Unknown - Senza identità |
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Un film di Jaume Collet-Serra.
Con Liam Neeson, Diane Kruger, January Jones, Aidan Quinn, Bruno Ganz.
continua»
Drammatico,
durata 115 min.
- Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Canada, USA 2011.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 25 febbraio 2011.
MYMONETRO
Unknown - Senza identità
valutazione media:
2,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il film è senza identità.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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lunedì 3 settembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'intrigo nella grigia Berlino non è proprio una novità. Il dottor Liam Neeson, stavolta, vi si trova impigliato appena giunto in città a seguito di un incidente stradale in taxi. Dopo svariati giorni di ricovero, correrà dalla moglie immaginandola fuori di testa per la preoccupazione: invece non solo la scoprirà serenissma ma anche in compagnia di un uomo che ha preso la sua identità e il suo posto. Nessuno gli crede, Polizei compresa, e il buon Neeson comincerà a cozzare contro sorprese disinnescate da decine di film identici e ad essere sbattuto qua e la da inseguimenti depotenziati da altrettante decine di film identici. Il fracasso è costante e ci sono voragini di illogicità clamorose, nonostante d apiù parti si sprechino lodi e accostamenti quantomeno azzardati a Polanski ("Frantic" è decisamente superiore) o si attacchi la solita, ovvia pippa hitchcokiana sull'uomo solo in balia di eventi più grandi di lui. Il regista, già apprezzato per "Orphan" si conferma abilissimo nel presentare la confezione ma si smarrisce sul più bello, ovvero sulla presa sul pubblico, fondamentale in un thriller per quanto psicologico. Discreti Bruno Ganz e la Kruger, sottotono Neeson che ha comunque la faccia giusta per interpretare chi viene pizzicato senza documenti in terra straniera e sa di non essere Jason Bourne. La Berlino algida e gelata è uno dei pochi punti di forza di un film il cui soggetto è estratto dal rmanzo dello scrittore francese Didier Van Cauwelaert, un incubo ad occhi aperti che si scioglie ben presto nell'acido della banalità.
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