Sapendo la tematica di "The Ledge" mi aspettavo veramente un ottimo film con un cast valido e conosciuto che avrebbe trattato di un argomento alquanto attuale. Purtroppo non e' stato cosi. Le mie aspettative migliori per la pellicola svanivano man mano che guardavo lo svolgersi della storia.
Eppure le carte vincenti narrative c'erano tutte: In primis la storia vuole mettere sotto i riflettori il confronto / scontro tra due radicali opposti tra loro. Da una parte abbiamo Gavin, un ateo convinto e irremovibile nelle sue opinioni mentre dall'altra abbiamo Joe, un cristiano fondamentalista e quasi fanatico.
I due hanno punti di vista completamente differenti su tutto e ogni volta che si incontrano per ''conversare'' la loro conversazione si riduce a spiccole litigate su chi e' nel giusto e chi nel torto. Ognuno vuole mettere in evidenza la propria superiorita' e infallibilita' di idee.
Gavin, da una parte, e' fortemente ateo, non crede al caso o nel destino, ed e' mentalmente aperto tanto da andare a convivere con un gay sieropositivo nonstante il fatto che lui sia etero. Non crede in alcun modo nelle religioni, ma in particolar modo in quella cristiana e trova assurdo e ipocrita dover cercare conforto in un amico 'spirituale' ma inesistente.
Joe, invece ha trovato Dio tardi nella sua vita, dopo anni dov'era completamente dipendente di alcohol e droghe e da allora spende la sua vita in chiesa oppure ad iutare il prossimo, e specialmente ad assistere in ospedale bambini malati terminali. Guarda il lato della vita piu' positivo e cerca la bellezza del mondo e i segni di Dio dietro quella.
Il loro primo punto d'incontro sta nel fatto che abitano nello stesso edificio e sullo stesso piano. Il secondo e' la bella e affascinante Shana, moglie di Joe, che trova impiego presso l'hotel dove Gavin e' vicedirettore.
Shana e Gavin si sentiranno immediatamente attratti l'un l'altra ma Shana e' una persona timida e introversa nonche' pudica. Ha molto rispetto per suo marito Joe, gli e' riconoscente per averla salvata da una vita misera e squallida, ma non lo ama. Questo Gavin lo intuisce e dopo averla corteggiata in modo esplicito e poco romantico, i due diventano amanti. Ma non dura per molto, Joe lo scopre e decide di tornare su i suoi vecchi passi: Ricatta Gavin dicendogli che se entro le ore 12 in punto di un giorno pre-stabilito non saltera' giu' da un edificio lui uccidera' Shana. Gavin accetta il ricatto (per amore verso Shana) e mentre sta in bilico tra la vita e la morte su un tetto, racconta la sua storia ad un agente specializzato in questo tipo di casi (e che per uno scherzo del destino perdera' la sua fede nello stesso giorno).
Il film ci viene cosi raccontato tra molti flash-back che vanno avanti e indietro nel tempo raccontando la storia dei due principali protagonisti (Gavin e Shana) per arrivare ad un finale prevedibile e sciapo.
C'e' da dire che aparte le premesse e aspettative alte il film e' sfortunatamente mediocre nonche' prevedibile. La trama e' fin troppo semplice (adirittura potrei dire ordinaria trattandosi del classico tradimento) e scontata (il marito che se ne accorge subito e ricatta l'amante). La narazzione segue un ritmo abbastanza lento e nemmeno il confronto in primo piano tra credente e ateo riesce a rinvigorire una pellicola modesta e sciapa che per il resto offre argomenti e tematiche gia viste: tradimenti, ricatti, fede e scontro tra credo differenti.
Certo i dialoghi, tra Joe e Gavin, sono vivi e interessanti perche' riescono in poco tempo a rappresentare bene le argomentazioni degli atei e dei cristiani. Il film e' anch'esso sicuramente schierato e se non anti-religioso al cento per cento e' certamente un film critico e contrario al fondamentalismo e fanatismo religioso che accieca le persone (Joe). Alla fin fine fa vedere come tutte le persone religiose della storia si allontanino definitivamente dalla fede (Shana in primis, l'agente per ultimo).
Ma un argomento simile poteva essere sviluppato infinitamente meglio e con un pizzico di orginalita' in piu' nella trama. Anche perche' i personaggi sono troppo stereotipati: il credente e' un fanatico, acciecato dalla gelosia e rabbia, chiuso mentalmente (in una parola credente= cattivo) e cosi via fino a rendersi l'artefice di un omicidio. L'ateo invece diventa un martire che si sacrifica in nome dell'amore (in una parola ateo= buono). Peccato che nella realta' le cose non siano cosi bianco/nero come nei film ma ben piu' complesse.
Regia coerente con la storia ma narrazione lenta e stanca. Attori modesti, non brillano certo per le recitazioni convincenti. Colonna sonora ben piu' che modesta. Fotografia minimale.
Per concludere direi che "The Ledge" offre dei spunti narrativi buoni che vengono pero' sprecati in una trama non-originale e piatta. Il film dunque, per me, non puo' oltrepassare le due stellette.
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