Titolo originale | Frankenweenie |
Anno | 2012 |
Genere | Animazione, |
Produzione | USA |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Tim Burton |
Attori | Winona Ryder, Martin Landau, Martin Short, Catherine O'Hara, Atticus Shaffer Robert Capron, Conchata Ferrell, Tom Kenny, James Hiroyuki Liao. |
Uscita | giovedì 17 gennaio 2013 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,76 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 gennaio 2016
La storia di un bambino che decide di "resuscitare" il suo cane morto in un incidente automobilistico. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Frankenweenie ha incassato 914 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il piccolo Victor Frankenstein presenta ai propri genitori un piccolo film amatoriale di cui è protagonista il suo cane Sparky che è l'unico vero amico del ragazzino che ha la passione per la scienza ed è tendenzialmente un solitario. Un giorno Sparky muore investito da un'auto. Il dolore per Victor è così forte che, in seguito a un esperimento su una rana a cui ha assistito nel corso di una lezione, decide di disseppellire il cane e di tentare di riportarlo in vita. L'operazione riesce ma ora Sparky va tenuto nascosto. Si tratta di un'impresa non facile.
Correva l'anno 1984 e l'allora ventiseienne Timothy William Burton consegnava alla Disney il suo secondo cortometraggio intitolato Frankenweenie il cui plot di base era analogo a quello dell'odierno lungometraggio omonimo. All'epoca al corto, che la Disney voleva affiancare alla riedizione di Pinocchio, venne assegnato un PG (visione consentita ai minori solo se accompagnati) e il film venne fermato e agganciato l'anno successivo alla proiezione per la Gran Bretagna del decisamente meno interessante Baby - Il segreto della leggenda perduta. Oggi Burton torna a riproporcelo, sempre sotto bandiera Disney, facendone uno dei film più personali della sua ormai decisamente ampia filmografia.
Perché nelle vicende di Sparky e di Victor non c'è solo una rivisitazione nostalgica dei suoi primi passi nel mondo della settima arte. C'è molto di più. C'è la consapevolezza di un artista completo che torna all'animazione utilizzando il bianco e nero e la tecnica della stop motion, idea già accarezzata nel 1984 ma abbandonata per problemi di budget e lo fa in tempi di 3D imperante a proposito e (in più di un'occasione) a sproposito. C'è tutta la conoscenza del cinema e della letteratura horror di cui sappiamo ma trasformata magistralmente in qualcosa di profondamente diverso da una catena di citazioni ammiccanti. Perché è vero che la nipote dello scostante sindaco si chiama Elsa Van Helsing, che il professor Rzykruski ha le sembianze di Vincent Price, ecc, ecc, ma qui il piccolo scienziato Victor non è dominato dall'idea della scienza come strumento di potere (i suoi compagni di classe lo sono). Non crea una 'Cosa' senza nome. La sua creatura un nome ce l'ha e ce l'aveva anche prima. Si chiama Sparky, un essere che Victor vuole richiamare in vita per amore, per quella fusione di cervello e cuore che ha già in sé ancor prima che il professor Rzykruski la faccia diventare cosciente.
Il cinema di Burton si è sempre confrontato con la morte e con la diversità. Con Frankenweenie tocca uno dei vertici più alti della sua riflessione grazie all'apparente semplicità dell'assunto che ha alla propria base la profondità di ricerca di un regista che è tornato al vertice.
Se questo fosse il primo film di Tim Burton che vedo al cinema gli avrei dato 4 stelle. Ma purtroppo è il solito film di Tim Burton; fotocopia di un'altra diecina di suoi film. Lo consiglio a chi non conosce il regista o a chi ha una passione, quasi feticista nei suoi confronti. Solita favola gotica lugubre piena di personaggi schizzati e di cimiteri.
I personaggi dei suoi film si assomigliano tutti e si nota benissimo la somiglianza con "la sposa cadavere" e "Nightmare before Christmas"; l'originalità dei nomi non è però il suo forte direi. Film molto commuovente, con una trama classica che poi si rigira con il suo tocco di fantasia. Lo consiglio vivamente a tutti.
