Reality

Reality, ciò che resta della realtà: una fiaba tragica sull'illusione

Nel cinema di Matteo Garrone lo spazio, meglio: il territorio, è la proiezione estetica delle psicologie (e dei comportamenti) dei personaggi, più che il suo contrario. "Reality" conferma questa tendenza, sviluppandola nella sua dimensione più paradossale, dove la percezione della realtà, da parte del protagonista risulta patologicamente deformata: il reality, inteso come "status", si sovrappone e scaccia il "vero", senza che una provvidenziale consapevolezza ne attenui le conseguenze. Non c'è più identificazione: è questo il vero tema portante del film, che ha fruttato a Garrone il suo secondo prestigioso Grand Prix a Cannes, dopo quello per "Gomorra", quattro anni prima. [...]

di Adriano De Grandis, articolo completo (2264 caratteri spazi inclusi) su Il Gazzettino 28 settembre 2012