Molto forte, incredibilmente vicino |
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Un film di Stephen Daldry.
Con Tom Hanks, Sandra Bullock, Thomas Horn, Max von Sydow.
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Titolo originale Extremely Loud and Incredibly Close.
Drammatico,
durata 129 min.
- USA 2012.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 23 maggio 2012.
MYMONETRO
Molto forte, incredibilmente vicino
valutazione media:
2,56
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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ci sei?...si...di gosnurleFeedback: |
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domenica 10 giugno 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film estremamente sofferente, incredibilmente vivo e coraggioso, come lo sguardo serio e a tratti cinico di Oskar, ma forse solo tutto concentrato nella sua ricerca del tempo perduto per sempre che il padre gli ha nascosto, o cosi' lui si convince, negli angoli piu' sperduti della citta', in una caccia al tesoro senza fine , perche' interiore, caccia di sopravvivenza emotìva al dolore della perdita. Ognuno elabora il lutto, lui, la madre, in maniera personale e reciprocamente incomprensibile. Ma per noi che guardiamo e tiriamo piano piano tutti i fili dell'arazzo, non e' poi cosi' impossibile arrivare al centro del labirinto, in fondo al cuore del mondo. E' un cuore che pulsa e vive di infinite ricerche, interscambiabili, lui, la madre, il nonno, il sign Black, un immenso anello di Moebius di sentimenti e passioni. Non si specifica, ma si accenna alla possibilita' che il bimbo sia affetto dalla sindrome di Asperger, e questo spiegherebbe, la compulsivita' della ricerca, la difficolta' a relazionarsi, il guardare gli altri con stupita diffidenza, gli sprazzi di cinismo nei confronti della madre (un po' stemperati da drammaturgici "ti voglio bene"), l'ossessione e la metodicita' nello svolgersi della sua missione, annullando tutto il resto in pallidi fondali di scena, le panoramiche sulla citta' che sembra un plastico da trenino, in cui lui, unico davvero vivo, si muove frenetico. Ma comunque poco importa che sia davvero cosi’. Il logorroico disperato monologo contro un fiume di cartoncini scribacchiati : questo in sintesi il rapporto tra i due antitetici protagonisti della splendida seconda parte del film, due modi opposti di elaborare il dolore, tra la scelta del silenzio e quella del vivere frenetico come si divorasse tempo e spazio per pura sopravvivenza. Forse e' vero che sull'11 settembre si e' detto e scritto e visto gia' tutto, ma quella serie di messaggi in segreteria mi rimarranno nella memoria piu' di mille interviste o filmati o servizi televisivi. Non e' mai abbastanza.. “ci sei?”. “si..”.
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