La fredda luce del giorno

Se l'azione-per-l'azione si fa beffe della logica e dello spettatore

Il cast è stato assortito senza risparmio, affiancando al giovane Henry Cavill (il prossimo Superman) veterani come Bruce Willis e Sigourney “Ripley” Weaver. Anche il soggetto, pur non originale, a priori può sembrare invitante: ricorda i thriller paranoici di serie B di qualche anno fa, con l’eroe inconsapevole preso in mezzo a un intrigo pericoloso in un Paese straniero. La famiglia Shaw è in vacanza in barca nei mari della Spagna; un giorno il figlio maggiore, Will, scende a terra; al ritorno, i suoi congiunti sono spariti. Si verrà a sapere che papà è stato un agente segreto, sotto copertura, per tutta la vita. Ed ecco Will catapultato in un complotto fitto di colpi di scena, che lo costringe a correre per Madrid, onde salvarsi la pelle, a piedi, in auto, in métro e con i mezzi pubblici della capitale. Il guaio della Fredda luce del giorno, produzione hollywoodiana diretta senza emozione dal francese Mabrouk El Mechri, è la caparbietà con cui sacrifica ogni verosimiglianza all’azione-per-l’azione, sulla base di una sceneggiatura che sembra farsi beffe della logica; e, forse, dello spettatore.
daLa Repubblica, 18 maggio 2012


di Roberto Nepoti, 18 maggio 2012