serena trelle
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lunedì 14 marzo 2016
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l'incontro
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Che lo facciano pure, ma non davanti a me.
Ostentazione.
Non giudico le scelte delle persone, ma adesso sembra una moda.
Natura.
I gay sono tutti simpatici, ma loro lì e noi qui.
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Che lo facciano pure, ma non davanti a me.
Ostentazione.
Non giudico le scelte delle persone, ma adesso sembra una moda.
Natura.
I gay sono tutti simpatici, ma loro lì e noi qui.
Contro natura.
Questo è il frastuono delle nostre voci che con distaccato rispetto ed ipocrita accondiscendenza hanno solcato un confine di paure e pregiudizi, di distanze ed isolamenti, di solitudine e ignoranza.
Solo il sussurro intimidito della voce morbida ma sincera di Russel ha potuto qualcosa, solo i film come Weekend possono aiutarci a superarlo. Di contro alle fredde reazioni della società, in qualche angolo nella periferia di una cittadina inglese si nasconde l'ambiente caldo della casa di Russel, e, in essa, si nasconde il nostro occhio. Seguiamo passo passo la routine delle sue giornate: lavarsi, vestirsi, lavorare, una cena da amici poi una sbronza, e un incontro. La macchina da presa, in una compiuta realizzazione del cinema voeyurista, non si distacca per un attimo da Russel e attraverso le grate di un cancello, dagli stipiti della porta, mentre cammina con passo sostenuto, lo spiamo incessantemente.
Lo sguardo del voyeur non è solo lo spettatore seduto in platea e non è semplicemente il trucco ingegnoso di una macchina da presa posizionata tra una pila di libri e un comodino. Quello sguardo nascosto è lo sguardo di una società che ancora pretende di isolare il proprio mondo rispetto a quello della vita omosessuale, che ancora si ostina nel calco rigido di quel confine e da lontano indica i dettami della differenza. Glen sembra provarne rancore, Russel stesso lo afferma con timore: solo in casa sente di conoscere se stesso.
La casa è il luogo dell'anima, ma quando esce quel confine viene rimarcato in ogni occasione e la scissione non riesce a ricomporsi.
Con immensa umiltà e dolcezza, con una tecnica sottile ed un'atmosfera che trapassa veloce dal reale all'onirico, Haigh c i accompagna nella vita di un ragazzo qualunque e riesce a compiere, con estrema naturalezza, la fusione tra quei due mondi che sembrano tanto lontani e diversi da non potersi congiungere: il nostro sguardo e la loro vita.
Infatti l'intento del progetto artistico di Glen, raccontare e riportare le sue storie per superare la paura dell'amore omosessuale, è esattamente quello che il film riesce a fare.
Raccontare la verità per fare breccia nella superstizione. Costruire una comunissima storia senza filtri, ma mai volgare, senza ipocrisie, pregiudizi e finzioni. Un racconto che risulti palpabile e quotidiano, privo di finali favolistici "alla Notting Hill", ma con tutti i tasselli di un'autentica, seppur breve, storia d'amore, in cui, chiunque di noi, potrà ritrovare una parte di sé.
Siamo abituati a vedere Harry e Sally che si baciano e camminano mano nella mano, siamo abituati a tremare con Rose e Jack mentre si desiderano, e siamo abituati a sperare che Satine e Christian possano fuggire insieme: siamo abituati a vedere Lui e Lei che si amano, ma soprattutto, ci si aspetta che lui si riconosca in Lui e lei in Lei.
Non eravamo abituati però ad intrufolarci nella vita di un Lui e di un Lui, a scoprire che non c'è nulla di scandaloso da scoprire e ad immedesimarci, senza alcuna forzatura, nella concretezza del dramma di Russel e Glen.
Weekend è un punto di non ritorno: la nostra vita e laloro che, superando le retoriche delle differenze e degli schemi, o i prosaici discorsi del lecito e del pudore, si osservano, e con sguardo affettuoso si riconoscono una nell'altra.
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ventoacqua
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sabato 12 marzo 2016
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una storia più che realistica, reale
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Ho recuperato oggi il film in una delle sale (10 in tutto il territorio nazionale, una distribuzione imbarazzante) che lo ha reso disponibile in lingua originale sottototolata, e l'ho trovato eccellente sotto tutti i punti di vista: recitazione, regia, contenuto
Le vicende narrate non occupano molto spazio a livello temporale, un "weekend", ma in questo breve scorcio di tempo va ad illuminare la vita dei protagonisti, due persone normali (ma che la vulgata comune "normali" non considera), con punti di forza e debolezze, prese alla sprovvista da un incontro da cui nasce un sentimento al tempo stesso temuto e desiderato
Le pulsioni contrarie e contraddittorie del cuore umano sono appunto uno degli elementi principali della storia: iI desiderio di essere se stessi contrapposta al timore di essere considerati diversi, il desiderio di contatto contrapposto alla paura del rifiuto, la volontà di instaurare legami accompagnata dal timore di finirne vincolati .
