Il Sospetto

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Un film di Thomas Vinterberg. Con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm, Anne Louise Hassing.
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Titolo originale Jagten. Drammatico, durata 115 min. - Danimarca 2012. - Bim Distribuzione uscita giovedì 22 novembre 2012. MYMONETRO Il Sospetto * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

la caccia della gente perbene Valutazione 4 stelle su cinque

di angelo umana


Feedback: 110710 | altri commenti e recensioni di angelo umana
sabato 15 dicembre 2012

 Una piccola comunità danese dove le amicizie e l’unità sono – fino a prova contraria – forti; una bambina di 5 anni, Klara, che rivela qualcosa di “stupido” (parole sue) sul suo maestro alla direttrice dell’asilo Grethe, questa che mette subito in atto la “procedura della municipalità”, in ciò assistita dallo psicologo che conosce da anni e che svolge una sommaria indagine preliminare con la piccola, ragione per cui la direttrice assume serissimamente il ruolo di difensore dei bambini perché essi “non mentono”; la comunità che ha finalmente qualcuno da designare come mostro pedofilo, da isolare perché lontano dalla presunta moralità comune, quella che serve a far sentire migliori i “normali”: ecco come comincia una caccia al diverso, l’assedio che estrania il malcapitato.
 
Vittima di questa emarginazione è il maestro Lucas, 42enne separato dalla moglie e dal figlio adolescente Marcus, che  con pochi altri crede in lui e vorrebbe stargli vicino. Già lo status di separato può, nel sentire comune, giustificare ancor più “il sospetto” di cui al titolo italiano, titolo troppo didascalico e semplificativo, perché di assedio si tratta in realtà, una canea latrante  impegnata in una caccia più o meno peggiore di quella al cervo a cui il gruppo di amici, con Lucas, si dedicava.
 
Le indagini sommarie non toccano minimamente il legame che i bambini hanno instaurato col ricercatissimo maestro Lucas e nemmeno la belligeranza dei genitori di Klara, che può avere suscitato le sue “stranezze” e la sua mania di evitare le righe sul suolo quando cammina. Le rivelazioni che Klara fa sono sfoghi di una bambina – il regista Vinterberg espone chiaramente il ruolo delle varie parti in gioco – che mette insieme parole sentite dal fratello maggiore, non può saperne nemmeno il significato, potrebbe trattarsi di un richiamo agli adulti per avere maggiori attenzioni. Pure i suoi compagni dell’asilo, che trovavano in Lucas il compagno di giochi ideale, si uniformano al sospetto emulandosi a vicenda, ripetendo dicerie.
 
E’ un film d’accusa alle nostre comunità “linde e pinte”, animate da buoni sentimenti e da amicizie tra uguali, dai riti natalizi in cui si è “tutti più buoni”, solo che si lasci fuori un nemico, di questa distanza “la gente perbene” ha quasi bisogno. E’ facile per i genitori di Klara individuare un colpevole esterno, non si guardano dentro né pensano a che rapporti tra loro due la bambina osservava.
 
Dopo un anno dai fatti tutto si è ricomposto e chiarito, Lucas è stato pienamente riaccettato dalla comunità, non fosse che in uno sguardo alla bambina (meritatissima la palma di Cannes al miglior attore) pare rivivere le angosce da questa provocate. Era stato pure uno sguardo intenso di Lucas a Theo, suo ex miglior amico e padre di Klara, che un anno prima alla messa di Natale aveva fatto vacillare in quest’ultimo le certezze di colpevolezza. In una battuta di caccia, quella in onore di suo figlio Marcus che con essa viene ammesso tra gli adulti, un colpo di fucile sembra abbatterlo. La sagoma, nella controluce dorata del bosco, fa pensare a uno sparatore giovane (il fratello di Klara?), è il rumore del sospetto che permane o il rammentarci la necessità di un “mostro” nemico della collettività?
 

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mari66 giovedì 10 gennaio 2013
colloquio
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Spero veramente non fosse uno psicologo altrimenti la psicologia ne uscirebbe proprio male. Il colloquio è stato condotto malissimo, senza nessuna minima professionalità. Ormai sono collaudate le tecniche per la conduzione di colloqui di questo tipo, molto complessi e dove viene tutelato il bambino in primo luogo seppur non si rinuncia a capire la verità.Proprio la non professionalità nell'affrontare la questione (come spesso succede, tutti si imporovvisano esperti) ha ingenerato gli equivoci e rovinato la vita del protagonista

[+] fiction (di angelo umana)
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donatus lunedì 25 febbraio 2013
finale del film
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25%

Ho visto il film e mi ha colpito molto.Mi potete dire, secondo voi, sul finale, chi ha tentato di uccidere il protagonista? Grazie

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luanaa domenica 10 marzo 2013
per donatus
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La scena finale è una scena di ombre. C'è il protagonista che osserva il cervo, vittima designata, della caccia ( LA CACCIA è tra l'altro il titolo vero del film) e " si immedesima" in quell'animale vittima della brutalità degli uomini; uomini che sono gli animali più aggressivi in natura. Rivive dunque lo sparo metaforico che ha subito, con lo spavento. Nessuno tenta di ucciderlo. Lo sparo è rivolto ad un'ombra che dovrebbe essere un cervo. Ed è come se il regista dicesse " Si spara a casaccio, nel mucchio e ad ombre che sembrano quello che non sono".Spero di essermi spiegata. Ciao.

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luanaa lunedì 11 marzo 2013
o meglio, donatus
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La scena finale è volutamente ambigua per i motivi che io vi ho ravvisato e che ho tentato di spiegare. Ciao

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angelo umana martedì 2 luglio 2013
i rispettabili che additano i cattivi
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questo film richiama alla mente - almeno per il tema rispettabili vs. cattivi - il film Scarface, con Al Pacino lasciato solo in ristorante dalla "moglie" Pfeiffer, ubriaco e osservato sottecchi dagli altri ospiti del ristorante a cui dice "you and your fucking fingers..." che lo additavano, il cattivo, di cui hanno bisogno per sentirsi migliori.

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angelo umana sabato 26 marzo 2016
certe frasi
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Grete: Ci sono altissime probabilità... c'è ragione di credere che bambini siano vittime di abusi... loro non mentono... . (e la cosa si gonfia in modo assurdo e Grete che scappa da Lucas). Klara: Non mi ricordo... io non lo so più bene... (psicosi collettiva, sistemarsi la coscienza). Questo mondo è così pieno di cattiveria ...Lucas: Vigliacchi, bastardi (ai cattolici osservanti, tutta buona la comunità, buoni cristiani che celebrano il rito del Natale con ricca cena dopo la messa).

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