andrea giostra
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lunedì 16 settembre 2013
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un cecchino fallimentare!
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Il Cecchino (2012)
(recensione di Andrea Giostra)
E’ incredibile ed incomprensibile come il bravissimo attore e registra italiano, Michele Placido, affermatosi alla regia con il superbo film “Romanzo Criminale”, abbia potuto dirigere un film tanto mediocre quanto inguardabile. Attori bravissimo, italiani e francesi, che vengono mortificati all’interno di una sceneggiatura scritta a doppie mani, che non riesce mai a convincere lo spettatore che ama il genere thriller: il duo Cédric Melon e Denis Brusseaux - alla loro prima sceneggiatura “importante” - farebbero bene a cambiare mestiere!
Sembrerebbe che gli attori siano stati imposti dalla produzione, e ci può anche stare.
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Il Cecchino (2012)
(recensione di Andrea Giostra)
E’ incredibile ed incomprensibile come il bravissimo attore e registra italiano, Michele Placido, affermatosi alla regia con il superbo film “Romanzo Criminale”, abbia potuto dirigere un film tanto mediocre quanto inguardabile. Attori bravissimo, italiani e francesi, che vengono mortificati all’interno di una sceneggiatura scritta a doppie mani, che non riesce mai a convincere lo spettatore che ama il genere thriller: il duo Cédric Melon e Denis Brusseaux - alla loro prima sceneggiatura “importante” - farebbero bene a cambiare mestiere!
Sembrerebbe che gli attori siano stati imposti dalla produzione, e ci può anche stare. Ma la narrazione che si succede nelle scene del film, mai incalzanti, è semplicemente fallimentare.
L’intenzione del thriller-drammatico, che avrebbe dovuto ben fondere la sceneggiatura con un’ottima regia, probabilmente avrebbe voluto raccontare la “toccante” storia di due uomini che hanno molto sofferto per aver subito dei lutti dolorosi, e che stanno cercando di riscattare il loro profondo senso di colpa. Ma questa rimane solo un’ “interpretazione” non confortata da nulla di quello che mostra un film assai mediocre e certamente non all’altezza della bravura del regista e degli attori.
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filippo catani
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domenica 5 maggio 2013
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un film poco incisivo
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Parigi. Un commissario di polizia è in procinto di sgominare una banda di pericolosi rapinatori. Una volta bloccati, l'operazione viene mandata all'aria da un misterioso cecchino che dall'alto ferisce i componenti della msquadra d'assalto della polizia. Da quel momento e a seguito di una soffiata alla polizia, il cecchino si metterà a caccia della talpa.
Sarà per il nuemro di personaggi e eventi che vengono snocciolati nei primi dieci minuti oppure per il fatto che il film proceda senza particolari sussulti anzi avanzando verso un finale che appare svogliato e quasi al limite del banale comunque sia la nuova pellicola a firma Placido non convince. Certo ci sono validi elementi tipo una Parigi praticamente sempre grigia come i suoi bassifondi, c'è sicuramente la bravura dei due protagonisti principali come la bellezza della scena iniziale.
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Parigi. Un commissario di polizia è in procinto di sgominare una banda di pericolosi rapinatori. Una volta bloccati, l'operazione viene mandata all'aria da un misterioso cecchino che dall'alto ferisce i componenti della msquadra d'assalto della polizia. Da quel momento e a seguito di una soffiata alla polizia, il cecchino si metterà a caccia della talpa.
