Figli di un dio minore traditi dall'India che non sogna più
di Cristina Piccino Il Manifesto
La relazione è di quelle impossibili, ma del resto: è davvero così importante cercare i nessi tra un libro e un film? Sarebbe come dire quanto è Il processo (di Kafka) Il processo di Welles e poco importa, visto che siamo davanti a un capolavoro. Con un «romanzo mondo» come I figli della mezzanotte di Salman Rushdie la sfida era senz'altro complessa, scritto trent'anni fa nella voce narrante dell'autobiografia «traduce» la Storia di un paese, l'India e alcuni passaggi culturalmente fondanti il Novecento come colonialismo e post, le questioni delle identità, le ridefinizioni della geopolitica mondiale. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (3968 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 28 marzo 2013