Bellas Mariposas

Qualche anno fa, vedendo "Ballo a tre passi", sono rimasto di sasso. Quattro episodi, di cui tre "agropastorali" e uno suburbano col grande Giampaolo Loddo, a mio avviso il migliore. Negli altri tre, un giovane pastore che non ha mai visto una donna e quando finalmente si "spulzella" si comporta come King Kong; dei ragazzini evidentemente dei tempi nostri (uno indossa la maglietta del Milan di Shevchenko) che non hanno mai visto il mare (?!? ma per favore...); infine i turbamenti di una suorina che dal terribile "Continente" ritorna a casa e balla con i paesani. Stereotipi a manetta. Luoghi comuni a cassonate. Una mezza caduta di stile.
Ed ecco qui la riscossa: Mereu si inurba, smette di fare il Niffoi della celluloide e sforna questo gioiello, questo caleidoscopio con epicentro nientemeno che S.Elia. Da un estremo all'altro.
Una frase per tutte, quella della mamma di Cate, la spontanea protagonista: "Pensano che la Sardegna sia solo Nuoro, ci sono anche Cagliari e Iglesias". Una bella lezione per tanti registi, per tanti scrittori, per tanti musicisti, soprattutto certi campidanesi che cantano in logudorese perché fa più figo. 
Spicca la parte del padre di Cate, un tipico elemento della Cagliari del degrado, disoccupato volontario, sfruttatore, maniaco sessuale, "appuntellatore" sull'autobus.