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Costretto alla fuga in Messico, un agente di polizia si ritrova a dover aspettare giorni per prendere il suo pulman per Acapulco con addosso una borsa piena di dollari provebienti da un precedente assalto in cui avevano perso la vita tre suoi bravi colleghi. Nel frattempo la sua attesa diventa lotta per la vita poichè in paese si viene a sapere del contenuto della sua borsa. Film tra i più classici del genere, che un po' ci riporta alla memoria il "Viaggio in Paradiso" con Mel Gibson. Azione, adrenalina e tanti proiettili e arti marziali in una pellicola che ci regala un'ora e mezza di adrenalina ma anche di niente di nuovo. In effetti la storia delle fughe in Messico, di soldi che vengono fuori da rapine o cose varie è vecchia, e che si voglia puntare il dito sulla corruzione nella polizia, di frontiera o no, è ormai un classico. Non fa differenza questo film, che parla di come sia facile corrompere i poliziotti e di come si facciano passare i rappresentanti dell'ordine non solo per degli inetti e corruttibili, ma anche per infime persone pronte a qualsiasi cosa per soldi. Così di fronte ad un grasso sceriffo che governa da dittatore in paese, si frappone un nobile poliziotto il quale, vistosi tradito, decide di espatriare e pendere tutti i soldi, in barba a distintivi, giuramenti eccetera. In questo mondo di corrotti si erge però un poliziotto onesto che dopo aver fatto fuori tutti, regala i soldi al popolo di quel paese e alla donna che per aiutarlo aveva perso tutto. Fughe, inseguimenti, calci e pugni per una pellicola che racconta poco o niente ma che almeno non annoia.
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