Negli altri film d’animazione, un bambino capriccioso nasconde un bellissimo cagnolino perché i genitori gli vietano quel giocattolo ingombrante. Nel cinema di Burton un bambino nasconde il proprio cucciolo perché questo era morto e lui l’ha riportato in vita. E nessuno deve saperlo. Il primo è Victor, appassionato di cinema e scienze, il secondo è Sparky, e [...] Vai alla recensione »
Molti hanno criticato questo film perché hanno detto che è il solito Tim Burton, ovvero che negli ultimi suoi film si è fissato con lo stile gotico e nei suoi personaggi mette sempre l'elemento del diverso. be io penso che non si possa criticare il film per questo perché come molti grandi attori hanno il loro stile o le loro espressioni in ogni film molti registi hanno il loro modo di raccontare una [...] Vai alla recensione »
Tim Burton rifà se stesso, proponendo il remake del suo secondo cortometraggio del 1984. Sebbene in versione animata. Rispetto al primo, Burton cerca di conservarne lo spirito, ma una delle poche similitudini è il bianco e nero. Per il resto, la pellicola finisce per esagerare. Proponendo altri personaggi che a loro volta pure rievocano un classico dell'Horror, Frankestein.
A quasi trent'anni di distanza,Burton(spalleggiato dalla Disney) gira una nuova versione del suo omonimo corto in stop motion.La trama viene ampliata e sono aggiunti nuovi personaggi.Se il tema della bontà d'animo di chi è diverso a confronto con la mostruosità di chi è normale tanto caro al regista resta attuale,il tutto sembra meno sincero e sentito [...] Vai alla recensione »
Questo è forse il film più personale di Tim Burton e, forse, piacerà difficilmente a tutti quelli che hanno amato l’ultima parte della sua carriera. A me, personalmente, è piaciuto. Il piccolo Victor Frankenstein ha due sole passioni: la scienza e il suo cane Sparky, suo unico amico nella piccola provincia in cui vive.
Precauzione: si consiglia di vedere questo film prima del cortometraggio originale omonimo, o almeno, sotto tutto un altro punto di vista. Questa pellicola non è che lo sviluppo animato di un soggetto già prodotto ai tempi in cui Tim Burton disegnava per la Disney. A quei tempi, era il 1984, l'idea si rivelò così fuori dalla portata del pubblico giovane che il regista lasciò la compagnia per fare [...] Vai alla recensione »
Distillato puro dell'arte filmica di Tim Burton questo lungometraggio incentrato sulla storia di Victor e del suo cane Sparky cui lo stesso regista aveva già dedicato un corto con attori in carne ed ossa quasi trent'anni fa. Liberissimamente ispirandosi alla storia di Frankenstein e molto più alla sua visione eccentrica della vita Burton realizza uno stop motion emozionante e visionario, ricco di [...] Vai alla recensione »
Tim Burton ritorna alle origini, nel vero senso della parola. Infatti questo ultimo suo film in stop motion è tratto da uno dei suoi primi cortometraggi per la Disney, datato 1984, e durava sì e no mezz'ora. È per questo che il suo eccessivo allungamento per trasformarlo in un film di almeno un' ora risulta inutile e scritto tanto per scrivere qualcosa, allungare [...] Vai alla recensione »
Tim Burton non si smentisce ed ecco uno splendido film d'animazione pieno di vita e di idee. I personaggi sono spettrali e si muovono in un mondo in bianco e nero, grandi occhi a palla, abiti stile anni sessanta e la vita di una piccola cittadina di provincia. Il piccolo Victor Frankenstein vive una solitudine casalinga con il suo cane Sparky.
