Take Shelter

Dramma sulla psiche deviata dell'uomo qualunque

Il titolo, per evitare che lo spettatore prima di andare al cinema consulti un vocabolario è da tradursi “ Cercare rifugio”. E diffatti, nel corso dell’azione, è proprio un rifugio quello in cui ci si imbatte. Perché? C’è una guerra? In arrivo potrebbe esserci la bomba atomica? No, niente di tutto questo. Siamo in una regione pacifica e rurale degli Stati Uniti. I personaggi al centro sono tre, Curtis, impiegato in un’impresa di costruzioni, sua moglie Samantha, da lui molto amata, ricambiatissimo, la loro figlioletta Hannah, l’unica ombra di quella felicità familiare perché la bambina, sei anni, è sorda, necessita di cure e per parlarle bisogna ricorrere al linguaggio dei segni. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2689 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 6 luglio 2012