L'ora nera

Sulla Piazza Rossa fa più paura la luce del buio

Cinque giovani turisti americani si trovano riuniti, per caso, in una discoteca di Mosca allorché una pioggia di fuoco cade sulla città: è un’invasione aliena. Cinque giorni dopo si risvegliano in una città deserta e diroccata. Toccherà a loro, e ad alcuni mastodontici russi, affrontare quegli ossi duri dei visitor; che si nutrono di energia elettrica, mandano in frantumi ciò che toccano e sanno rendersi invisibili. Non si può dire che di “survival” con terrestri contro alieni si sentisse la mancanza; però, rispetto agli altri, L’ora nera offre qualche aspetto originale. Soprattutto l’ambientazione moscovita (con tanto di autorizzazione a effettuare riprese sulla Piazza Rossa), che amplifica lo spaesamento dei personaggi principali. Ma anche il rovesciamento di un fondamentale topos del film “fantastico”: qui è la luce, non il buio a fare paura (gli alieni sono visibili di notte, quando emettono una luce rossastra). Bello il concept visuale, del regista e dell’illustratore Ben Templesmith, e “mozzafiato” (in particolare quella del filobus in corsa, con annesso alieno infhocato) alcune sequenze. Anche in 3D.
Da La Repubblica, 20 gennaio 2012


di Roberto Nepoti, 20 gennaio 2012