Tim Burton con FrankenWeenie conferma nuovamente le sue grandi doti registiche, colme di talento, originalità e innovazione che inducono lo spettatore ad opere visivamente ricche d'arte. Burton oramai è divenuto un'artista completo secondo una maturazione venutasi a consolidare di film in film, a partire dalla Sposa Cadavere sino al fiabesco Alice in Wonderland, dal delizioso [...] Vai alla recensione »
Frankenweenie sembra celebrare finalmente la rinascita di Burton dal limbo di orrida nefandezza entro cui sembrava relegato. Stiamo parlando di Frankenweenie, evidente parodia del Frankenstein di Shelly, già smitizzato in celebri film (non ultimo l’esilarante Frankenstein Junior di Brooks) “sviluppata” in forma articolata rispetto al corto che venne distribuito [...] Vai alla recensione »
87 minuti davvero piacevoli per bambini (non troppo piccoli però) e adulti. I film di animazione che ho visto recentemente si sviluppavano quasi tutti sulla gag facile, sui ritmi forsennati, su corse rocambolesche che a dire la veritá hanno un po' scocciato, sembrano tutti uguali! Questo di Tim Barton invece è davvero originale perchè racconta [...] Vai alla recensione »
soltanto un genio come Burton poteva regalarci una pellicola di tale livello : la rivisitazione di Frankenstein in chiave allegorica raggiunge un livello poetico nella sua spettacolarita' cinematografica che prende lo spettatore e lo accompagna in un viaggio fantastico fra personaggi la cui caratterizzazione scaturisce da una fantasia geniale un vero capolavoro di animazione in cui trovano [...] Vai alla recensione »
Nel 1984 Tim Burton diede vita a Frankenweenie, girando un cortometraggio; a distanza di quasi 30 anni, dopo numerosi successi e qualche film da dimenticare, Burton ridà vita a Sparky. Sparky è un affettuoso cagnolino il cui padrone è un bambino di nome Victor, appassionato di scienza, rimane colpito in maniera positiva dal nuovo professore di codesta materia, il Professore Rzykruski, [...] Vai alla recensione »
tante lacrime x un film bellissimo, personaggi meravigliosi e molti richiami ad altri film. peccato all'ultimo un po' trp spettacolarizzazione...ma resta un quasi capolavoro, breve e intenso. come sempre grandissimo Tim!!!
Un piccolo gioiello firmato Tim Burton da non perdere per chi ama il genere. Certo la trama non e' molto originale ma i personaggi "sinistri" che popolano il film, le battute, l'atmosfera generale lo rendono piacevole; poi il cagnolino e' davvero una favola, e' lui il vero protagonista dal cuore grande grande!!
Un film realizzato in stato di grazia, probabilmente il migliore che Burton abbia sfornato nell'ultimo decennio. Intenso, limpido e suggestivo, divertente, "blasfemo" e traboccante di meravigliose brutture barocche. E questo senza sforare o essere inutilmente cervellotico. Una stopmotion che commuove, anche se in modo diverso, come fecero Nightmare Before Christmas e La Sposa Cadavere.
...il momento tanto atteso si stà avvicinando (il film negli USA uscirà il 5 Ottobre 2012), anche se manca ancora un anno.
Piacevole, ben caratterizzato. Le animazioni sono stupende, i personaggi ben realizzati. Non è un capolavoro, ma è da vedere.
Ho visto il film appena ieri in lingua originale (lo consiglio vivamente: non c'è film migliore di uno nella lingua in cui è stato girato!). Non posso che confermare il mio apprezzamento per i lavori di Burton: l'immagine gotica e cupa dei suoi film sono un tratto distintivo, e non tutti i registi sono in grado di averne uno! Leggendo alcune recensioni su questo stesso sito ho [...] Vai alla recensione »
consiglio vivamente a tutti la visione del corto che Barton fece decenni fa....semplice, genuino e gotico al punto giusto. la disney lo rispedì al mittente considerandolo troppo crudo.....fai te!
