Liberal Arts |
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Un film di Josh Radnor.
Con Zac Efron, Josh Radnor, Elizabeth Olsen, Allison Janney, Richard Jenkins.
continua»
Titolo originale Liberal Arts.
Commedia,
- USA 2012.
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Sincero affresco sulla difficoltà di cresceredi donni romaniFeedback: 23283 | altri commenti e recensioni di donni romani |
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sabato 2 febbraio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Delicato e sincero, ma anche amaro e tagliente il film di Josh Radnor da lui anche interpretato è una perfetta metafora della vita perchè crescere - a qualunque età - non è mai un percorso lineare, e perchè nessuno arriva in Paradiso con gli occhi asciutti. Jesse Fisher ha 35 anni, lavora senza entusiasmo a New York in un college all'ufficio ammissioni e ha appena rotto con la propria compagna quando riceve la telefonata di un suo vecchio professore dell'università dell'Ohio dove lui ha studiato che lo invita per la festa del suo pensionamento. Jesse nei pochi giorni che passa al college ritrova quell'atmosfera sospesa nel tempo che è quella dei vent'anni, dei sogni in tasca, del futuro davanti a sè e della passione per i poeti romantici, quella delle relazioni spensierate, delle serate a bere birra e del fantasticare su grandiosi progetti che puntualmente non si sono avverati. E fa la conoscenza di Elizabeth, detta Zibby, diciannove anni, bella, romantica, appassionata di musica classica e attratta da lui che gli chiede di scriverle da New York, scriverle una lettera vera con carta e penna. Jesse lo fa ed inizia una relazione a distanza, in cui i due si confrontano, si confidano e in qualche modo si innamorano. Il successivo incontro sarà pieno di aspettative, ma anche di delusioni e di decisioni inevitabili, perchè il mondo di una adolescente che si apre alla vita è distante anni luce da quello di chi ha già percorso fallimenti e delusioni, di chi, anche se fa fatica a crescere, a sua insaputa lo ha già fatto. Prenderanno strade diverse Jesse e Zibby, ma ognuno avrà lasciato qualcosa all'altro, così come il confronto con due ragazzi a loro modo unici, un maniaco depressivo che Jesse salva dal suicidio, e uno spiritello magico che nel mezzo della notte porta speranza e ottimismo - uno Zac Efron lontano dai suoi canoni e molto divertente - darà modo a Jesse di confrontarsi con il proprio passato e trovare il coraggio di affrontare il presente con consapevolezza e senza rimpianti. Sa come arrivare a cuore della verità Radnor, sa come proporre un lieto fine che non sia il lieto fine stereotipato che svilirebbe il film, sa come emozionare quando il grande Richard Jenkins confessa che nonostante si senta ancora un diciannovenne purtroppo l'uomo che lo guarda al di là dello specchio non lo è più, sa come strappare un sorriso con l'incontro sbilenco e rabbioso fra Jesse e la professoressa che gli ha fatto conoscere la bellezza dei poeti romantici vittoriani ma che romantica non è - la sempre efficace e ironica Allison Janney - e sa come far navigare nelle acque turbolente dei turbamenti emotivi una trama originale e sentimentale nel senso più vibrante del termine raccontando emozioni piccole, fragili, reali, che appartengono a tutti e che si infrangono lievi sui volti espressivi dei protagonisti.
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