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Ho recuperato oggi il film in una delle sale (10 in tutto il territorio nazionale, una distribuzione imbarazzante) che lo ha reso disponibile in lingua originale sottototolata, e l'ho trovato eccellente sotto tutti i punti di vista: recitazione, regia, contenuto
Le vicende narrate non occupano molto spazio a livello temporale, un "weekend", ma in questo breve scorcio di tempo va ad illuminare la vita dei protagonisti, due persone normali (ma che la vulgata comune "normali" non considera), con punti di forza e debolezze, prese alla sprovvista da un incontro da cui nasce un sentimento al tempo stesso temuto e desiderato
Le pulsioni contrarie e contraddittorie del cuore umano sono appunto uno degli elementi principali della storia: iI desiderio di essere se stessi contrapposta al timore di essere considerati diversi, il desiderio di contatto contrapposto alla paura del rifiuto, la volontà di instaurare legami accompagnata dal timore di finirne vincolati .. con il loro incontro i protagonisti scoprono nell'altro una persona per molti aspetti estranea (Gelnn aggressivo e apertamente gay, Russel pacifico e timoroso di rivelare la propria intimità), e per altri aspetti intimamente familiare (Glenn registra i dialoghi con i suoi amanti, mentre Russel tiene un diario con i suoi pensieri riguardanti gli uomini che ha incontrato)
Non (solo) la storia sull'amore tra due uomini, ma sull'amore tra due esseri umani
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robert eroica
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sabato 12 marzo 2016
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pride
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Un breve incontro, il tempo di due notti e tre giorni, l’arco di un week-end. Quello tra due ragazzi omosex, uno fa il bagnino ed è timido ma crede profondamente in tutto quello che fa, l’altro gestisce una galleria d’arte e sta per partire verso l’America. Il primo è un romantico, il secondo vorrebbe fare il cinico ma non lo è. Si conoscono in un locale, finiscono a letto, si danno appuntamento ancora ad una festa, non riescono a dividersi. Come finirà ? E, poi, finirà ? Bellissima storia gay, sensibile e trattenuta (anche nelle scene di sesso, intense ma mai volgari) dove di fatto sembra non succedere niente e invece succede tutto.
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Un breve incontro, il tempo di due notti e tre giorni, l’arco di un week-end. Quello tra due ragazzi omosex, uno fa il bagnino ed è timido ma crede profondamente in tutto quello che fa, l’altro gestisce una galleria d’arte e sta per partire verso l’America. Il primo è un romantico, il secondo vorrebbe fare il cinico ma non lo è. Si conoscono in un locale, finiscono a letto, si danno appuntamento ancora ad una festa, non riescono a dividersi. Come finirà ? E, poi, finirà ? Bellissima storia gay, sensibile e trattenuta (anche nelle scene di sesso, intense ma mai volgari) dove di fatto sembra non succedere niente e invece succede tutto. Dialogatissimo, in pratica con due soli attori (Tom Cullen e Chris New, straordinari) mai banale o scontato, e in grado di reggere l’ora e mezzo con brillante compostezza senza mai annoiare. E con una delicatezza (e una rabbia, l’orgoglio di essere quello che si è, senza nascondersi da una società spesso ipocrita) che non sono comuni. Non conoscevamo, fino a pochi mesi fa, il nome di Andrew Haigh, sceneggiatore e regista. Oggi punteremmo su di lui a colpo sicuro. “Weekend” è un film del 2011, opera seconda dell’autore, riesumato e distribuito con sottotitoli (e, vedrete, questo è un bene) da noi dopo il successo di “45 anni”. Film dove non esiste il sole, ma un limbo sentimentale gorgogliante, che mette in discussioni i ruoli e li ridiscute ora con la forza della dialettica delle parti, ora con l’inquietudine di un passato che ritorna. Haigh ha talento, speriamo non si perda nella replica di sé stesso, anche perché sa dirigere gli attori come pochi altri al mondo, in questo momento.
Robert Eroica
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flyanto
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martedì 15 marzo 2016
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un breve ed intenso amore lungo un weekend
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Che il regista britannico Andrew Haigh conosca i sentimenti e sappia profondamente e delicatamente trattare questa materia si era già ampiamente visto nel film "45 Anni", in "Weekend", sua precedente pellicola da noi uscita nelle sale con ben 5 anni di ritardo, lo si riscontra nuovamente. Se nel primo suo film citato egli parla e mette a nudo i sentimenti ed il rapporto nell'arco di una settimana di tempo tra due coniugi anziani dopo, appunto, 45 anni di matrimonio, in "Weekend" egli affronta sempre la tematica dei sentimenti nell'arco di 48 ore ma dal punto di vista di una coppia omosessuale, più precisamente di due uomini.