Tim Burton esaudisce uno dei suoi desideri e realizza un altro film in stop motion che da tempo voleva girare: Frankenweenie. Il risultato non è proprio all'altezza di un capolavoro come Nightmare before Christmas, ma sicuramente godibile. Un ragazzino è affascinato dalle scienze e tenterà di vincere il concorso annuale nella materia stessa con un esperimento che va oltre la [...] Vai alla recensione »
oscuro, graficamente triste e la storia ancora di più. Stereotipi a piene mani e ovvia la trama, ma geniale nella sua lineare tristezza e ironia. A mem Mi piace. ovviamente da non guardare quando la vita mi gira storta, ma è nella mia cineteca anche se non è uno dei miei preferiti. Lo riguardo senza eccessivo piacere e l'ho comprato, pagandolo poco, di secondo lettore...forse [...] Vai alla recensione »
Premetto che questo è il primo film di animazione che vedo di Tim Burton, quindi il mio non è un giudizio da esperta.. Essendo un film destinato alla visione di un pubblico giovane penso che mandi un messaggio ottimo: quello di coltivare le nostre passioni, anche se questo ci fa sembrare strani o emarginati, fare ciò che ci piace proprio perché ci piace e non per [...] Vai alla recensione »
per chi ancora non lo sapesse questo è il remake di uno dei suoi cortometraggi (1984)...ecco se non lo avete mai visto guardatelo e poi commentate questo film. Scrivere commenti senza nemmeno sapere che cosa significa Frankenweenie per Burton è puro sacrilegio. il corto originale era un film in bianco e nero, con attori in carne ed oss,a prodotto dalla Disney di cui Burton era uno dei disegnatori. Vai alla recensione »
FRANKENWEENIE E' LA STORIA DI UN BAMBINO A CUI MUORE IL CANE E GRAZIE ALLE LEZIONI DI SCIENZE DEL SUO NUOVO INSEGNANTE RIESCE A RIPORTARLO IN VITA. MA IL SUO SEGRETO VIENE SVELATO. TIM BURTON DOPO "LA SPOSA CADAVERE" TORNA IN UN CARTOON-HORROR FANTASCIENTIFICO. LA STORIA PRENDE SPUNTO DAL RACCONTO DI FRANKENSTEIN. UN OTTIMO 3/4 DI FILM CHE PERO' PERDE FASCINO NEL FINALE CON MOSTRI [...] Vai alla recensione »
Tim Burton non è uno di miei registi preferiti e col pasticcio che ha fatto con " Alice in Wonderland"( dove sono rimasta molto delusa) pensavo peggio e invece......è un bel cartoon, certo Tim Burton avrà usato la stessa tecnica con "La sposa cadavere" però il risultato è ottimo. Quando Victor perde il suo amato Sparcky decide di rianimarlo e nonostante [...] Vai alla recensione »
un film carino ma ancora una volta tim burton non riesce a trovare la qualità del passato....
Nulla di che, nulla di nuovo, stile animato nulla di speciale, zero emozioni. Si salva giusto il finale, anche se scontato.
Qesto film non vale assolutamente nulla, tra l'altro per i bambini completamente diseducativo e molto pauroso. Dovrebbe essere vietato ai minori di 14 anni
Oh no! Tim Burton sta per dare un'altra schifezza come quella di Nightmare Before Christmas?! AIUTO SI SALVI CHI PUO!
Purtroppo ci sono i manuali di sceneggiatura. O comunque sistemi ritenuti infallibili per scrivere sceneggiature di successo per film adatti a tutti. In cui si dice che il secondo tempo di un film deve essere dedicato all'azione, dopo un primo tempo in cui si studiano e si presentano i personaggi. Dopo quaranta minuti di film il pubblico si stanca di dialoghi e psicologia.
Una tranquilla zona residenziale come in Edward Mani di forbice, un prof. che ricorda Vincent Price; un protagonista dal visetto sparuto (nessun dubbio, Tim Burton bambino!) che si chiama Victor Frankenstein ma, in luogo di essere uno scienziato smanioso di onnipotenza, è un ragazzino solitario che vuole a ogni costo riportare in vita l'adorato cagnolino Sparky.
