il viaggio prosegue, verso nuove avventure e altri (probabili) sequels.
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donni romani
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martedì 4 settembre 2012
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alex e i suoi amici alla scoperta dell'europa
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Dall'America all'Africa e ora all'Europa, non ha fine il giro del mondo degli animali dello zoo di New York, capitanati da Alex il leone con la criniera cotonata, che all'inizio del film troviamo immalinconito nella savana e desideroso di tornare nella Grande Mela. Come fare però visto che l' aereo è a Montecarlo con i pinguini? Facile, si raggiunge il principato, si entra al casinò con un'azione degna di Mission Impossible - anche se con esiti decisamente diversi e ben più divertenti - e si tenta la fuga, ma.
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Dall'America all'Africa e ora all'Europa, non ha fine il giro del mondo degli animali dello zoo di New York, capitanati da Alex il leone con la criniera cotonata, che all'inizio del film troviamo immalinconito nella savana e desideroso di tornare nella Grande Mela. Come fare però visto che l' aereo è a Montecarlo con i pinguini? Facile, si raggiunge il principato, si entra al casinò con un'azione degna di Mission Impossible - anche se con esiti decisamente diversi e ben più divertenti - e si tenta la fuga, ma... ma i nostri eroi non hanno fatto i conti con la villain di turno, l'accanita poliziotta francese DuBois che anela a mettere il testone di Alex sul muro. E così i malcapitati sono costretti a nascondersi su un treno che trasporta gli animali di un circo, e fingersi abili trapezisti e giocolieri per tornare a casa. Una trama semplice, forse anche un po' scontata, ma un'esecuzione impeccabile, fatta di duetti amabilissimi - su tutti quello del lemure Julien e dell'orsa Sonia, muta ma decisamente capace di esprimere ogni emozione con i suoi feroci versi - di scene funamboliche e perfino romantiche, di un ritmo indiavolato e di musiche - come sempre - scatenate. I nuovi personaggi del circo - Vitaly la tigre russa triste e depressa, il leone marino Stefano, ottimista e fiducioso e la sensuale femmina di ghepardo Gia portano un bagaglio di emozioni e di storie vissute che regala al film uno spessore in più, qualche momento di malinconia e uno spirito di gruppo sincero e mai ruffiano. Si ride, si seguono con perfida soddisfazione i fallimenti della poliziotta francese - impagabile nell'esecuzione di "Non, je ne regrette rien" di Edith Piaf - e si assiste con manifesto piacere al susseguirsi di scene spettacolari - il 3D ormai lo si dà quasi per scontato, ma non dimentichiamoci quanto impreziosisca l'animazione - sapendo già che le avventure del leone Alex, della zebra Marty, della giraffa Melman e dell'ippopotamo Gloria non solo finiranno bene, ma ci regaleranno una sana dose di intrattenimento semplice e lineare, forse meno citazionista di altre serie cult - Shrek su tutte - ma decisamente appagante e divertente.
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ultimoboyscout
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sabato 6 luglio 2013
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il trapezio americano.
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Il gruppo degli animali dello zoo newyorchese si ritrova a Montecarlo alla ricerca dei pinguini e delle scimmie. Per sfuggire a una terribile poliziotta, che da loro la caccia, si uniranno agli animali di un circo internazionale itinerante. Il cartoon è divertente e visivamente efficace, con una colonna sonora scatenata particolarmente adatta, gag comiche continue e omaggi/parodie agli spy movie. Questo terzo capitolo sottolinea come il franchise sia ancora forte ed amato, l'incasso al botteghino è stato addirittura il più alto della serie anche perchè non mostra segni di stanchezza grazie a una sceneggiatura funzionante e funzionale, dialoghi pungenti e personaggi nuovi assolutamente irresistibili, come lo sono pinguini e scimmie, chiassosi, incontrollabili e inarrestabili.