Sarà per il nuemro di personaggi e eventi che vengono snocciolati nei primi dieci minuti oppure per il fatto che il film proceda senza particolari sussulti anzi avanzando verso un finale che appare svogliato e quasi al limite del banale comunque sia la nuova pellicola a firma Placido non convince. Certo ci sono validi elementi tipo una Parigi praticamente sempre grigia come i suoi bassifondi, c'è sicuramente la bravura dei due protagonisti principali come la bellezza della scena iniziale. Per il resto il film scivola sui binari del già visto e anche la "costola afgana" sulle scorie della guerra appare non solo abbozzata ma anche ormai quasi priva di originalità per le mille volte in cui il tema è stato trattato. Insomma questa caccia alla spia dove alla fine il poliziotto e il cecchino finiscono quasi per essere sulla stessa barricata poteva assolutamente essere sviluppata molto meglio specialmente da un artista del calibro di Michele Placido che si ricava anche un piccolissimo cameo in un contesto dove a parte i due protagonisti non è che il resto del cast brilli particolarmente se non di luce riflessa. Insomma pochi dialoghi, molti spari e molta introspezione come vuole il genere noir ma questo film lascia una labile traccia nel radar dello spettatore.
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(di samanta)
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legionario
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giovedì 2 maggio 2013
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film maturo..non adatto al pubblico di ironman
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Un vero e proprio Noir francese la pellicola di Michele Placido, scritta da Cédric Melon e Denis Brusseaux a base di colpi di scena, omicidi e tradimenti..
Daniel Auteuil come in capolavori del cinema francese come L'ultima missione (MR 73)e 36 Quai des Orfèvres si muove come sempre con bravura e a proprio agio in questa coproduzione Italo Francese veste perfettamente i panni del capitano Mattei, che caratterizza nel profondo, anche solo con un’espressione del volto, e Mathieu Kassovitz non è da meno in quelli di Vincent Kaminski,il misterioso cecchino.
Veramente godibile comunque e coinvolgente questo film Di Placido.. maturo.. quindi sicuramente poco adatto ad un pubblico adolescenziale che si nutre di Ironman Hamburghers.
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Un vero e proprio Noir francese la pellicola di Michele Placido, scritta da Cédric Melon e Denis Brusseaux a base di colpi di scena, omicidi e tradimenti..
Daniel Auteuil come in capolavori del cinema francese come L'ultima missione (MR 73)e 36 Quai des Orfèvres si muove come sempre con bravura e a proprio agio in questa coproduzione Italo Francese veste perfettamente i panni del capitano Mattei, che caratterizza nel profondo, anche solo con un’espressione del volto, e Mathieu Kassovitz non è da meno in quelli di Vincent Kaminski,il misterioso cecchino.
Veramente godibile comunque e coinvolgente questo film Di Placido.. maturo.. quindi sicuramente poco adatto ad un pubblico adolescenziale che si nutre di Ironman Hamburghers.
Nel cast c’è anche un po’ di sapore Italiano, con Luca Argentero e Violante Placido
Placido, che nel film è presente con un cammeo, è sicuramente abile dietro la macchina da presa, ben girate davvero molte scene. Alcune close-up sui protagonisti aumentano la tensione del film, suscitando nello spettatore un senso d’inquietudine.
Ottimo montaggio e ad una fotografia d'effetto, che danno drammaticità alle riprese, mostrando una Parigi bella ma malinconica.
Il film di Placido funziona sicuramente, malgrado alcune trovate ne appesantiscono inutilmente il racconto. Un difetto da me riscotrato è la presenza di comparse estranee al film che posano con aria quindi tranquilla durante scene di sparatoria ove l'adrenalina dei protagonisti è ai massimi livelli. Per esempio l'uomo poggiato sul ponte con la gamba piegata in pieno relax che assiste alle scene della location..
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pensierocivile
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giovedì 23 maggio 2013
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l'orrore degli sceneggiatori francesi
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Spetta solo a Placido il merito di aver salvato parzialmente le sorti di questo film. Regia magistrale, sempre sul pezzo, senza una sbavatura, tesa e chiarissima nella sparatoria iniziale, lucida e carica di tensione nel nascondiglio del traditore, spietata al punto giusto, straordinaria nelle sequenze del bosco, con un talento quasi "horror", da lodi e lodi. Oltre Placido purtroppo c'è il nulla, ed il rammarico di ammirarlo girare in questo modo, ma in Francia, con un copione pietoso, lascia davvero l'amaro in bocca. La sceneggiatura ha voragini mostruose, accumula senza pause e senza trovare le giuste strade per venirne fuori, lasciando sottintendere molto, mostrando poco, sbandando parecchio.
