Terraferma |
||||||||||||||
Un film di Emanuele Crialese.
Con Filippo Pucillo, Donatella Finocchiaro, Mimmo Cuticchio, Beppe Fiorello, Timnit T., Martina Codecasa.
continua»
Drammatico,
durata 88 min.
- Italia, Francia 2011.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 7 settembre 2011.
MYMONETRO
Terraferma
valutazione media:
3,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
circumnavigare l'immigrazione clandestinadi Lisa CasottiFeedback: 1975 | altri commenti e recensioni di Lisa Casotti |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 20 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Prima di tutto mi chiedo perché Donatella Finocchiaro si veda così poco sul grande schermo, quando invece è un’attrice molto intensa e sempre diversa (una rarità tra le colleghe italiane più gettonate).
O almeno questo è quello che ho pensato, strabiliata, dopo i primi dieci minuti di questo bel film, che tratta con profondità il tema dell’emigrazione clandestina e dell’accoglienza in una terra povera e desiderosa di benessere, come quella da cui fuggono i profughi. Una terra invasa nei mesi estivi da turisti nordici bramosi di intrattenimenti da villaggio Valtur e ombrelloni a noleggio su spiagge attrezzate. Nordici che ovviamente giudicano, storcono il naso, si scandalizzano o si mostrano accoglienti, non sapendo e non capendo che cosa voglia dire vivere davvero sulla propria pelle l’invasione dei clandestini che muoiono in mare, che non si sa come aiutare, che approdano su un’isola (Linosa, perché Lampedusa Crialese se l’è giocata in Respiro, e poi perché ci spiega in nota*) dall’economia fragile, dove la pesca non rende più, dove la sacra legge del mare si scontra con una stupida burocrazia, fuori luogo, com’è sempre la burocrazia. A parte la bellezza estetica dell’immagine dello sbarco dei turisti con un’inquadratura dal basso da manuale, quanto avviene nella sequenza successiva lascia intravedere l’Italia che rischiamo di tornare a essere se non si esce dalla crisi (e non solo economica): a mendicare soldi per necessità, a dare in affitto la propria casa per tirare su due euro. Pellicola italiana candidata agli Oscar ha buone possibilità di ottenere qualche riconoscimento oltreoceano (a parte che alla Finocchiaro, torno a dirlo, darei la Palma d’oro), anche perché rappresenta quell’Italia meridionale, dimessa e selvaggia, che piace molto all’estero. Ma il film è stato pure additato per la presenza di un’attrice non professionista, la vera protagonista della storia cui si ispira Crialese, chiamata a interpretare il ruolo di se stessa. E poi per un riferimento a una legge, che – grazie a Dio – ancora (ma forse per poco) non esiste: ovvero quella che impone di non prestare soccorso in mare ai naufraghi clandestini. Svista forse voluta e comunque funzionale alla storia, ma che ha scatenato alcuni puristi, perché si sa che le cose ben riuscite alimentano invidia e l’invidia rende le lingue biforcute. Un film sociale dunque, ma nella giusta misura: i temi trattati non sono mai presi di petto, ma “circumnavigati” (già che siamo su un’isola), così da portarci a riflettere senza avere mai la sensazione di stare assistendo a un film che tratta di… o che voglia denunciare questo e quello. Osanna! quando il cinema è così, quando parla a tutti con lo stesso linguaggio semplice e poetico a un tempo (è sufficiente l’inquadratura del fondale marino ricco, non più di pesci, ma di tubetti di dentifricio, di indumenti e papier di extracomunitari naufragati). Anche se poi in sala c’è sempre il coglione che borbotta per un’ora e mezza e commenta i fichi d’India e quanto è azzurro il mare e sul finale, di un’intensità pazzesca, con un crescendo musicale (pregnante ed essenziale anche la colonna sonora) che incalza e accompagna nell’“ultimo tratto del viaggio” (perché Terraferma va visto anche come un “romanzo di formazione”), rimbrottato risponde: “Starei anche zitto, se dicessero qualcosa!”. Miseria di un povero idiota, che non riesce a sentire nemmeno le dolci parole che gli sussurrano all’orecchio. *Emanuele Crialese, Note di regia: “A Lampedusa ho trovato un luogo molto diverso da come lo ricordavo durante le riprese di Respiro… Il mio scoglio sperduto in mezzo al mare è adesso terra di frontiera. Relitti di barche mezze affondate, in attesa di essere cancellate dal mare, motovedette con cannoni e mitragliatrici, confusione e disperazione”.
[+] lascia un commento a lisa casotti »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Lisa Casotti:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | writer58 2° | pepito1948 3° | ginoantoniomario 4° | mansueto 5° | barbaradejavu 6° | ameliemarie 7° | linodigianni 8° | bomber89 9° | mansueto 10° | marib 11° | taxidriver 12° | rita branca 13° | nino quincampoix 14° | nigel mansell 15° | max ferrarini 16° | melania 17° | fabiana dantinelli 18° | greatsteven 19° | pannone 20° | karlito74 21° | concettos 22° | alvise w. 23° | achab50 24° | annalisa.imperiale 25° | gianleo67 26° | renato volpone 27° | bonzus 28° | flyanto 29° | catarella 30° | maria 31° | gambadilegnodinomesmith 32° | olgadik 33° | olivia zilioli 34° | matilde perriera 35° | g.trama 36° | paperino 37° | viperanera 38° | gianmaria.silv |
Festival di Venezia (1) Nastri d'Argento (6) David di Donatello (3) Articoli & News |
Link esterni
Sito ufficiale |