Nel 1984 un 26enne animatore alla Disney realizza un corto intitolato Frankenweenie (crasi di Frankenstein e «weenie», sfigato). Il film dovrebbe essere girato in stop motion, la tecnica più vicina al sogno che esista perché unisce oggetti reali a movimenti artificiali, realizzati fotogramma per fotogramma. Ma il neoregista non ha i quattrini e lo gira dal vivo.
Nel 1984 la mezz'ora in bianco e nero di Frankenweenie è stata l'ultima cosa realizzata da Tim Burton per gli studi Disney dove tornerà molti anni dopo (2007) con Alice in Wonderland 3D. Ma la storia del ragazzino Victor, genietto delle scienze che riesce a riportare in vita il suo adorato cane Sparky, era rimasta nel cuore del regista, anche perché il cortometraggio non aveva soddisfatto il suo autore [...] Vai alla recensione »
L'ultimo film di Tim Burton riprende la sua prima esperienza: un corto del 1984 che all'epoca la Disney rifiutò, giudicandolo "troppo dark". Ora la stessa Disney distribuisce il film con un'etichetta "rétro gotico sentimentale". È un film d'animazione in stop motion (con una fotografia monocromatica che fa pensare a Twilight zone), tecnicamente pressocché perfetto, molto Tim Burton, ma anche molto [...] Vai alla recensione »
Tim Burton prende di nuovo le difese di quanti, nonostante le proprie doti e a volte proprio a causa di quelle, non solo, non sono compresi, ma anzi addirittura respinti nelle comnnita in cui vivono. Come in "Edward mani di Forbice". E dato che c'è, ti fa ostacolare anche da una fitta schiera di mostri scopertatnente ispirati da quelli giapponesi di "Godzilla".
Victor Frankenstein ha 10 anni, ama destreggiarsi con esperimenti scientifici e adora il suo cane Sparky. Quando l'animale viene investito da un'auto, il ragazzo sperimenta il suo primo grave lutto che tuttavia gli offrirà la possibilità di concretizzare un'idea: resuscitare un corpo attraverso scariche elettriche. Ci riuscirà in tutta segretezza, finché i compagni curiosi non scopriranno la verità, [...] Vai alla recensione »
Il piccolo Victor Frankenstein è un genio della scienza ma solitario. Suo unico amico è il cane Sparky che, però, muore sotto una macchina. Straziato dal dolore, Victor lo riporterà in vita ma scatenando reazioni impreviste. È un film Disney ma non è una pellicola per bambini piccoli. Poco male, perché è il più bel film diretto da Tim Burton nell'ultimo decennio.
Benché sconsigliato ai bimbi più piccoli, è quasi un dovere visitare «Frankenweenie» e il geniale mondo di Tim Burton. Gli adorabili mostri che elettrizzano l'agrodolce ballata, ispirata con sottile disincanto ai capodopera dell'horror, divertono e commuovono in continuità proprio grazie al rifiuto, da parte dell'autore di «Edward Mani di Forbice», d'esaurirsi in banali citazionismi e alla sua sincronica [...] Vai alla recensione »
È la giornata dei cinefili. Chi adora il cinema di genere - in particolare gli spaghetti-western e gli horror universal degli anni 30 - avrà di che deliziarsi con Frankenweenie, di Tim Burton, e DjangoUnchained di Tarantino, del quale parla qui accanto Dario Zonta. Entrambi sono film-pastiche, costruiti su uno scrupoloso universo di citazioni - secondo le più auree regole del postmoderno.
New Holland, scritto sulla collina con le stesse gigantesche lettere che a Los Aiigeles sovrastano Hollywood, è una cittadina abitata da adorabili mostri, ancor prima che i mostri veri si scatenino. Il più normale è il ragazzino Victor, che di cognome fa Frankenstien (l'inversione delle lettere non inganna nessuno, ed è un omaggio al gobbo Aigor in "Frankenstein Jr" di Mel Brooks).