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Spetta solo a Placido il merito di aver salvato parzialmente le sorti di questo film. Regia magistrale, sempre sul pezzo, senza una sbavatura, tesa e chiarissima nella sparatoria iniziale, lucida e carica di tensione nel nascondiglio del traditore, spietata al punto giusto, straordinaria nelle sequenze del bosco, con un talento quasi "horror", da lodi e lodi. Oltre Placido purtroppo c'è il nulla, ed il rammarico di ammirarlo girare in questo modo, ma in Francia, con un copione pietoso, lascia davvero l'amaro in bocca. La sceneggiatura ha voragini mostruose, accumula senza pause e senza trovare le giuste strade per venirne fuori, lasciando sottintendere molto, mostrando poco, sbandando parecchio. Una storia di rapina, una storia di vendetta, un killer psicopatico, una storia d'amore, un padre che perde il figlio, un rapinatore e i demoni della droga, un cecchino che attraversa tutte le storie, insomma un minestrone che non lascia rifiatare e affoga lo spettatore. Le facce erano quelle giuste, ma non si fa in tempo a riconoscerle che la vicenda conduce già da un'altra parte e al diavolo qualsiasi empatia.
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flyanto
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lunedì 6 maggio 2013
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quando il male imperversa su tutto e tutti
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Thriller in cui si narra del mancato arresto da parte della Polizia francese di una temuta e famigerata banda di rapinatori di banche a seguito di una violenta sparatoria da parte di un cecchino appostato su di un tetto di un palazzo. Da qui da parte della Polizia si scatenerà una serrata caccia all'uomo ed ai componenti della stessa banda che sono riusciti a fuggire ed a mettersi in salvo, portandola ad arrivare sino ad altri loschi personaggi, come un ex-medico maniaco e fortemente violento, coinvolti anch'essi nella vicenda e nelle relazioni con la banda. I "buoni" trionferanno sui cattivi e l'ordine alla fine si ristabilirà non senza però alti prezzi da pagare.
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Thriller in cui si narra del mancato arresto da parte della Polizia francese di una temuta e famigerata banda di rapinatori di banche a seguito di una violenta sparatoria da parte di un cecchino appostato su di un tetto di un palazzo. Da qui da parte della Polizia si scatenerà una serrata caccia all'uomo ed ai componenti della stessa banda che sono riusciti a fuggire ed a mettersi in salvo, portandola ad arrivare sino ad altri loschi personaggi, come un ex-medico maniaco e fortemente violento, coinvolti anch'essi nella vicenda e nelle relazioni con la banda. I "buoni" trionferanno sui cattivi e l'ordine alla fine si ristabilirà non senza però alti prezzi da pagare. Questo film di Michele Placido, qui in veste di regista e con un piccolo cammeo anche come attore, risulta ben diretto e credibile nella vicenda nella sua prima parte per poi diventare assurdo e pertanto poco credibile nella seconda. Infatti, ad un inizio molto avvincente si sussegue una serie eccessiva di avvenimenti e per giunta altamente poco realistici. La molteplicità degli eventi e l'estremo limite che toccano, concentrati appunto tutti insieme, minano parecchio la riuscita del film e la sua veridicità portando lo spettatore a quasi un disinteresse o, per lo meno, allontanamento da qualsiasi coinvolgimento emotivo con esso. Bravi molti degli attori: da Mathieu Kossovitz a Daniel Auteuil. Ma quello che più spicca sugli altri, sebbene attraverso la rappresentazione di un personaggio esageratamente sopra le righe, è Olivier Gourmet che impersona il medico crudele e malato di mente e che qui appare totalmente cambiato nel look, ed ovviamente nel ruolo stesso, da come invece appare nel film "Il Ministro". Ma nonostante ciò il thriller non si risolleva ugualmente.
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