Argo |
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Un film di Ben Affleck.
Con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman, Victor Garber.
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Titolo originale Argo.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 120 min.
- USA 2012.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 8 novembre 2012.
MYMONETRO
Argo
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando il cinema si fa cronacadi archipicFeedback: 3629 | altri commenti e recensioni di archipic |
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sabato 17 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ben Affleck ci sorprende realizzando una pellicola di ottima fattura che narra la storia vera di un gruppo di americani portati fuori, con uno stratagemma, dall'inferno di Teheran del 1979 allo scoppio della rivoluzione islamica. La storia somiglia molto a quella narrata da Ken Follett nel suo Sulle ali delle aquile; in effetti allo scoppio della rivoluzione erano molti gli americani da far evacuare dall'Iran con problematiche simili e soluzioni diverse da escogitare. Molto apprezzabile l'aver voluto evitare il facile americanismo dell'eroe nazional-popolare di certi altri film; il personaggio di Ben è, invece, molto credibile e trattato in modo molto semplice, senza nessuna amplificazione se non il lavoro e la missione da compiere nel migliore dei modi. La sceneggiatura è molto fluida e segue senza eccessivi virtuosismi lo scorrere degli avvenimenti. Il montaggio rende un ottimo ritmo alla narrazione che, senza eccessive pause, scorre con gradevole velocità. La regia, poi, confeziona il tutto con sapienti scene di massa, un uso intelligente della stedycam e un cast di attori molto bravi e incredibilmente somiglianti ai veri personaggi della storia. Su tutti, oltre ad un ottimo Affleck, segnalo la bravura e la simpatia del duo Goodman-Arkin: fantastici. Il prodotto finale è un film molto bello che tiene avvinti e coinvolge lo spettatore negli eventi che segnarono quell'epoca. Un pathos costante attraversa l'intera durata della pellicola; la sensazione di incertezza, il pericolo della fuga, la possibilità di tradimenti, le paure dei fuggitivi ed il loro coraggio, creano un filo invisibile che raggiunge le poltrone del cinema legando a sè la platea. Si esce dalla sala con l'emozione degli avvenimenti seguiti e con la consapevolezza di aver imparato qualcosa che appartiene ormai alla storia. E se il cinema riesce a far questo, direi che ha raggiunto il suo scopo.
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