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Il gruppo degli animali dello zoo newyorchese si ritrova a Montecarlo alla ricerca dei pinguini e delle scimmie. Per sfuggire a una terribile poliziotta, che da loro la caccia, si uniranno agli animali di un circo internazionale itinerante. Il cartoon è divertente e visivamente efficace, con una colonna sonora scatenata particolarmente adatta, gag comiche continue e omaggi/parodie agli spy movie. Questo terzo capitolo sottolinea come il franchise sia ancora forte ed amato, l'incasso al botteghino è stato addirittura il più alto della serie anche perchè non mostra segni di stanchezza grazie a una sceneggiatura funzionante e funzionale, dialoghi pungenti e personaggi nuovi assolutamente irresistibili, come lo sono pinguini e scimmie, chiassosi, incontrollabili e inarrestabili. Ironia, ritmo e divertimento, assieme ai colori fluo che brillano sono i punti forti del cartone che uniti ad un caleidoscopio di acrobazie , inseguimenti e numeri assurdi ne fanno un prodotto validissimo, ricco di contenuti e dalla comicità al limite del surreale, insegnando che degli amici non si può proprio fare a meno e ci si può sempre contare su di loro. Cambiano però le gerarchie nei personaggi, assumono grande visibilità le new entry, ne perdono invece tantissima Melman e Gloria che vengono relegati a secondari mentre il rapporto tra Alex e Marty si fa meno contrastato. Il cartoon rappresenta la metafora del viaggio che diventa più importante della meta del viaggio stesso.
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mr.lol
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giovedì 3 gennaio 2013
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afro-circo?
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Madagascar 3 chiude la trilogia principale sullo sfortunato quartetto di animali di New York , ma è stata o no una chiusura degna per una delle migliori saghe di animazione?
In questo episodio Alex , Marty , Melman e Gloria lasciano l'Africa e raggiungono Monte Carlo , per incontrare i pinguini . Gli animali però "non riescono a mantenere un basso profilo" e sono costretti a unirsi ad un circo per fuggire dal Capitano De Bois , chiamato a catturare lo sfortunato quartetto ma che in realtà vuole la testa di Alex il leone come trofeo .
L'inizio del film è scoppiettante , con inseguimenti vari e gag caratteristiche della saga .
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Madagascar 3 chiude la trilogia principale sullo sfortunato quartetto di animali di New York , ma è stata o no una chiusura degna per una delle migliori saghe di animazione?
In questo episodio Alex , Marty , Melman e Gloria lasciano l'Africa e raggiungono Monte Carlo , per incontrare i pinguini . Gli animali però "non riescono a mantenere un basso profilo" e sono costretti a unirsi ad un circo per fuggire dal Capitano De Bois , chiamato a catturare lo sfortunato quartetto ma che in realtà vuole la testa di Alex il leone come trofeo .
L'inizio del film è scoppiettante , con inseguimenti vari e gag caratteristiche della saga . Dopo i primi 40-50 minuti , il film però , inizia a calare . La trovata del circo inizialmente sembrava una cosa campata per aria , ma il problema del film è un altro : per tutta la seconda parte il film non sembra Madagascar . Insomma , Melman e Gloria che ballano sulla fune , Marty che fa la zebra-cannone , i pinguini completamente assenti (e irriconoscibili quando presenti) . Magari si salva Alex che fa il trapezio . L'unico personaggio veramente apprezzabile è Re Julien , protagonista di quelle poche gag alla Madagascar e che sembra migliorare di film in film . Questo terzo film della saga è più da bambini , polverizzando di conseguenza tutte quelle caratteristiche tipiche della serie che la distinguevano dagli altri film d'animazione .
La Dreamworks , quindi , manca il bersaglio , e non riesce a chiudere degnamente una saga iniziata con un capolavoro e proseguita con un altro ottimo film , fornendo al pubblico un film di sicuro non memorabile e con cui si poteva fare di meglio .
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roberto
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mercoledì 23 gennaio 2019
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capitolo, forse conclusivo, che punta sul puro intrattenimento
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Regia: Tom McGrath, Conrad Vernon Cast: Ben Stiller, Chris Rock, Davis Schwimmer, Jada Pinkett Smith Genere: Animazione Durata 93 min.
La voglia di tornare allo zoo di New York è troppo grossa, specialmente per Alex, che una volta per tutte vuole raggiungere Central Park senza pensarci due volte. Dall'Africa, quindi, il gruppo decide di solcare il mare per un grande viaggio, che li porterà ad attraversare l'Europa per poi incappare in quel che sarà un ritorno a casa, probabilmente molto più amaro di quanto s'aspettassero, in grado di suscitare emozioni inaspettate grazie all'aiuto di un circo disastrato, formato da animali che raramente non verranno ricordati dal gruppo.
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Regia: Tom McGrath, Conrad Vernon Cast: Ben Stiller, Chris Rock, Davis Schwimmer, Jada Pinkett Smith Genere: Animazione Durata 93 min.