La storia si svolge tutta nell'arco, appunto di un weekend, in cui si assiste come un incontro del tutto occasionale che il protagonista ha con un ragazzo in una discoteca, proseguito poi in una notte di sesso a casa del primo, si trasformi piano piano in una vera ed intensa storia d'amore.
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Che il regista britannico Andrew Haigh conosca i sentimenti e sappia profondamente e delicatamente trattare questa materia si era già ampiamente visto nel film "45 Anni", in "Weekend", sua precedente pellicola da noi uscita nelle sale con ben 5 anni di ritardo, lo si riscontra nuovamente. Se nel primo suo film citato egli parla e mette a nudo i sentimenti ed il rapporto nell'arco di una settimana di tempo tra due coniugi anziani dopo, appunto, 45 anni di matrimonio, in "Weekend" egli affronta sempre la tematica dei sentimenti nell'arco di 48 ore ma dal punto di vista di una coppia omosessuale, più precisamente di due uomini.
La storia si svolge tutta nell'arco, appunto di un weekend, in cui si assiste come un incontro del tutto occasionale che il protagonista ha con un ragazzo in una discoteca, proseguito poi in una notte di sesso a casa del primo, si trasformi piano piano in una vera ed intensa storia d'amore. Nonostante le differenze sociali e culturali tra i due, un'esistenza più difficile trascorsa da una famiglia affidataria ad un'altra ed un livello culturale medio-basso per ciò che concerne il protagonista, un'esistenza travagliata e segnata da molte esperienze e relazioni più o meno solide ed un livello culturale più alto per ciò che concerne il compagno, non si verificherà alcun ostacolo o limite tra i due affinchè la loro relazione non diventi un sentimento profondo e da entrambi fortemente corrisposto. I lunghi dialoghi e l'intesa perfetta dal punto di vista sessuale vanno al di là della semplice e pura attrazione fisica tra i due uomini e, benchè uno dei due si dimostri in un primo tempo alquanto riluttante ad ammetterlo (al contrario dell'altro che invece subito riconosce ed ammette la natura dei suoi reali sentimenti) dovrà poi "arrendersi" all'evidenza ed anche lui ammettere al compagno la sincerità di ciò che prova. Il finale, è quanto mai realistico e pertanto molto azzeccato dal regista....
Insomma, Haigh è riuscito a parlare di una relazione omosessuale in maniera del tutto nuova e profondamente sentita, nonchè delicatamente affrontata, senza renderla assolutamente banale od addirittura volgare o simile alle precedenti già rappresentate in svariate pellicole precedenti.
Si intuisce, ripeto, che il regista britannico conosce a fondo i sentimenti e soprattutto tutte le sfumature di un rapporto, sia omosessuale che non, e li affronta con delicatezza, rispetto ed analizzandoli nel corso delle varie fasi di evoluzione (od involuzione a seconda del caso) in un rapporto, osservando e descrivendo i singoli personaggi nelle loro più intime caratteristiche e consegnando allo spettatore un ritratto quanto mai vero e poetico di tutte le molteplici e svariate situazioni.
Un vero gioiello.
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filippo catani
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lunedì 5 settembre 2016
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un amore e un weekend
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Al termine di una serata passata con gli amici, un ragazzo entra in un locale gay dove fa la conoscenza di un altro ragazzo con cui finirà per passare non solo la serata ma l'intero weekend.
Arrivato in Italia dopo il successo del bellissimo 45 anni, quest'opera di Haigh mette in scena senza tanti fronzoli o giri di parole un weekend di due ragazzi gay alle prese con le loro vite quotidiane. La cosa più apprezzabile è che tutto ciò si muove all'interno di un contesto realistico senza bisogno di isterismi o rivendicazioni di orgoglio. Ci troviamo davanti a due ragazzi che nel corso di un fine settimana lavorano, si divertono, fanno sesso e parlano del loro passato, presente e futuro.
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Al termine di una serata passata con gli amici, un ragazzo entra in un locale gay dove fa la conoscenza di un altro ragazzo con cui finirà per passare non solo la serata ma l'intero weekend.
Arrivato in Italia dopo il successo del bellissimo 45 anni, quest'opera di Haigh mette in scena senza tanti fronzoli o giri di parole un weekend di due ragazzi gay alle prese con le loro vite quotidiane. La cosa più apprezzabile è che tutto ciò si muove all'interno di un contesto realistico senza bisogno di isterismi o rivendicazioni di orgoglio. Ci troviamo davanti a due ragazzi che nel corso di un fine settimana lavorano, si divertono, fanno sesso e parlano del loro passato, presente e futuro. Gli attori sono bravissimi e anche Haigh ci mette del suo per regalarci un'intensa pellicola che forse, specialmente nella parte centrale, finisce per avvitarsi un po' troppo su stessa risultando un po' ripetitiva senza con questo nulla togliere alla qualità del film.
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