Mi dispiace che tu sia l'ultimo esempio di questo esemplare sfoggio di aggettivi e sostantivoni, per descrivere il nulla che si vuole cercare per forza in questo film.Senza rancore, analizzerò le tue frasi:1Film complesso, che presenta qualcosa di estremamente nuovo : Specifichiamo questo qualcosa no?!2Malik ha usato un nuovo linguaggio: Beh, insomma... andiamolo a chiedere a kubrik(rip) o a Kim Ki-Duk3opera dai caratteri universali: Come fai a dire cio? Voglio dire, da dove si evince?4continuo collegamento fra micro e macro cosmo: Tutti cercano di sottolineare questa cosa, ma sfido chiunque a darne un significato concreto.5L'osservazione della vita di una piccola famiglia americana, rappresenterebbe la possibile via per comprendere il carattere più universale di noi stessi e del mondo che ci circonda: Beh osservando la piccola famiglia americana, personalmente non ho compreso un bel nulla. E potrei ribattere che la piccola famiglia americana la vedo anche tutti i giorni nelle serie tv.In definitiva tutti voi che avete apprezzato questo film tendete a commentarlo con paroloni, ma con significato concreto pressochè nullo !Ripeto, Federico, senza rancore: ho solo voluto evidenziare come tu sia stato un ottimo "demagogo", ma con poca sostanza, come la maggior parte dei commenti che ho letto qui
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federico rivelli
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giovedì 2 giugno 2011
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hai in parte ragione
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Hai fatto bene a scrivere ciò che pensi, sono contento di poter provare a risponderti. Premetto che a me il film è piaciuto e che per questo ho deciso di scrivere la recensione. Non sono un critico cinematografico, ma solo un normale spettatore che ha provato a dare la sua interpretazione su questo film. Intanto, hai probabilmente ragione quando dici che ho utilizzato troppi aggettivi, ma è difficilissimo essere chiari e concisi (la considero anch'io una cosa fastidiosa, ma , purtroppo, è una caratteristica del mio scrivere).Poi, personalmente ho visto in quest'opera molte novità tra cui ad esempio la quasi totale assenza di trama, il modo in cui si ricerca a tutti i costi la riflessione ed i metodi utilizzati per raggiungere questo scopo, il fatto che traspari l'esigenza personale del regista di creare questo film, che a me sembra fatto in primo luogo per lui, poi per gli spettatori.
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Hai fatto bene a scrivere ciò che pensi, sono contento di poter provare a risponderti. Premetto che a me il film è piaciuto e che per questo ho deciso di scrivere la recensione. Non sono un critico cinematografico, ma solo un normale spettatore che ha provato a dare la sua interpretazione su questo film. Intanto, hai probabilmente ragione quando dici che ho utilizzato troppi aggettivi, ma è difficilissimo essere chiari e concisi (la considero anch'io una cosa fastidiosa, ma , purtroppo, è una caratteristica del mio scrivere).Poi, personalmente ho visto in quest'opera molte novità tra cui ad esempio la quasi totale assenza di trama, il modo in cui si ricerca a tutti i costi la riflessione ed i metodi utilizzati per raggiungere questo scopo, il fatto che traspari l'esigenza personale del regista di creare questo film, che a me sembra fatto in primo luogo per lui, poi per gli spettatori. Ho visto, inoltre, vari film di entrambi gli autori che citi (e che, tra l'altro, mi piacciono molto) e, personalmente, non mi sembra che il linguaggio utilizzato da Malick sia lo stesso, seppur si possa trovare qualche cosa in comune. ... continua sotto
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d'accordo? |
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federico rivelli
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giovedì 2 giugno 2011
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hai in parte ragione 2
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Reputo l'opera dai caratteri universali perché mi sembra finalizzata ad indagare concetti che caratterizzano da sempre ogni uomo (C'è una figura divina? Qual'è il nostro rapporto con la natura? Cosa scegliere fra idealismo e realismo? ... ). Credo che il collegamento tra micro e macro cosmo sia una delle due strutture del film, infatti dall'analisi di una famiglia americana (microcosmo) si giunge a riflettere sull'intero universo e come sia stato generato il mondo (macrocosmo). Infine, l'osservazione della famiglia americana, credo sia uno strumento che il regista utilizzi per dirci di osservare con più attenzione le piccole ed usuali situazioni di ogni giorno, perchè ognuna di esse può essere utilizzata per iniziare una riflessione che riguardi noi stessi ed il nostro legame con i caratteri universali che ti ho prima elencato.
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Reputo l'opera dai caratteri universali perché mi sembra finalizzata ad indagare concetti che caratterizzano da sempre ogni uomo (C'è una figura divina? Qual'è il nostro rapporto con la natura? Cosa scegliere fra idealismo e realismo? ... ). Credo che il collegamento tra micro e macro cosmo sia una delle due strutture del film, infatti dall'analisi di una famiglia americana (microcosmo) si giunge a riflettere sull'intero universo e come sia stato generato il mondo (macrocosmo). Infine, l'osservazione della famiglia americana, credo sia uno strumento che il regista utilizzi per dirci di osservare con più attenzione le piccole ed usuali situazioni di ogni giorno, perchè ognuna di esse può essere utilizzata per iniziare una riflessione che riguardi noi stessi ed il nostro legame con i caratteri universali che ti ho prima elencato. Però ci tengo a dire che io non volevo mostrare l'unica interpretazione possibile del film e che, pertanto, questa non per forza corrisponde a verità!!
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federico rivelli
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giovedì 2 giugno 2011
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hai in parte ragione 3
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Credo che il motivo per cui il pubblico sia così diviso su quest'opera è dovuto al fatto che essa è completata a seconda della propria soggettività. Reputo che manchi qualunque possibile oggettività, ovvero penso che tutto il film rappresenti un qualcosa d'incompiuto che ognuno deve terminare a seconda della propria sensibilità e delle proprie esperienze vissute. Quindi, si hai ragione, non sono riuscito ad esprimere molte cose in concreto, ma perché di concreto in questo film non c'è poi molto. Poi non so se chi è più esperto e competente di me potrà dire diversamente, questa è, per ora, la mia opinione, ma rimango sempre pronto a cambiarla.(Comunque non ho capito se hai finito di leggere la recensione, perché erano spiegate molte di queste cose.
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Credo che il motivo per cui il pubblico sia così diviso su quest'opera è dovuto al fatto che essa è completata a seconda della propria soggettività. Reputo che manchi qualunque possibile oggettività, ovvero penso che tutto il film rappresenti un qualcosa d'incompiuto che ognuno deve terminare a seconda della propria sensibilità e delle proprie esperienze vissute. Quindi, si hai ragione, non sono riuscito ad esprimere molte cose in concreto, ma perché di concreto in questo film non c'è poi molto. Poi non so se chi è più esperto e competente di me potrà dire diversamente, questa è, per ora, la mia opinione, ma rimango sempre pronto a cambiarla.(Comunque non ho capito se hai finito di leggere la recensione, perché erano spiegate molte di queste cose. Bisogna calzare sul in basso a destra) Ciaooo!!
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francesco gatti
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mercoledì 8 giugno 2011
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lo so che è difficile
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...ma bisognerebbe aver letto Kierkegaard o Heidegger per capire il film.(oppure basta non aver pregiudizi)
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