La voglia di tornare allo zoo di New York è troppo grossa, specialmente per Alex, che una volta per tutte vuole raggiungere Central Park senza pensarci due volte. Dall'Africa, quindi, il gruppo decide di solcare il mare per un grande viaggio, che li porterà ad attraversare l'Europa per poi incappare in quel che sarà un ritorno a casa, probabilmente molto più amaro di quanto s'aspettassero, in grado di suscitare emozioni inaspettate grazie all'aiuto di un circo disastrato, formato da animali che raramente non verranno ricordati dal gruppo. La scelta sta ai nostri protagonisti, se optare per l'amicizia dei nuovi arrivati, oppure un desiderato ritorno a Central Park. Con questo capitolo, probabilmente conclusivo per la saga, si possono tirare le somme di questo enorme viaggio, dedicato ai nostri amici animali con la finalità di lasciare grandi morali allo spettatore, ben accetti per i più piccoli anche se, non è il caso di questo film. Infatti questa pellicola parte nel peggiore dei modi, con buchi di trama e decisioni illogiche, che superano i limiti dell'accettazione dello spettatore, abituati ai capitoli precedenti. La scelta registica cambia, notando anche l'abbandono del progetto di uno dei registi, sostituito da un attore dei primi due film, che, invece di dedicarsi ad una vera e propria morale, punta ad un puro intrattenimento. Altro fattore assolutamente discutibile, è la completa inutilità dei nostri protagonisti, lasciando solamente ad Alex la consueta importanza determinante per il corso dell'avventura ed un Ben Stiller accompagnato da personaggi comprimari. La comicità è quella del primo capitolo, così come la scrittura, a differenza del secondo lungometraggio che puntava a una trama più complessa, in questi si gioca con la spettacolarità ed il divertimento. Le musiche sono principalmente arrangiamenti delle precedenti pellicole, con versioni probabilmente a simili già ascoltate. Nella seconda parte troviamo spunti molto interessanti, dati soprattutto dai personaggi del circo, con un finale davvero ben ideato. Concludendo, il capitolo è un buon compimento del percorso, dove col primo film troviamo un ottima caratterizzazione, col secondo l'apice nella scrittura e con questo terzo un'intrattenimento sicuro, dove si possono creare spunti forse non di proseguimento per la storia principale, ma decisamente sì per progetti legati a questo cosmo fantastico e divertente.
Voto: 2,9/5
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paolo32
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mercoledì 29 agosto 2012
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la dreamworks non si smentisce
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Dopo i due precedenti capitoli in cui la comicità ha avuto la meglio sulla storia, la Dreamworks ha tirato fuori il meglio di sè e il risultato è a dir poco spettacolare. Devo dire la verità, mi aspettavo una conclusione in linea con gli altri due madagascar, con pinguini, Mortino e re Julien per buona parte del film al centro della scena con l'obiettivo di far intenerire il pubblico, ma così non è stato. Certo in Madagascar 3 non mancano i momenti comici/teneri con scimmie, pinguini & co. ma l'attenzione alla storia è tornata ai livelli dei film d'oro della Dreamwork e questo si traduce in un film che sa davvero far emozionare, oltre che divertire (cosa che a mio avviso manca un po' nei primi due capitoli), e che riesce a coinvolgere fino in fondo chiunque lo stia guardando e indipendenteemente dall'età.
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Dopo i due precedenti capitoli in cui la comicità ha avuto la meglio sulla storia, la Dreamworks ha tirato fuori il meglio di sè e il risultato è a dir poco spettacolare. Devo dire la verità, mi aspettavo una conclusione in linea con gli altri due madagascar, con pinguini, Mortino e re Julien per buona parte del film al centro della scena con l'obiettivo di far intenerire il pubblico, ma così non è stato. Certo in Madagascar 3 non mancano i momenti comici/teneri con scimmie, pinguini & co. ma l'attenzione alla storia è tornata ai livelli dei film d'oro della Dreamwork e questo si traduce in un film che sa davvero far emozionare, oltre che divertire (cosa che a mio avviso manca un po' nei primi due capitoli), e che riesce a coinvolgere fino in fondo chiunque lo stia guardando e indipendenteemente dall'età. I personaggi hanno una storia alle spalle, esperienze che li hanno segnati, e si trovano a dover combattere contro i fantasmi del passato e a compiere scelte che li mettono di fronte alla nuda realtà. Il grande merito della Dreamworks è di essere riusciti ad inserire una storia intensa ed emozionante incorniciata nella comicità tipica di Madagascar. Il finale è senza dubbio la parte più spettacolare del film, un lieto fine esaltato da effetti speciali veramente fantastici, in un mix che è stato capace per un attimo di farmi tornare bambino. Un film imperdibile sia per i più piccoli che per i genitori. 4 stelle che valgono senza dubbio un 8 e mezzo.
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