The Story of Film |
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Un film di Mark Cousins.
Con Mark Cousins, Aleksandr Sokurov, Norman Lloyd, Lars von Trier.
continua»
Titolo originale The Story of Film: An Odyssey.
Documentario,
Ratings: Kids+16,
durata 900 min.
- Gran Bretagna 2011.
- Bim Distribuzione
uscita martedì 25 settembre 2012.
MYMONETRO
The Story of Film
valutazione media:
3,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una piacevole enciclopediadi minnieFeedback: |
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sabato 13 ottobre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sono rimasta molto impressionata dalla visione di questo appassionante documentario, perché è un vero atto d'amore per il cinema; lo è per noi che ogni martedì prendiamo un pullman dal centro di Bari e andiamo nella vicina Santo Spirito, al Piccolo, sala d'essai, impiegando cinque ore del nostro prezioso tempo. E quante ore avrà impiegato Cousins nel visionare l'enorme materiale che ha selezionato? Non solo, nel realizzare, ciò che mi ha colpito di più, un film nel film; la Corazzata Potiomkin si fonda sulla celebre scena della carica dei fucilieri dello zar; la scalinata a Odessa è ancora lì e Cousins c'è stato, e la filma per noi. Forse non tutti sanno che il venerato Hitch a Londra ha una statua tutta per lui in cui assume quell'aria da grande Buddha del cinema che gli compete; Cousins ce la fa vedere. Si va dal Giappone a Torino, dalla fredda e ispiratrice luce del Nord, Danimarca e Svezia, patrie di tanti registi, da Dreyer a Bergman, all'India e all'Africa, senza trascurare il Brasile...è uno di quei film che segnano un'epoca, come un serie che vidi in televisione, il miglior documentario di storia mai visto da me, Da Norimberga al Vietnam , realizzato non a caso dal figlio del celeberrimo regista Ophuls. Ciò premesso, ci sono giudizi un po' affrettati - come si fa a dire che Casablanca non sia un classico mentre i film del famoso regista giapponese sì (Ozu mi pare e comunque chi aveva mai intervistato un'attrice giapponese? Cousins l'ha fatto!)? e ci si sofferma un po' troppo sui fasti (nefasti) della Rifenstahl e del suo macabro committente; imbarazzante sentir dire che mussolini voleva portare ordine in Italia...no, come storico Cousins è un po' carente ma come cineamatore, i primi piani, l'evoluzione dal muto al sonoro, l'uso della macchina da presa, ecco come indicazione tecnica, è insuperabile, come pure è testimone appassionato dei luoghi che hanno fatto il cinema, a cominciare ovviamente da Hollywood ma senza disdegnare Bollywood. Un grande, grande film, che ci voleva: si mette qui in giusto risalto l'arte del narrare col cinema, perché nel cinema, come avverte Marc Cousins nel primo spezzone, a incipit del suo immenso lavoro, ci vogliono le idee. Cousins ne ha avuta una magari didascalica, ma che colma una lacuna. Bravo!
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