stefanocapasso
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venerdì 11 aprile 2014
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le diversità possibili
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Nel tipico stile balcanico, fatto di caos, imprevisti, situazioni sempre al limite, Srdjan Dragojevic propone questa commedia, con un finale tragico, sul tema delle diversità.
L’organizzazione del Gay Pride a Belgrado è l’occasione per far incontrare un gruppo di attivisti del movimento omosessuale con un eroe di guerra serbo con principi ben distanti dai loro. A fare da trait d’union è Biserka, che sta per sposare Limun, l’eroe di guerra, e che allo stesso tempo collabora e lavora col gruppo di attivisti.
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Nel tipico stile balcanico, fatto di caos, imprevisti, situazioni sempre al limite, Srdjan Dragojevic propone questa commedia, con un finale tragico, sul tema delle diversità.
L’organizzazione del Gay Pride a Belgrado è l’occasione per far incontrare un gruppo di attivisti del movimento omosessuale con un eroe di guerra serbo con principi ben distanti dai loro. A fare da trait d’union è Biserka, che sta per sposare Limun, l’eroe di guerra, e che allo stesso tempo collabora e lavora col gruppo di attivisti.
Quella che a prima vista sembra un incontro impossibile diviene un opportunità di integrazione man mano che gli eventi della storia portano i protagonisti a conoscersi per quello che sono, abbandonando i pregiudizi. Cosi mentre si scopre che come è possibile l’amicizia tra uomini de etnia diversa appartenenti alla ex Jugoslavia, è anche possibile per tutti loro entrare in relazione con l’omosessuale, che rappresenta per tutti loro l’unico pregiudizio condiviso da tutti. Conoscendosi come persone piuttosto che come etichette, e lasciando vivere i sentimenti ci si scopre molto più simili di quanto si pensi.
Film ben raccontato, vivace divertente e allo stesso tempo in grado di offrire momenti di impatto emotivo e di grande riflessione, che trovano il punto culminante nel tragico epilogo della storia
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dandy
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venerdì 1 maggio 2015
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la sfilata della verità.
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Non nuovo a storie scomode e provocatorie del proprio paese natio,il regista gira una commediola che ha riscosso un grande successo in patria.Lodevole nell'affrontare temi come razzismo e omofobia(nello stesso anno a Belgrado ci fu un gay pride conclusosi con la devastazione della città per mano degli hooligans)ma non così efficace e incisivo come dovrebbe.Anche se si tratta di un problema che riguarda parecchi altri posti(Italia compresa),il film perde mordente se visto fuori dal suo contesto.I gay sono descritti in modo troppo sterotipato;il cast funziona e il divertimento è leggero e garbato,ma non convince la trasformazione di Limun.E il finale tragico è più ruffiano che coraggioso.
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Non nuovo a storie scomode e provocatorie del proprio paese natio,il regista gira una commediola che ha riscosso un grande successo in patria.Lodevole nell'affrontare temi come razzismo e omofobia(nello stesso anno a Belgrado ci fu un gay pride conclusosi con la devastazione della città per mano degli hooligans)ma non così efficace e incisivo come dovrebbe.Anche se si tratta di un problema che riguarda parecchi altri posti(Italia compresa),il film perde mordente se visto fuori dal suo contesto.I gay sono descritti in modo troppo sterotipato;il cast funziona e il divertimento è leggero e garbato,ma non convince la trasformazione di Limun.E il finale tragico è più ruffiano che coraggioso.La tesi di fondo poi(per meritare rispetto i gay devono tirare fuori la grinta,letteralmente)è ambigua.La sequenza in cui Limun realizza il legame omoerotico che c'è tra Charlton Heston e Stephen Boyd in "Ben Hur",il suo film prediletto,è comunque azzeccata.E anche il viaggio per trovare e riunire i vecchi nemici.Apprezzabile,ma sopravvalutato.
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