Good as You

un prodotto nuovo, mai visto prima nel panorama del cinema italiano. otto personaggi variegati visti dall'interno del loro mondo, con uno stile frenetico, pieno di gag e situazioni che vibrano dal comico-demenziale al drammatico, il tutto con un'impronta politicamente scorretta che fa forse comprendere l'astio col quale è stato accolto da alcuni che vorrebbero i gay e le lesbiche o carini, pulitini e asettici o, meglio ancora, perennemente vittime della società omofoba dominante. e invece qui, addirittura c'è un geniale sberleffo finale che spiega molto eloquentemente ai benpensanti come, in gran semplicità, gay e lesbiche potrebbero risolvere il problema della filiazione se solo fossero più solidali. attori tutti in parte. fotografia che cita il primo almodòvar. montaggio spezzato, ritmo incalzante. Per essere un vero capolavoro è mancato il budget, grazie al quale il pensiero degli autori avrebbe potuto essere maggiormente supportato da mezzi tecnici superiori ( facile immaginare il potenziale della festa se fosse stata girata con una quantità idonea  di dolly, handycam e carrelli ). un film a basso costo, indipendente, lanciato allo sbaraglio nel mare magnum del duopolio Rai-Medusa che, in questa sfortunata stagione per il cinema italiano, forse non riuscirà ad avere nelle sale il meritato successo ( è uscito in poche copie), ma non sarebbe affatto sorprendente se ce lo ritrovassimo, tra qualche tempo, considerato come un vero e proprio cult-movie. consigliato a chi vuol ridere ma anche riflettere in modo non conformistico.