Vacanze di Natale a Cortina

Sono di parte, lo ammetto. Costituisco una fetta di spettatori che si rifiuta di partecipare al successo dei "cinepanettoni". Non mi esprimerò con stelline perché la ragion d'essere del film, secondo la mia personale ragione, rasenta, per esser anche salvifici nel giudizio, l'oblio. Orbene, ho letto del poco successo riscontrato al botteghino e dell'imputare la causa di ciò allo spread impazzito. La questione non è tanto se la gente abbia voglia di ridere o meno, a causa dei problemi economico-finanziari in cui versiamo (il caso Fiorello, seppur teleisivo, è emblematico), ma se valga davvero la pena ridere rivedendo l'ennesima scadente squalificante baggianata di un subprodotto cinematografico di De Sica&Company in cui il massimo che si possa fare è toccare seni e deretani. Ne siamo stufi e siamo stufi dei corpi di donna buttati lì senza la minima coscienza di pensiero, di attori che scimmiottano credendosi comici d'altri tempi; di film senza un plot studiato e elaborato con intelligenza. In Italia ci sono altri registi davvero migliori, capaci di esportare il nostro cinema italiano anche all'estero, ma che non hanno gli stessi finanziamenti che De Sica&Company intascano (altro buco delle nostre tasche).