Il rosso e il blu

Piccioni è un bravo regista molto delicato; Lodoli è un ottimo scrittore; Herlizska è straordinario; la Buy bravissima; SCamarcio non delude. Ma il film non è riuscito. Il problema è nella sceneggiatura: con grossi errori. Se un film inizia con una voce fuori campo vuol dire che è visto da una prospettiva: perché la voce di Fiorito scompare? Attorno al cassetto di Fiorito si getta un certo interesse: perché quando il giovane professore riesce ad aprirlo vi trova soltanto una ovvia foto di lui da giovane? Possibile che le tre storie non si sia riusciti a intrecciarle per creare un plot appena appena più interessante? E la matita rossa e blu del titolo, così significativa nel mondo scolastico e così evocatrice di significati, possibile che non si sia trovato il modo di farla comparire almeno una volta? Il finale, poi. Va bene il finale aperto. Ma che senso hanno due minuti di silenzio e la campanella che suona sul nulla in un film che avrebbe voluto lasciare un'immagine positiva della scuola (così l'ufficio stampa del film deve aver pompato su tutti i giornali)?